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ONDA&FUORIONDA: fra faziosità e vuoto

I media: il grande imbroglio, la grande angoscia.
di Pino Farinotti

In foto Michele Santoro, conduttore di 'Servizio Pubblico'.

domenica 26 febbraio 2012 - Focus

La situazione generale del paese, oggettivamente difficile, è cavalcata dai media secondo la loro appartenenza. Va fatta una premessa, uno schema in sintesi per non percorrere la strada banale e debole di Celentano, e conosciuta. Il malessere è tattile, forse per la prima volta. Esci e il negozio lì vicino, dolci artigianali, non c'è più. Un'altra saracinesca è abbassata, prima c'era una rivendita di elettricità. La tintoria di riferimento si è straferita, per pagare minore affitto. Un professionista che aveva otto consulenze ne ha due. Un editore che fatturava cento, fattura trenta. Il mercato... quale mercato? Tutto contratto, tutto in caduta. Ed è notizia di ieri che la più grande azienda italiana, se non si aprirà un mercato in Usa, dovrà chiudere due dei cinque siti. E mai, prima d'ora, questo ci appariva così chiaro e vicino. Tattile, appunto. I media ci lavorano. La situazione è ghiotta.

Variabili
L'offerta del prodotto-medium è certo vasta e con molte variabili, ma non è improprio dire che vive di due grandi blocchi, due schieramenti contrapposti. È un risultato fisiologico, soprattutto in questa era di eccesso di informazioni e assenza di una verità univoca. In grande sintesi si possono definire gli schieramenti: il blocco sociale e quello dell'evasione. Detta così la formula sembra equilibrata e virtuosa, in realtà non vale nessuno dei due aggettivi. C'è faziosità, c'è mercato, c'è persino violenza. Al primo blocco, il sociale, appartengono i programmi da "piazza". Uno è davvero evocativo, "Piazza pulita", oppure il "Servizio pubblico", o lo stesso "Ballarò", e altri programmi. È la voce della piazza, rivendicazioni, proteste, denunce, racconti collettivi e individuali, con interventi di militanti informati e appassionati. E tutto è vero e legittimo, ma poi entrano l'eccesso e l'iperbole. In molti modi. Fra gli autori c'è un esperto di musica che sceglie i brani secondo il momento, l'intenzione e l'enfasi da applicare. Un operaio in cassa integrazione racconta la propria vicenda mentre una strumentazione drammatica accompagna le sue parole. È una delle più importanti opzioni, e anche un trucco, del cinema. Non dovrebbe essere applicato alla notizia, al documento. E' un artificio "sleale". I malesseri del Paese vengono rilanciati esponenzialmente. E spesso ad essere privilegiato è un solo segmento, quello del degrado e della deriva drammatica di cui ho detto sopra. E non può essere ignorata anche la cifra ideologica che appartiene a gran parte dei programmi "sociali". Cifra che si esprime in un generalizzato, storico antagonismo verso l'Occidente, dunque l'Italia: una cultura che non funzionerebbe, o non funzionerebbe più. Appunto. Si chiama intento teleologico: la notizia non ti viene data per nuda informazione, oggettiva, ma chi te la porta vuole indurti a pensarla come lui. Naturalmente la "piazza" è una realtà. E tutti lo sappiamo, e non ha davvero bisogno di quel trucco, di quei punti in più di angoscia, gratuiti.

Contrappasso
A fronte dei programmi del sociale e del pensiero e... dell'angoscia, ecco, come autentici contrappasso e compensazione, i programmi della felicità a oltranza, il grande imbroglio. Uomini e donne, amici, grandi fratelli, contenitori pomeridiani e serali del week end. Viene preparata una ricetta e quando il piatto è pronto parte la musica (ancora) ed è una grande dolciastra felicità. Così come quando due fidanzati o due vecchi coniugi fanno pace in diretta. Qualcuno risponde a domande neppure tanto difficili e vince 100mila euro. Non è davvero necessaria la qualità e la competenza. Non siamo nella civiltà del merito. E poi tutte quelle ragazze di bellezza chirurgica, le gambe accavallate, gli spacchi alti, altissimi che sappiamo. E poi le dive e divette che ti dicono quanto sono felici e ti spiegano il senso della (loro) vita. E quelle cento parole di vocabolario che appartengono alle conduzioni, perché il pensiero deve essere facile. E preparati, perché verrà sciolto il mistero del nuovo amore calciatore per la soubrette. E poi, alla fine del programma, tutti schierati, belli, sorridenti, felici ammiccanti e danzanti. E domani sarà migliore di oggi. Perché la "loro" felicità deve anche essere la tua, per partecipazione e identificazione. Il blocco del non-pensiero.

Offerta
Fra la grande angoscia e il grande imbroglio, fra l'offerta del pensiero e quella del non pensiero, si muove "l'utente ignoto". Chissà qual'è la sua identità. Certo i popoli dei due schieramenti sono molto diversi, sono ... contrapposti, appunto, per cultura e sentimento. Ma i media hanno studiato il modo perché i due pesi si equilibrassero, perché un'offerta non prevalesse sull'altra. Al grande fratello –non il programma, il sistema- non interessa l'intelligenza, seppure faziosa, o la stupidità, interessa l'audience e il mercato. E l'utente ignoto, se vuole qualità, se vuole verità ... è sempre fregato.
Il non-pensiero: questa grande scatola di coriandoli e di ufo, questi modelli che ti noleggiano una felicità umiliante e virtuale dal loro paradiso di pochi, è certo peggio del blocco angoscia, dove almeno riesci a scovare segnali di qualità e di cultura. La faziosità non è peggiore del vuoto.
La difesa, certo non facile, sta nella mediazione. Porsi nella giusta prospettiva fa i due blocchi, misurare i pesi i trucchi e le suggestioni, scovare una verità. Clint Eastwood in Per un pugno di dollari arriva nel villaggio, dominato da due schieramenti. Si pone nel mezzo, cerca di interpretare, di cogliere le debolezze dell'uno e dell'altro per potersi difendere. La mediazione gli riesce. Essere nel mezzo, gestire le due dinamiche contrarie, è un esercizio antico. Ci arrivano indicazioni importanti, in chiavi diverse, da gente come Shakespeare e Goldoni, che certo sapevano come fare. Eastwood nelle sue azioni usava la Colt e la Magnum, ma diciamo che sono armi "proprie". Contro il "Fratello" non bastano. Ma la difesa è possibile, partendo da un assunto incoraggiante: così come il cittadino ignoto è meglio di chi lo governa, l'utente ignoto è meglio del "Fratello".

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