Lo scorso settembre si era sparsa in rete la notizia che lo storico studio della MGM, produttore di classici come Via col vento, Il mago di Oz e Cantando sotto la pioggia rischiava la bancarotta. Qualche giorno dopo THR aveva confermato che le proprietà di The Hobbit e la franchise di James Bond non sarebbero state vendute per recuperare i soldi necessari per pagare i creditori.
A novembre Variety ed altre fonti del settore avevano riportato che l'intera libreria dello studio che comprende oltre 4000 titoli e il logo raffigurante il leone Leo, rischiavano di andare all'asta, ma ai primi d'aprile Deadline ha riportato che i fratelli Ridley e Tony Scott, proprietari della Scott Free, erano interessati a prendere le redini della compagnia, che ha ormai raggiunto un debito pari a 3,7 miliardi di dollari.
A causa del futuro incerto dello studio MGM, i produttori della franchise di James Bond, Michael G. Wilson e Barbara Broccoli hanno sospeso lo sviluppo della 23. pellicola di 007, la cui uscita era prevista per il 2011/2012. I due hanno dichiarato in questi giorni "A causa della continua incertezza che circonda il futuro della MGM e l'incapacità di chiudere una vendita dello studio, abbiamo sospeso lo sviluppo di Bond 23 a tempo indeterminato. Non sappiamo quando riprenderà lo sviluppo e non c'è una data per il rilascio di Bond 23". Lo scorso giugno Peter Morgan, Neal Purvis e Robert Wade erano stati assunti come sceneggiatori della pellicola, quindi i produttori dovrebbero avere per le mani già alcune versioni della sceneggiatura e il film potrebbe eventualmente ripartire molto più velocemente una volta conclusa la vendita dello studio. D'altronde la franchise di James Bond è uno dei gioielli della MGM, un esempio è il risultato al botteghino di Quantum of Solace costato 200 milioni di dollari, che ne ha incassati 586 milioni in tutto il mondo. Non si sa a questo punto quale sarà il destino del regista di Sam Mendes che aveva rinunciato a dirigere Preacher per l'ultimo film di Bond e se il contratto di Daniel Craig con la EON Productions rimarrà valido fino a quando non partirà la produzione della pellicola.

The Hobbit aspetta il via libera
Per quanto concerne The Hobbit, il produttore del film Peter Jackson ha confermato a Moviefone che i problemi della MGM hanno avuto un diretto impatto sull'adattamento cinematografico del adattamento del libro di Tolkien. Jackson ha spiegato che lo studio non ha ancora dato il via libera al progetto e di conseguenza non è ancora partito il casting e non è stata ancora annunciata la data di uscita del film nonostante le speculazioni apparse in rete. Questa situazione non ha fermato il lavoro degli sceneggiatori che hanno da poco finito di scrivere la sceneggiatura della seconda parte del film: "Abbiamo appena consegnato lo script. Letteralmente la settimana scorsa, abbiamo consegnato la seconda delle due sceneggiature - la prima bozza. Così lo studio ha al momento entrambi gli script, e si tratta di una pietra miliare; se c'era qualcosa che è resistito, siamo stati noi che abbiamo scritto le sceneggiature, perché abbiamo scritto il più rapidamente possibile, ma ci abbiamo messo tutto questo tempo per finirle. Quindi prendiamo qualsiasi responsabilità ci sia per la velocità". Jackson ha inoltre spiegato quale sia la situazione attuale del film: "Ora siamo nel processo di recuperare i fondi dei film, e poi speriamo di avere un budget di cui le persone dello studio siano contente, e appena daranno il via libera ai film, annunceremo le date di inizio delle riprese. Sarei piuttosto ottimista nel dire che gireremo entro la fine dell'anno. Immagino che le riprese cominceranno ad ottobre, novembre. Anche se io non sto annunciando niente".