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ROMA, 10 OTT - ''Sto cominciando a tenere un diario
e lo aggiornero' sempre. Ho 14 anni, 2 mesi, 3 giorni. Sono nata
il 25 agosto 1915. Sono vivace, indisponente, cocciuta e
selvaggia. Sono Ingrid Bergman. 1929''. Che donna la Bergman.
Avrebbe compiuto 100 anni il 25 agosto scorso e da Cannes alla
Svezia passando ora per Roma (il tributo della figlia Ingrid con
Christian De Sica nello spettacolo all'Auditorium Parco della
Musica domani sera) c'è tanta voglia di ricordare l'attrice che
vinse tre Oscar. In sala, dopo gli applausi al Festival di
Cannes, arriva da Cinema di Valerio De Paoli, il 19 e 20
ottobre, distribuito da Bim, 'Io sono Ingrid', il documentario
di Stig Bjorkman che ha utilizzato esclusivamente immagini di
repertorio, ricordi privati, e l'immensa mole di pensieri
contenuti nel diario che teneva giornalmente. Immagini inutile
dirlo preziose e meravigliose, sgranate alla fine degli anni
'20, rossicce con il primo tecnicolor per un ritratto mai visto
prima della vita di una giovane donna svedese che diventò una
delle più famose attrici del cinema mondiale. ''L'attrice la
conoscete tutti - ha detto Roberto Rossellini a Cannes - ma io
voglio parlare della donna Ingrid: moderna, libera,
indipendente. Una donna ancora oggi di esempio in un'epoca in
cui l'indipendenza sembra ancora lontana''. Negli spezzoni della
Bergman inseriti nel documentario tutto viene ricondotto a
quello che ha sintetizzato il figlio avuto da Roberto
Rossellini. ''Sono nata in Svezia, sono stata 10 anni in
America, 8 in Italia, 20 a Parigi e ora sono qui a Londra'',
dice l'attrice ad un certo punto, ''e' bellissimo non fermarsi
mai, fare sempre nuove esperienze''. Nella primavera del 2011 il
regista Bjorkman incontra Isabella Rossellini ed è lei, a
azzardare: ''facciamo un film su mamma?'' cosi' è partito il
progetto: raccontare la storia di Ingrid Bergman, con le sue
proprie parole e immagini. Ci sono i momenti pubblici con i
grandi successi dell'età d'oro di Hollywood con la Bergman
vincitrice di 3 oscar, e i momenti privati che lei stessa amava
filmare. L'amore con il primo marito Aron - Pette - Lindstrom
padre di Pia, la famiglia grande italiana con Roberto e
Isabella, Isotta e Robertino. ''Non conoscete niente di me''
rispose ad un regista una volta. E probabilmente sorrise.
(ANSA)