Filo conduttore la "bellezza"
M el Gibson, Lina Wertmuller, Gabriele Salvatores, Pier Paolo Pasolini. E ultimo, in ordine di tempo, Rocco Papaleo. È una terra cinematograficamente affascinante la Basilicata, scelta, negli anni, da più di un regista come location inedita. Tanti e diversi film sono stati realizzati tra scorci e panorami che conservano, intatte, atmosfere dimenticate. Basilicata terra di cinema, di produzione ma anche di divulgazione. Apre i battenti oggi la undicesima edizione del Lucania Film Festival, la prima e più importante kermesse dedicata alla Settima arte organizzata nella regione, forse, più sconosciuta d'Italia. Fino al 13 agosto si alterneranno nel centro storico di Pisticci, la cittadina tra Matera e la costa Ionica, lungometraggi (per la prima volta) e corti in concorso, eventi e proiezioni speciali. Filo conduttore la "bellezza", fondata su arte, verità e sapere, che, superando i confini del tempo, si fa amore e poesia nei confronti della natura, del mondo, ma anche spia dell'organizzazione sociale, della libertà d'espressione, dell'economia e del benessere in ogni sua forma. La bellezza, dunque, come "strumento per costruire un mondo migliore" come indicano gli organizzatori del festival.
Nel complesso saranno circa cinquanta le opere proiettate, la maggior parte inedite in Italia. Nella sezione lungometraggi ci sono opere che arrivano da tutto il mondo: Taiwan (Yang Yang di Cheng Yu-Chien), Filippine (Sanglaan di Milo Sogueco), Spagna (Trash di Carles Torras), Francia (Pleure en silence di John Gabrile Biggs). Previste, poi, sezioni con cortometraggi di fiction, di animazione e di documentari.
Ricco anche il carnet degli appuntamenti extra. Stasera sarà il musicista e compositore Rocco De Rosa a inaugurare la manifestazione, musicando in diretta al pianoforte la proiezione de Il Monello di Chaplin. Il 12 sarà di scena Giobbe Covatta.

La "riscoperta" cinematografica della Basilicata
Domani, invece, protagonista Rocco Papaleo che, con il suo Basilicata Coast to Coast, film rivelazione della scorsa stagione, è stato l'artefice della "riscoperta" cinematografica della regione. Influenze sul turismo? Nonostante sia troppo presto per azzardare dati e statistiche, pare proprio di si. Il film è riuscito lì dove possono fallire anche costose campagne di marketing. "La pellicola di Papaleo ha suscitato l'interesse per la nostra regione da parte, soprattutto, di giovani turisti" spiegano dall'Agenzia di Promozione Territoriale della Basilicata "Presso i nostri Uffici sono pervenute alcune richieste, anche telefoniche, di informazioni e di opuscoli illustrativi sui comuni citati nel film".
Sull'onda di questo entusiasmo crescente, l'APT ha, così, deciso di organizzare l'Educational Tour e Press Tour Basilicata coast to coast, iniziativa dello scorso giugno per far conoscere ad addetti ai lavori e non la regione. "L'operazione di marketing territoriale compiuta dal regista per promuovere la Basilicata è stata notevole" spiega Giovanni Fanelli, responsabile comunicazione del Lucania Film Festival. "L'immagine della regione è veicolata ovunque, i confini della Basilicata ora sono più evidenti e in tutta Italia finalmente non c'è più l'equivoco tra Basilicata Lucania e Campania". Risultato, quindi, da festeggiare. Magari con quell'Aglianico del Vulture con cui Papaleo, nel film, bagna la rocca di Aliano, per il necessario omaggio a Carlo Levi e Gianmaria Volonté, che lo interpretò sullo schermo diretto da Francesco Rosi.