Advertisement
Orizzonti, il presente e il futuro del cinema

Su MYMOVIESLIVE! 8 lungometraggi di Orizzonti e 3 di Biennale College.
di Dario Zonta

In foto una scena del film The President di Mohsen Makhmalbaf.
Misha Gomiashvili . Nel film di Mohsen Makhmalbaf The President.

martedì 26 agosto 2014 - News

La sezione Orizzonti della Mostra del Cinema di Venezia, introdotta nell'era di Marco Muller e confermata da Alberto Barbera, troverà quest'anno una bella sorpresa ad attenderla. Non si tratta, come adesso diremo, soltanto di un "upgrade" relativo alle strutture del Lido, ma la conferma di un investimento editoriale che ha cercato e trovato nello scarso complesso delle sale veneziane un luogo d'elezione. La notizia è che la nuova Sala Darsena, tra le più grandi del Lido, sarà interamente dedicata alla sezione Orizzonti. Diventa, anche formalmente (e quindi con specifica nuova entrata e nuovo tappeto rosso), la sala di questa sezione competitiva che storicamente apre alle cinematografie del mondo e alle loro innovazioni. A farne le spese sono le Giornate degli Autori e la Settimana della critica che verranno "confinate" in sala Perla, all'interno del Casinò (molto più piccola della Darsena), e questo scarto comporterà qualche malumore e qualche fila in più. Questa notizia non ha dunque solo un valore logistico, non riguarda solo gli utenti lagunari nei giorni del festival, ma ha un rilievo "editoriale". Il segnale è chiaro: Orizzonti è una sezione in cui la Mostra investe, tanto da dedicargli in "esclusiva" la nuova sala Darsena, ricca di un impianto audio all'avanguardia (e forse più comoda e accogliente).

Ma, come detto, non si tratta solo di un aggiornamento logistico. Uno dei "problemi" storici di questa sezione, ancora al di là dall'essere risolto, è la visibilità della sua proposta. È un problema, oseremo dire, "culturale", legato soprattutto all'incultura generalizzata degli addetti lavori concentrati esclusivamente sulla sezione ufficiale del Concorso. Chi ama il cinema sa che solo stando sulle "punte" è possibile intravederne il futuro, la cui crisi (di linguaggi, di dispositivi, di "orizzonti", di immaginario) è fin troppo evidente. La crisi è anche finanziaria, come sappiamo, e chi ha frequentato la Mostra del Cinema di Venezia nelle ultime decadi si è ben accorto che il numero di addetti, cultori, studenti, studiosi e curiosi è di gran lunga diminuito. Non è venuto meno il loro interesse per il fatto cinematografico, ma è diventato troppo oneroso sostenerlo.
Ora la notizia - che vede MYmovies.it in prima fila - di mostrare in streaming alcuni dei titoli della sezione Orizzonti (insieme ai tre di Biennale College), coglie alcuni delle problematiche editoriali, culturali ed economiche di cui abbiamo fatto accenno e dà una risposta, semplice ed efficace. In accordo con la Mostra, con le produzioni e con gli autori si è deciso, proprio relativamente alla sezione più "sperimentale" e coraggiosa, di ampliare l'uditorio permettendo agli appassionati (e sono in tanti) di accedere anche online ad alcuni dei titoli selezionati.
Invero, questa è un'operazione già sperimentata l'anno scorso, che va al di là della sua occasione. L'idea dunque è di allargare la platea, di portare alcuni di questi film oltre il Lido, nelle case di coloro che ne vorranno fare esperienza. Sala reale, la Darsena, e sala virtuale, quella di MYMOVIESLIVE!, in un intreccio che si pensa e si spera virtuoso. Anche questo è un chiaro segno di rilancio e visibilità, un sostegno concreto a quella che potremmo definire un'idea di cinema perché i futuri "leoni d'oro" passano prima lungo la linea dell'orizzonte, per poi buttarsi in laguna. È successo così a Gianfranco Rosi che ha addirittura vinto la sezione ai tempi di Below Sea Level. Quindi fate attenzione perché quello che vedrete è allo stesso tempo il presente e il futuro del cinema.

A maggior ragione l'attesa è forte, come anche la verifica che la sottende. Ai tempi di Muller Orizzonti era uno spazio aperto, a volte apertissimo, dove andava a confluire un po' di tutto, compreso il "fuori formato" tra finzione, documentario, forme ibride, animazione e quant'altro, in una proposta che a volte è sembrata eccessiva. Barbera, assecondando la sua propensione per un certo rigore, ha imposto un forte dimagrimento e, pur mantenendola nominalmente, le ha cambiato i connotati. All'inizio, però, si è fatto fatica a capire cosa fosse questa nuova Orizzonti, e spesso Barbera è dovuto intervenire per dire che non era una "riserva indiana", né un concorso di serie B (anche se a qualcuno è sembrato che fosse così).
Sulla carta Orizzonti è la sezione più difficile del festival per quel tanto di originalità e innovazione che chiede alle opere selezionate e per quell'apertura sacrosanta alle cinematografie di tutto il mondo, compresi i paesi più remoti dalla scarsa tradizione. Orizzonti cerca di proporre non solo film che raccontano il mondo, ma che lo fanno con uno sguardo originale, consapevoli di proporre un'estetica alternativa ma non per questo solamente sperimentale. Non è poco. Ora, "navigare" nella proposta di Orizzonti è un'avventura che richiede qualche "esploratore", qualche guida per meglio orientarsi tra titoli di cinematografie lontane e nomi di registi poco conosciuti. Eppure, in questo consiste la sfida di un festival, sorprendere, contando sulla curiosità dei suoi utenti.
Se volessimo iniziare dai territori più vicini, vedremmo che l'Italia ha una presenza che alterna grandi maestri (Franco Maresco con Belluscone), registi affermati (Renato De Maria con La vita oscena), esordienti (Michele Alhaique con Senza nessuna pietà) e veri outsider, come il collettivo che ha dato vita al film-evento-fenomeno Io sto con la sposa, insieme docu-fiction e azione politica. A questi si aggiunge l'ultima fatica del disegnatore marchigiano Simone Massi, punta di diamante dell'animazione italiana, autore della sigla animata di questa Venezia di Barbera, e ora di un nuovo film, L'attesa del maggio. Ora è difficile trarre un elemento comune tra questi titoli e poi perché farlo; possiamo dire che molta attesa c'è per il ritorno di Maresco, per il suo mondo e le sue vertigini, film sofferto che attendiamo vivo e duro, vero e crudele.

Dall'Italia inizia il viaggio intorno al mondo, e solo segnando su di una cartina le nazionalità dei vari film c'è da farsi venire un capogiro: Giordania, Emirati Arabi Uniti, Quatar, Georgia, Iran, Palestina, Brasile, Israele, Azerbaijan, Indonesia, Corea del Sud, Romania, Serbia, India, Cina...
Mai come quest'anno i selezionatori hanno abbracciato una così significativa varietà geo-politica e allo stesso tempo hanno, ne siamo certi, fatto entrare nel paniere della selezione film capaci di vedere le cose del loro mondo con uno sguardo originale, uno sguardo con la S maiuscola. Ora, non è facile districarsi tra l'offerta e bisogna seguire l'istinto e la curiosità. A parte i film di alcuni registi di nome, come ad esempio il grande Hong Sang-soo con Hill of Freedom, storia di un giapponese che si reca in Corea per cercare un suo vecchio amore, mai dimenticato, o come l'iraniano Mohsen Makhmalbaf, The President, film d'apertura di Orizzonti (e primo titolo visibile in Sala Web su MYMOVIESLIVE!), un racconto di fantasia su un dittatore di un paese caucasico che viene destituito e sotto mentite spoglie scappa con il nipote di cinque anni attraversando le terre che prima governava, molti titoli sono di autori poco conosciuti dal grande pubblico e provenienti da cinematografie remote.

Nabat di Elchin Musaoglu, prodotto e girato in Azerbaijan, racconta le conseguenze di un conflitto, la guerra del Nagorno Karabakh, sconosciuto ai più e che per lungo tempo ha colpito quella zona del mondo. Una guerra dimenticata che porta allo spopolamento di un villaggio ad esclusione di una donna, Nabat, che con la sua mucca vive da sola cercando di sopravvivere alla devastazione. Altro affondo, ma di diversa natura, nei meccanismi e nelle conseguenze di un "conflitto", ma amministrativo e processuale, è il film indiano Court, una vera e proprio immersione nella burocrazia indiana, promessa di molte scoperte.
Per chi poi volesse continuare sulla linea della ricerca estetica di cinematografie inconsuete, dobbiamo segnalare il film indonesiano, un cortometraggio, Sidi Saleh di Maryam di cui fino ad oggi non è dato di sapere nulla.
Tornando verso casa, si passa per l'Europa, e anche qui molte sono le proposte e le soprese, soprattutto quelle francesi tra cui Reality di Quentin Dupieux (Wrong Cops, 2013), regista di culto al di là dei nostri confini nazionali, che gioca con i generi raccontando la storia di un cameramen che sogna di girare un horror, ma la condizione che un ricco e capriccioso produttore gli impone è che trovi l'urlo perfetto della storia del cinema.
Francesi sono Benoit Delépine e Gustave Kervern (quelli di Louise Michel), che portano con Near Death Experience la storia di un uomo che si reca in cima a una montagna e tenta in tutti i modi di suicidarsi, film che si aspetta - come ci hanno già dimostrato questi autori - come grottesco e originale. Attore protagonista è l'acclamato e discusso scrittore Michel Houellebecq che si mette in gioco in tutto e per tutto.
Questi sono solo alcuni dei film selezionati, 17 lunghi e 12 corti. Strada facendo, e a film visti, riusciremo a fare esperienza di questo viaggio.


Scopri i film in STREAMING della 71. Mostra di Venezia »

Gallery


{{PaginaCaricata()}}

Home | Cinema | Database | Film | Calendario Uscite | MYMOVIESLIVE | Dvd | Tv | Box Office | Prossimamente | Trailer | Colonne sonore | MYmovies Club
Copyright© 2000 - 2024 MYmovies.it® - Mo-Net s.r.l. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale. P.IVA: 05056400483
Licenza Siae n. 2792/I/2742 - Credits | Contatti | Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso | Accedi | Registrati