Franceschini, opere torneranno nei luoghi di provenienza
ROMA, 26 OTT - Il quattrocentesco reliquiario della
Filetta tirato fuori dalle macerie del Museo Civico di Amatrice
e il fragilissimo Paliotto in cuoio dell'altare della Chiesa di
S. Angelo, scampato non solo alle scosse, ma anche all'acqua e
al caldo. E poi la Madonna del latte di Accumoli, il Crocifisso
di Preta, che oggi sembra quasi sanguinare di più, tra
tabernacoli, croci, Sacre famiglie e le centinaia di frammenti
dell'affresco del Santuario dell'icona passatora, venuto giù
come fosse pastafrolla.
Sono le 1233 opere salvate finora dal sisma del 24 agosto
solo nel Lazio e "ricoverate" nel vecchio deposito auto della
caserma della Scuola del Corpo Forestale di Cittaducale (RI),
dal 29 agosto trasformato dall'Unità tre del Mibact coordinata
dalla Soprintendenza archeologica di Roma in un ricovero di
opere d'arte del tutto antisismico.
"Tutte queste opere torneranno nei luoghi di provenienza, una
volta terminata la ricostruzione", assicura il ministro Dario
Franceschini.
(ANSA)