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Quentin Dupieux

Quentin Dupieux è un attore francese, regista, produttore, sceneggiatore, fotografo, montatore, musicista, è nato il 14 aprile 1971 a Parigi (Francia). Al cinema il 23 maggio 2024 con il film Daaaaaali!. Quentin Dupieux ha oggi 53 anni ed è del segno zodiacale Ariete.

Mr. Oizo

A cura di Fabio Secchi Frau

Produttore e musicista francese sotto lo pseudonimo di Mr. Oizo, Quentin Dupieux è anche un regista del cinema grottesco e surrealista d'oltralpe.
Se volete un assaggio della sua musica, il consiglio è quello di ascoltare la canzone "Ham", senza lasciarvi scappare il videoclip con John C. Reilly che l'accompagna. E anche se diretto da Eric Wareheim, il video sembra raccogliere i due elementi principali del mondo audiovisivo di Dupieux: la stranezza e il fastidio.

La stile musicale
Musicalmente, i suoi album sono spesso al primo posto in Francia e sono anche molto in sintonia con i sound che si affacciano nel nostro panorama uditivo di decennio in decennio.
Prendendo i suoni elettronici del momento, giocando con il trap e il post-dubstep, Mr. Oizo realizza di volta in volta una divertente casa degli specchi sonora. Tutto è deformato, pur essendo tutto molto pulito, cristallino, liscio. Spesso paragonato a colleghi come Justice, sembra però più la sua nemesi di vecchia data. Un supervillain in anticipo sui tempi, che disturba lo stato naturale delle cose e minaccia il mondo con dissonanze, che sostituiscono il vento gelido del conformismo discografico con brani fuori dal comune.
Per molti, questo enfant terrible dalle onnipresenti monellerie puerili in sede di registrazione, usa tutto ciò che trova e che lo attira per creare qualcosa di straordinariamente atipico. C'è, in effetti, del cartoonesco nelle sue composizioni, soprattutto quelle dove peculiari groove ed effetti sonori incredibili creano bizzarre trappole melodiche.
Purtroppo, non è sempre molto amato dalla critica. Alcuni trovano la sua musica frustrante, mentre altri, nonostante la sua prima intenzione sia quella di infrangere le regole, cominciano a considerarlo a corto di idee e superficiale, per effetto dei troppi effetti loop e di squeaker che si ripetono per tutta la durata dell'esecuzione del brano, infondendo semplice irritazione.
Ma non è forse la stessa lotta per l'anticlimax a essere una forma di avanguardia? Non è forse l'essere folle e sconsiderato come un Joker dalle malefiche azioni senza scopo a rendere la sua musica quel che è?

Lo stile cinematografico
Non è molto diverso il suo cinema, costituito da un arazzo di filamenti di storie strane che si intersecano casualmente e sanguinano l'una nell'altra. Difficilissime da analizzare, in Francia, sono diventate delle commedie cult, come Rubber e Wrong.
Videocassette dentro viscere di maiali appena massacrati, conduttori programmi culinari vestiti da topi giganti, televisori assassini, sono solo alcuni dei suoi voli filmici, sospesi tra fantasie, realtà e, si suppone, un psicoanalitico appagamento di singolari desideri.
L'universo di Dupieux, in questo senso, si delinea fuori dal tempo e dallo spazio, come fosse uno di quei caotici saloon agganciati al vuoto tratti da un vecchio libro fantascientifico di Fritz Leiber, ma dove persino gli oggetti hanno vita propria o sono intrinsicamente legati ai personaggi da relazioni quasi carnali, come nei migliori film di Carpenter e Cronenberg. Rubando ad Antonioni l'incomunicabilità dei suoi personaggi (perché che parlino o meno la stessa lingua, non riescono mai a esprimere totalmente quello che realmente pensano) e a Matteo Garrone l'effetto alienante che spesso imprime nelle sue trame, questo regista cammina sul sottilissimo filo logico che debolmente attraversava le ultime pellicole surrealiste di Buñuel, incastrando satira, assurdità, vita reale, fantastico.
Immancabile la figura del mostro che, rappresentato da un regista-killer, da uno pneumatico assassino o addirittura da una mosca gigante, sono la sua più alta forma di derisorio sconcerto alla commercialità cinematografica, senza l'esigenza di rivelarsi metafore sociali. Semi-futuristico, bizzarramente ritualistico, questo delinquente della cinepresa racconta l'indescrivibilmente eccentrico, spesso andando incontro, così come gli succede nel campo musicale, a recensioni negative. Cosa che sembra scuotere la sua sensibilità di autore, soprattutto quando le parole usate diventano fastidiosamente cattive. "Non ha senso guardarlo", "Non è nemmeno divertente", "La sceneggiatura zoppica", "Fa sempre le stesse cose" non sembrano però biasimi crudeli sulla sua persona, ma l'evidenziare che certi difetti cinematografici all'interno delle sue opere esistono e ne appesantiscono la visione.
Con lungometraggi, cortometraggi, videoclip, spot pubblicitari, dal 1997, Dupieux ha continuamente suscitato domande su quello che si può fare o non fare con una cinepresa, facendo emergere avvincenti sfumature che non corrispondono mai al convenzionalismo e suscitando confusione e ostile scetticismo. Salutato da una nicchia di cinefili che hanno applaudito (e accettato) film del calibro di The Human Centipede (First Sequence) di Tom Six o il mitico Cannibal! The Musical, è indubbiamente inserito nella lunga lista di atipici e audaci registi non facili da spiegare, ostinatamente misteriosi, che rompono ogni cosa con le loro scelte artistiche. Anche guardando al montaggio, nella filmografia di Dupieux emerge la lentezza, così come l'assenza di musica, la sporadicità dei dialoghi. Decisioni che mirano a disturbare e disabituare lo spettatore al consueto ritmo filmico imposto dall'industria hollywoodiana.

Assistente di Gondry
Figlio di un meccanico, Quentin Dupieux fa il suo debutto cinematografico come membro della troupe dei video musicali "Midi-Minuit" di Michel Gondry. Sentendosi fortemente influenzato da questo autore, seppur fin da piccolo affascinato dal gioco del cinema, prospetta una carriera da regista nel suo futuro, seppur all'inizio, grazie alla sua passione per la musica e al dj Laurent Garnier, riesca a strappare un contratto con la casa di produzione di musica elettronica FCom/PIAS, firmando con lo pseudonimo di Mr. Oizo.

Mr. Oizo
La notorietà internazionalmente passa attraverso il brano "Flat Beat" del 1999, che vende oltre tre milioni di copie e sale nelle top ten di paesi come l'Italia, il Regno Unito e la Germania, ottenendo una candidatura ai Brit Award nella categoria dance insieme a leggende della musica elettronica quali Jamiroquai, i Chemical Brothers e Fatboy Slim. Merito, forse, anche del burattino giallo Flat Eric che è presente nel videoclip e che si agita a suon di musica, diventando un vero e proprio simbolo di quell'anno (tanto è vero che sarà utilizzato come mascotte del marchio Levi's).
Pur ammettendo di utilizzare il software di musica elettronica Ableton Live totalmente a caso e cercando casualmente una campionatura di suoni nel banca dati fornita dal programma, costruisce l'album di genere electro house "Analog Worms Attack", cui seguirà lo sperimentale "Moustache (Half a Scissor)" nel 2005. Parallelamente, si impone anche come produttore, lanciando artisti come la cantante elettroclash di Miami Uffie, e collabora con autori come SebastiAn, il grande Kavinsky e il geniale Sébastien Tellier. Nel 2008, arriva il suo terzo album "Lambs Anger" che presenta tracce celebri come "Bruce Willis is Dead", "Positif" e "Z", a questo si aggiungono anche "Stade 2" del 2011, "The Church" del 2014 e "All Wet" del 2016. E intanto, continua a lavorare con artisti come Marilyn Manson, l'allora esordiente Charli XCX, Skrillex e Roméo Elvis.

Il cinema
Dopo aver diretto videoclip, pur non avendo mai studiato in una scuola di cinema, ma forte di ciò che ha appreso durante il suo lavoro con Gondry, esordisce con il curioso Nonfilm (2002) che attirerà l'attenzione della critica e del pubblico, se non altro per la presenza dei suoi colleghi musicali (i già citati Kavinsky e Tellier) e per l'impossibilità di narrare le piccole trame che lo compongono. Dopo l'ancor più anomalo Steak (2007), su un ragazzo ingiustamente accusato di aver compiuto una strage che cerca ancora l'amicizia del suo accusatore, esce il suo film più noto Rubber (2010), incentrato su un diabolico pneumatico killer, dotato di poteri telepatici. Il film raccoglie a piene mani dal cinema di Roger Corman e di Steven Spielberg (in particolare Duel), ma è dichiaratamente non-sense, denotato da uno splatter iper-realistico, dalla sempre presente ambientazione americana e a delirante imitazione di quel sadismo buñueliano che fu tanto caro al cinema europeo. Due anni più tardi, arriva Wrong che racconta la storia di un uomo che va alla ricerca del suo cane, ma che in realtà andrà incontro alla simpatica follia che sembra essere insita in chiunque incontri lungo il suo cammino. E folle sono anche Wrong Cops (2013), che segna l'incontro tra un poliziotto corrotto e megalomane e uno più giovane che però ama la musica techno, e Réalité (2015) anomala storia di ossessioni con Alain Chabat e Jon Heder. Dopo Au poste! (2018) che conferma la sua etichetta di outsider, esce Doppia pelle (2019), forse il film più conosciuto in Italia, nel quale il Premio Oscar Jean Dujardin interpreta un uomo che vuole celebrare la sua giacca di pelle di daino con un film, ma che compie anche omicidi. Non è certamente l'estremo del suo cinema, ma è pienamente inserito in quelle pazze narrazioni che si avvalgono di un universo e registro visivo specifici, a partire dalla grande attenzione per i colori pastello e la fotografia. Aspetto confermato in Mandibules (2020), una black comedy su due amici che cercano di addestrare una mosca gigante imprigionata nel bagagliaio della loro auto. Molto prolifico negli ultimi anni, ha diretto diverse commedie, tra cui Incroyable mais vrai (2022), Yannick (2023) e Daaaaaali! (2023), presentato alla Mostra del Cinema di Venezia.

Vita privata

Quentin Dupieux è il compagno della scenografa e art director Joan Le Boru, che ha spesso collaborato con lui nei suoi film.

Prossimi film

Commedia, ( - 2023)

Ultimi film

Commedia, (Francia - 2022), 80 min.
Commedia, (Francia - 2019), 77 min.
Commedia, (Francia - 2018), 73 min.
Commedia, (Francia - 2014), 95 min.
Commedia nera, (USA - 2013), 85 min.

Focus

CELEBRITIES
lunedì 7 giugno 2021
Fabio Secchi Frau

Produttore e musicista francese sotto lo pseudonimo di Mr. Oizo, Quentin Dupieux è anche un regista del cinema grottesco e surrealista d'oltralpe. Lo conferma il suo nuovo film, Mandibules - Due uomini e una mosca - in sala dal 17 giugno con I Wonder Pictures -, black comedy che racconta di due amici che cercano di addestrare una mosca gigante. Se volete un assaggio della sua musica, il consiglio è quello di ascoltare la canzone "Ham", senza lasciarvi scappare il videoclip con John C

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