Che vita, che prezzo
Lady Diana non fu l'unica Spencer a conquistare il cuore di una nazione ma non quello del suo uomo; prima di lei, nel 1774 per la precisione, Lady Georgiana Spencer andava in sposa a William Cavendish, duca del Devonshire, scapolo ambito, ben più maturo di lei e paurosamente meno romantico. È nell'incarnazione che dei due sposi fanno le star Keira Knightley e Ralph Fiennes l'interesse di un film che supera il biopic per raccontare la tragedia della passione frustrata.
Bella, carismatica, intelligente, Georgiana trova in Charles Fox, rappresentante del partito sostenuto da suo marito, i Whig, un uomo che la tratta alla pari, l'autorizza e la incoraggia a partecipare. In un'epoca in cui il suffragio universale era una chimera che non prendeva nemmeno in considerazione le donne, Georgiana esce allo scoperto, difende le proprie idee, ostenta la propria bellezza dettando una moda elegante e fantasiosa, ispira il drammaturgo Sheridan, si innamora inaspettatamente di una donna, Bess Foster, e perdutamente di un uomo, Charles Grey. La ribalta è sua, ma, nel retroscena, il prezzo che paga è altissimo. Rifiutata, disprezzata, violentata, viene derubata della migliore amica e del grande amore. Il tutto per volere e potere di un uomo soltanto, William, che nella sua assenza e indifferenza dispone comunque della sua vita. E che vita.

La donna nel '700 e prima e sempre
La Duchessa accenna al rapporto stretto di "G" con la madre, al vizio del gioco, alle maldicenze di cui la protagonista fu oggetto da parte della fazione politica rivale, ma giustamente delimita la storia vera tra i paletti della disastrosa parabola sentimentale, elevando il castigo in amore a delitto mortale, omicidio della passione e della volontà. Ugualmente, lo sfoggio di costumi invidiabili e la precisione scenografica non sono fini a se stessi ma – da un lato - espressione letterale della protagonista, cui non è concesso altro linguaggio, e – dall'altro lato - trampolino per il salto della storia dal particolare all'universale. Il regista Saul Dibb viene dal documentario e conosce l'importanza del contesto nella caratterizzazione del personaggio: più esatto, ordinato, regolato è il mondo di riferimento, più la figura di Georgiana può liberarsi, alzarsi in rilievo, astrarsi. Ma è solo grazie all'interpretazione di Keira Knightley che il salto si compie e il film s'invola.

Miss Knightley
Non esiste attrice nel panorama cinematografico presente che abbia saputo rivoluzionare il ruolo del personaggio femminile nel film in costume come ha fatto miss Knightley. Da Orgoglio e pregiudizio a Espiazione, passando dai Pirati dei Caraibi – vero e proprio tramite nell'immaginario collettivo - la sua giovane età, il corpo contrario alle morbidezze, lo slancio contagioso, hanno imposto alle eroine dei copioni da lei rivissuti di adattarsi alla sua personalità prima che potesse avvenire il contrario. Nulla di tutto ciò era avvenuto nelle tante trasposizioni shakespeariane del decennio scorso, per esempio. Keira Knightley è la duchessa e La Duchessa è Keira Knightley, al punto che, del film, nient'altro resta negli occhi e il suo autore sparisce, adombrato.