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Impotenti esistenziali: appello per il recupero della comunicazione amorosa

La prima esperienza cinematografica di Giuseppe Cirillo è una commedia atipica, centrata sull'ipocrisia del nostro paese.
di Marianna Cappi

Libertà di coscienza

giovedì 12 marzo 2009 - Incontri

Libertà di coscienza
In completo celeste e calzini a righe fluorescenti, Giuseppe Cirillo se ne va a zonzo per il suo film, Impotenti esistenziali mosso dall'urgenza di redarguire l'Italietta del perbenismo ingiustificato. Lo accompagnano Antonella Ponziani, Alvaro Vitali e Tinto Brass, nel ruolo dell'editore De Fortis che, sulle testate di sua proprietà, contesta apertamente l'attività di educatore sessuale di Cirillo.
Alla prima esperienza cinematografica, scambiando spesso e volentieri il set per il palcoscenico di un comizio elettorale, il regista ci dice e ci ripete senza sosta che dobbiamo uscire dalla gabbia delle inibizioni e vivere la vita in libertà di coscienza. La conferenza stampa di presentazione del film –che uscirà inizialmente in 20 copie- è l'occasione, per il professor Cirillo, per tenere un'altra piccola lezione e ribadire il concetto.

Come descriverebbe il suo lavoro?
È una commedia atipica, centrata sull'ipocrisia del nostro paese. È anche un monito, un allarme: vuole far sapere che annegheremo se andremo avanti in questa direzione. Troppe sono le cose che non vanno. Un esempio? È scomparso il corteggiamento. Ipocritamente, non si può salutare una donna con un sorriso senza venire scambiati per maniaci, ma se, invece, a una festa si viene introdotti alla stessa donna da un amico ecco che allora si è immediatamente innocui. È il mio primo film e non so dire quanto sono onorato di aver avuto un cast di altissimo livello come questo. In particolare sono contento della partecipazione straordinaria di Tinto Brass, in un ruolo diametralmente opposto a quella che è la sua vocazione "esistenziale".

Quanto è costato il film e come prevede di rientrare nei costi?
Il film è costato seicento mila euro ed è stato girato in 7 settimane in mini dv HD. Elite group international ha prodotto il film e si occupa dei fatti tecnici, di cui io non so nulla.
Nel film lei sostiene apertamente di essere a favore della donazione dell'8 per mille alla chiesa. Conferma?
Si, credo che "rubi" più lo Stato della Chiesa. Ma volevo anche dire che si può essere ortodossi senza essere bigotti. Io sono un esempio, in questo senso.
Lei è uno psicologo che si occupa di sessualità. Pensa che farà ancora del cinema?
Mi dicono che il risultato è accettabile, per cui...chi lo sa? Perché no?

Cosa ha spinto gli attori a partecipare a questo film?
T into Brass: Qui si parla di sesso e io sono solito "lanciare il sesso e non ritirare la mano", preferisco apparire di persona. In generale non sono tipo da messaggi, li trovo sempre più o meno degli imbrogli, per me c'è solo un messaggio, il culo. Comunque capivo che Giuseppe aveva un'urgenza rispetto al messaggio che voleva dare e per questo tralasciava spesso il significante rispetto al significato. Per quel che mi riguarda, da regista, bado esattamente al contrario.
Alvaro Vitali: Durante le riprese mi sono divertito moltissimo. Abbiamo lavorato anche nei fine settimana e persino per Natale e per Capodanno. Faceva un freddo cane, ma è stato bello.
Antonella Ponziani: Ho letto il copione e mi è piaciuto subito. Mi piace la battaglia di Cirillo contro le imposizioni della società nell'amore e nel sesso. Il messaggio, in fondo, invita ad essere se stessi. Ognuno di noi è unico e anch'io lo sono. Mi hanno detto spesso che sono strana, che non mi comporto come si dovrebbe comportare un'attrice, che dovrei dare meno confidenza, stare sulle mie, ma non sono strana, sono semplicemente me stessa. Nella vita la penso come Cirillo, per cui ho fatto il film con lui per complicità.
Tinto Brass (A Cirillo): Vedi, tu fai dei discorsi filosofici stando in cattedra, ma ti assicuro che il messaggio arriva molto meglio sotto le lenzuola. Nella rappresentazione, il messaggio arriva ai giovani solo se è sessualmente accattivante. Le parole, da sole, non passano.

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