Advertisement
La politica degli autori: Maïwenn Le Besco

Un'artista completa e complessa che mescola la vita con l'arte.
di Mauro Gervasini

In foto l'attrice, regista e top model Maïwenn Le Besco, autrice di Polisse.
Maïwenn - Ariete. Regista del film Polisse.

mercoledì 1 febbraio 2012 - Approfondimenti

Il dolce suono prima di tutto. Come Lucia Di Lammermoor, Maïwenn Le Besco (17 aprile 1976) entra in scena in Il quinto elemento (1997) cantando e affascinando con le proprie movenze uno spettatore molto particolare, Bruce Willis. Le sue sembianze non sono esattamente canoniche, anzi ha lunghe proboscidi, o tentacoli, che dalle tempie scendono lungo il corpo, eppure sorprendono la sinuosità e la bellezza, per come travalicano maschera e trucco. Bellissima Maïwenn, top model e attrice già a tre anni, quando la madre volle dare una svolta sicura alla sua vita di bambina imponendole di ballare, recitare, posare per fotografi e pubblicitari. Sua unica complice la sorella Isild, anche lei destinata a essere una bambina prodigio e anche lei sorprendente davanti e soprattutto dietro la macchina da presa. L'ultimo film di Isild Le Besco come regista, Bas-fonds, è stato tra i più interessanti visti due anni fa al Festival di Locarno.

Che tipo di infanzia ha avuto Maïwenn? Breve. E infatti anni dopo prenderà definitivamente le distanze dalla madre crudele e dal padre manesco accusandoli anche di violenze fisiche e vessazioni psicologiche. Per questi trascorsi coltiva un'ossessione nei confronti degli abusi sui minori, rendendosi protagonista di campagne di sensibilizzazione, in Francia, contro lo sfruttamento dei bambini. Una bellezza esotica la sua, un magnetismo insolito, sofferto, anche indomito però, con una forza negli occhi che spacca lo sguardo. Maïwenn, nel cinema francese, è davvero personaggio unico. Nonostante unioni sentimentali chiacchieratissime e tutte vissute fino all'ultimo respiro, invece di diventare semplice carne da macello per i giornali scandalistici l'attrice si scava una nicchia nell'establishment maschile dello spettacolo che difende con le unghie e i denti, anche coinvolgendo altre donne, a partire da Isild per arrivare alla sceneggiatrice Emmanuelle Bercot, con la quale fonda nel 2008 la società di produzione MAI.

I suoi drammi personali di bimba stravolta diventano la materia di un film, Pardonnez-moi (2009), anche interpretato nei panni di una futura madre che deve fare i conti con i segreti della propria vita familiare, prima di affrontare nuove responsabilità. Un film crudo, realizzato come fosse un documentario, macchina da presa a mano e attori professionisti, da Aurelien Recoing a Mélanie Thierry, chiamati spesso a improvvisare sul set. Un metodo ripreso per Polisse, il suo ultimo film da regista dal 3 febbraio nelle sale italiane, vincitore del Premio della giuria al Festival di Cannes 2011. La storia nuda e cruda di una brigata della polizia criminale che si occupa di reati sui minori. Lo schema narrativo e cinematografico è appunto debitore di Pardonnez-moi, quindi forti reminescenze documentaristiche, e soprattutto di Legge 627 di Bertrand Tavernier (1992), polar che di un gruppo di sbirri si interessa soprattutto della vita quotidiana e dell'impossibilità di scindere lavoro e privato.

In Polisse Maïwenn si ritaglia il ruolo della fotografa Melissa, testimone per un reportage delle operazioni del gruppo e a sua volta coinvolta ben oltre le aspettative. Per la cineasta la mescolanza tra arte e vita sembra un destino scritto nella carne, non è solo prerogativa dei suoi personaggi. Quando girò Il quinto elemento era sposata con Luc Besson (insieme hanno una figlia, Shanna) che proprio su quel set si innamorò di Milla Jovovich, abbandonandola. A causa del trauma Maïwenn divenne bulimica ingrassando venticinque chili in poche settimane, per poi essere salvata dai medici e dalla passione per il suo lavoro. Girando Polisse ha rotto invece con il suo ultimo compagno, JoeyStarr, che interpreta il poliziotto magrebino Fred, un ruolo che pare quasi un contrappasso dato che parliamo del rapper francese con la più lunga fedina penale... Questa volta però la botta viene assorbita meglio e più in fretta, anche perché Polisse in patria diventa un caso e un grande successo commerciale (oltre 2 milioni e 300 mila spettatori in quattro settimane di programmazione) totalizzando ben dieci nomination ai César 2012 (cerimonia di premiazione il 24 febbraio a Parigi) tra le quali miglior film e miglior regista, Maïwenn Le Besco.

Gallery


{{PaginaCaricata()}}

Home | Cinema | Database | Film | Calendario Uscite | MYMOVIESLIVE | Dvd | Tv | Box Office | Prossimamente | Trailer | Colonne sonore | MYmovies Club
Copyright© 2000 - 2024 MYmovies.it® - Mo-Net s.r.l. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale. P.IVA: 05056400483
Licenza Siae n. 2792/I/2742 - Credits | Contatti | Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso | Accedi | Registrati