mercoledì 10 febbraio 2016 - Box Office
Analizzando i dati forniti da Cinetel e Siae relativi al 2015, la prima cosa che salta all'occhio è che il numero di spettatori è in aumento rispetto agli anni passati. Dopo alcuni anni in cui si è andati sotto la soglia dei 100 milioni di biglietti staccati (con un picco negativo nel 2012 con appena 91 milioni, negli anni '60 si staccavano 800 milioni di biglietti all'anno...), nel 2015 è si tornati sopra a quel livello (e il 2016 è partito alla grande, grazie a Zalone e Revenant -Redivivo).
In Italia il genere preferito sono le commedie nostrane e le grandi produzioni americane.
Ciò detto, la produzione italiana fatica ad incedere, spesso sovrastata da quella americana. Il cinema italiano perde quote di mercato (in tre anni si è passati dal 31% del 2013 al 21% del totale "per paese" nel 2015) e perde spettatori (da oltre 30 milioni nel 2013 a poco più di 20 nel 2015). Il divario con gli USA è piuttosto netto: nel 2015 sono usciti 184 film italiani e 156 americani: mediamente un film a stelle e strisce incassa tre volte di più rispetto ad un film nostrano. Certo, tutti i maggiori blockbuster battono bandiera americana e agli italiani piacciono moltissimo: nella top 20 2015 ci sono solo 4 film italiani (Si accettano miracoli, Natale col boss, Vacanze ai Caraibi - Il film di Natale e Youth - La giovinezza) e ben 15 americani.
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I trend: blockbuster, 3D, animazione
In Italia il genere preferito sono le commedie nostrane e le grandi produzioni americane. Esaminando i dati degli ultimi anni, oltre ai tre film di Zalone, spiccano gli exploit di Benvenuti al Nord (primo nel 2012 solare), Qualunquemente (quinto nel 2011), Benvenuti al Sud (secondo nel 2010, ma al primo posto c'era Avatar) e Il paradiso all'improvviso, che dominò l'annata 2003. Per quanto concerne i film stranieri Disney l'ha spesso fatta da padrone, non solo con i film animati, ma anche con i live action tratti dai suoi vecchi cartoon (Maleficent e Alice in Wonderland) e i due ricchi brand de I pirati dei Caraibi e dei supereroi Marvel. Le due saghe non Disney di maggiore successo degli ultimi quindici anni restano Harry Potter e Il signore degli anelli, anche se in quest'ultimo caso la prima trilogia è andata molto meglio rispetto a quella de Lo Hobbit.
In generale, i film animati piacciono parecchio agli spettatori italiani. Qualche esempio? L'era glaciale 3 - L'alba dei dinosauri, che ha incassato più di 30 milioni, i recentissimi Inside Out e Minions, con incassi attorno ai 25 milioni e altri titoli di successo quali Madagascar e Madagascar 2, gli altri episodi de L'era glaciale, Kung Fu Panda e buona parte dei titoli Pixar (che però proprio nel 2015 ha visto, come contraltare al successo di Inside Out, il mezzo flop de Il viaggio di Arlo, il film Pixar che ha incassato di meno in Italia, America e in tutto il mondo). Quanto al 3D, vale un dato per tutti: Star Wars: Episodio VII - Il risveglio della forza, secondo miglior incasso della stagione corrente, sarebbe quarto, quanto a numero di spettatori, con un gap di ben mezzo milione di persone rispetto a Inside Out. Il 3D ha spinto alcuni film, a cominciare da Avatar e Titanic (nella sua riedizione 3D) ben oltre il loro incasso "naturale".
I Giganti della distribuzione
In questi giorni credo che alla Universal si stiano chiedendo come fare per migliorare un anno incredibile, quale è stato, per loro, il 2015. L'anno passato è stato proprio da incorniciare sia a livello mondiale (oltre 2 miliardi di dollari incassati solo negli States, record di velocità nell'ottenimento del primo miliardo a livello mondiale) grazie a grandi successi come Jurassic World, Minions, Cinquanta sfumature di grigio e Fast & Furious 7, che sono piaciuti un po' a tutti. In Italia sotto il cappello Universal c'è anche Filmauro ed il risultato sono stati ben 20 milioni di spettatori per i film del gruppo. Molto bene, in ambito distributivo, sono andati anche Warner e ovviamente Walt Disney che hanno avuto oltre 14 milioni di spettatori a testa. Epifanico del successo di Zalone è il dato relativo a Medusa: durante tutto il 2015 l'azienda ha ottenuto con tutti i suoi film combinati assieme circa 6 milioni di presenze. Il solo Quo Vado? è a quota 8,5 milioni e dovrebbe chiudere la sua corsa oltre i 10. Resistono tutti i distributori minori (Office Ubu, Nexo, Teodora, Good Films, Microcinema, M2, Adler, Bim, Koch, Videa) che devono lavorare d'ingegno per trovare chicche sconosciute e sperare in qualche "sleeper hit" magari pescato tra le tante pellicole presentate ai festival in giro per il mondo che in Italia non arrivano mai.
In mezzo c'è Lucky Red, reduce da un buon 2015 (4 milioni di presenze) che è già partita a razzo quest'anno con Il piccolo principe, uscito il 1 gennaio 2016, lo stesso giorno di Quo Vado?, e che ha sbancato il botteghino incassando otto milioni di euro, totalizzando più di 1,2 milioni di spettatori e diventando il più grande successo per un film d'animazione non americano degli ultimi quindici anni.