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Comicon, in arrivo L'ultimo terrestre

Annunciato a Napoli il primo film scritto e diretto da Gipi.
di Fiorella Taddeo

Una foto di scena del film L'ultimo terrestre di Gianni Pacinotti.
Gabriele Spinelli . Interpreta Luca Bertacci nel film di Gian Alfonso Pacinotti L'ultimo terrestre.

lunedì 2 maggio 2011 - News

È alla seconda settimana di riprese nella provincia di Pisa L'ultimo terrestre, il primo film scritto e diretto da Gipi, nome d'arte di Gianni Pacinotti, e prodotto dalla Fandango. Il talentuoso fumettista italiano racconta il progredire del lavoro sul set sul suo blog personale. "Il film dovrà essere girato in sei settimane" scrive Gipi "Questo significa correre sempre. Correre sempre è difficile e faticoso". Ma poi aggiunge "le cose sono andate bene. Alla fine io ero particolarmente stanco e nervoso, ma ero l'unico probabilmente, ed il film non penso che se ne sia accorto". La pellicola è tratta dal fumetto "Nessuno mi farà del male" di Giacomo Monti, pubblicato quest'anno sulla rivista 'Canicola', e rientra nel progetto di interazione tra fumetto, cinema e letteratura che vede protagonisti la Fandango e la casa editrice bolognese Coconino.
Artefice del connubio artistico tra Domenico Procacci e Gipi è il fumettista Igort, in questi giorni ospite a Napoli del Comicon, il festival Internazionale del fumetto, dove, in occasione di una tavola rotonda voluta da 100 Autori, in compagnia di Maurizio Nichetti, Luca Raffaelli e Nicola Lusuardi, si è parlato del rapporto tra le due arti e le sempre più frequenti interazioni e contaminazioni tra le stesse, che hanno preso forma negli anni.
"È sempre complesso capire quale sia il meccanismo giusto per realizzare un film da un fumetto" spiega Igort "Si tratta comunque di linguaggi diversi. Quando disegno, sento il segno grafico in movimento, sento i potenziali suoni quando scrivo una storia. Ma girare diventa poi un'altra cosa. È come creare un altro magma creativo: usare un altro linguaggio, significa avere padronanza e muoversi nell'ambito dei codici di quell'altro linguaggio. La memoria del cinema è diversa dalla memoria del fumetto". Un'interazione fertile, dunque, quella tra le due arti, come dimostrano le uscite nelle sale di pellicole ispirate a storie ed eroi di strisce e vignette, ma che non lascia sempre tutti soddisfatti. "Il fumetto non ha bisogno del cinema" sottolinea Nicola Lusuardi, sceneggiatore e membro del direttivo dei 100autori "È raro che un film migliori un fumetto, anzi spesso siamo stati spettatori della rovina cinematografiche di storie e lavori bellissimi". Della stessa opinione anche il regista Maurizio Nichetti, antesignano del connubio tra i due linguaggi visivi. "Il mediacrossing è interessante: un prodotto che attraversa varie arti e si reinventa" afferma "Ma l'augurio per tutti noi è cercare di mantenere sempre orgogliosamente le nostre singole identità creative".

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