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Televisione da Oscar

Molti attori vincitori di Oscar passano alla tv in una sorta di brain drain al contrario.
di Mattia Nicoletti

Dal grande al piccolo schermo
Anna Paquin (41 anni) 24 luglio 1982, Winnipeg (Canada) - Leone. Interpreta Sookie Stackhouse nel film di Scott Winant, Michael Lehmann, Alan Ball, John Dahl, Daniel Minahan True Blood.

giovedì 19 febbraio 2009 - Televisione

Dal grande al piccolo schermo
È tempo di Oscar. Nella notte di domenica 22 febbraio avrà luogo al Kodak Theatre di Los Angeles l'evento dedicato al cinema più importante dell'anno. Nel corso delle edizioni molti attori e attrici, in particolare, hanno vinto l'ambita statuetta, e molti di essi oggi hanno deciso di lasciare il grande schermo per costruirsi una carriera nel mondo delle serie televisive, che attualmente più del cinema è disposto a innovare, a rischiare, a garantire una qualità elevata sia per sceneggiatura che per messa in scena.

Alcuni esempi
Le serie tv che hanno come protagonisti o comprimari attori o attrici nominati o vincitori di un Oscar sono ormai moltissime, a cominciare da Damages, la serie legal thriller pluripremiata ai Globes e agli Emmy nel 2008, giunta alla seconda stagione in America che vede la protagonista Glenn Close (nominata agli Oscar per ben 5 volte), nella parte di Patty Hewes, avvocato di successo, confrontarsi con William Hurt (Oscar per Il bacio della donna ragno). La stessa Glenn Close aveva partecipato anche al poliziesco The Shield, forse una delle serie più dure sulle forze di giustizia, che ha avuto come co-protagonista Forest Whitaker (Oscar per L'ultimo re di Scozia). Rimanendo sempre nell'ambito legale e poliziesco James Woods (nominato 2 volte) ricopre il ruolo di PM del procuratore di Los Angeles in Shark, una sorta di Dr. House forense. In Dirty Sexy Money, che racconta le vicende del clan dei Darling, Donald Sutherland (curiosamente nominato agli Oscar solo una volta per Terrore dallo spazio profondo) interpreta il fascinoso capo famiglia, mentre Sally Field (due Oscar vinti), per rimanere in campo di nuclei famigliari, interpreta Nora la madre dei Walkers in Brothers and Sisters. Infine in serie tv ormai ben conosciute dal pubblico come Las Vegas e Una donna alla casa bianca recitano rispettivamente James Caan (nominato per Il Padrino) e Geena Davis (Oscar per Turista per caso e nominata per Thelma & Louise.
Nelle nuove serie televisive USA che vedremo presto anche in Italia, Anna Paquin (Oscar per Lezioni di piano) ormai adulta è la protagonista di True Blood una serie ambientata in Louisiana in un recente futuro, sull'integrazione fra umani e vampiri, mentre in Lie to me, Tim Roth (nomination per Rob Roy) è uno psicologo che riesce, leggendo il linguaggio del corpo, a comprendere se un imputato dice o meno la verità.

Il trionfo della serialità
È un dato di fatto, molti attori che sono stati insigniti di grandi riconoscimenti in ambito cinematografico, oggi cercano qualcosa, di nuovo, di diverso, che possa dare ulteriore espressione al loro talento. La televisione dei nostri giorni è per loro una grande opportunità. Il cinema d'altra parte crea e distrugge i suoi divi a una grande velocità. Non hanno più una grande importanza le qualità recitative di un attore, perchè se un film non ha il successo sperato al botteghino o è un flop, la quotazione degli interpreti coinvolti scende drammaticamente.
Le serie televisive che invece ormai raggiungono un pubblico internazionale di decine di milioni di spettatori consentono ad attori di nome di poter rilanciare la loro immagine diventando icone per un pubblico vastissimo. Inoltre accade spesso che ad attrarre questi personaggi da Oscar siano serie affermate in cerca di nuova linfa oppure progetti ad alto rischio in cerca di certezza.
È curioso come il brain drain, la fuga di cervelli che una volta portava gli attori televisivi verso il cinema, oggi avvenga in direzione contraria, conferendo alle serie televisive una forza mediatica incredibile che si aggiunge all'estrema qualità del prodotto.
Oggi oltre a poter considerare alcune serie dei capolavori, è possibile anche dichiarare che la stessa Hollywood in crisi di creatività se ne sta accorgendo. È la sconfitta del sequel e del remake, e il trionfo della serialità.

La cerimonia degli Oscar andrà in onda domenica 22 febbraio su Sky Cinema 1, preceduta dal red carpet che sarà trasmesso da E! Entertainment a partire dalla mezzanotte.

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