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Black Sheep: cinefilia horror dalla Nuova Zelanda

Jonathan King rende omaggio al genere horror in maniera ironica.
di Giancarlo Zappoli

Un tributo a Bad Taste
Peter Feeney . Interpreta Angus nel film di Jonathan King Black Sheep.

giovedì 18 settembre 2008 - Approfondimenti

Un tributo a Bad Taste
Un nuovo regista da una terra cinematograficamente poco nota, la Nuova Zelanda, arriva finalmente (con il ritardo di 2 anni, essendo Black Sheep del 2006) nelle sale italiane. Si tratta di Jonathan King che con il notissimo Stephen condivide il piacere della paura (da suscitare agli altri) e il gusto di uno sguardo ironico e talvolta grottesco. A dire la verità Jonathan rende omaggio (alla fine dei titoli di coda che non vanno mai trascurati) anche a un altro King, Michael (che potrebbe essere suo padre anche se non ne siamo certi), il quale ha scritto la più accreditata e ampia storia della Nuova Zelanda, ultima terra al mondo ad essere scoperta e che rivendica una sorta di copyright sulla piena applicazione della democrazia così come oggi la intendiamo.
Questo riferimento ci permette di ricordare come la Nuova Zelanda (o Aotearoa in maori) sia passata in breve tempo da luogo in cui collocare storie legate a tematiche etniche o dove girare documentari naturalistici a spazio cinematografico a pieno titolo. Il merito va senz'altro attribuito a Peter Jackson. È all'autore de Il Signore degli Anelli che King paga un tributo riferendosi in particolare all'indimenticato, per gli appassionati, Bad Taste in cui non mancava lo spirito di dissacrazione. Perché in questa vicenda (in cui si prendono le mosse da un trauma adolescenziale causato da un novello Caino, Angus, dotato di una buona dose di sadismo a un Abele, Henry,che ancora a distanza di quindici anni ne soffrirà) i ribaltamenti di fronte costituiscono la materia prima.
Le black sheeps, le pecore nere nel film sono numerose e non appartengono solo al mondo ovino. Black sheep è senz'altro Angus che, cresciuto, non è per nulla migliorato, anzi. Ha deciso di sfruttare il proprio allevamento di pecore per tentare esperimenti aberranti di ingegneria genetica. Ma Black sheep finisce con il diventare, anche fisicamente, il velleitario animalista Grant, che sottrae una cavia al laboratorio per finire col farsi mordere, permettendo così che la degenerazione dilaghi.

Omaggio a Landis e Spielberg
Ecco allora un altro autore spuntare all'orizzonte cinefilo di King: il John Landis di Un lupo mannaro americano a Londra. In quel film, che è ormai diventato un classico, gli uomini diventavano lupi; qui si trasformano in pecore che però sono divenute ormai più feroci e assetate di sangue di qualsiasi lupo dell'iconografia tradizionale. Il rimando è reso poi ancora più esplicito dalla metamorfosi 'a vista' del giovane fattore Tucker, la quale cita, quasi con reverenza, la mutazione del protagonista del film landisiano che all'epoca (eravamo nel 'lontano', dal punto di vista degli effetti visivi, 1982) fece vincere l'Oscar per il Best Makeup a Rick Baker. Ed ecco rispuntare il cognome Jackson perché da quella sperimentazione nacque il primo vero videoclip musicale horror della storia del genere: Thriller. Protagonista: Michael Jackson. Oggi invece gli effetti speciali sono curati dalla Weta Workshop, la stessa che ha contribuito al successo della già citata saga jacksoniana.
Si potrebbe procedere con le citazioni e i riferimenti che costellano, senza però appesantirlo, il film. Uno ancora va almeno citato: come non pensare, quando le miti e belanti pecore (che tanto ci fanno pensare a Babe) divengono belve sanguinarie, al Coniglio Mannaro che i Monty Python ci regalarono in Monty Python and the Holy Grail?
Ma King non si è fermato a questa prima prova. Successivamente ha scritto la sceneggiatura di The Tattooist in cui un americano raggiunge la Nuova Zelanda per apprendere la tecnica samoana di tatuaggio ma finisce con lo scatenare uno spirito malvagio che si aggira tatuando i malcapitati che incontra con martello e scalpello. In produzione (e con prevedibile uscita nel 2009) c'è ora Under the Mountain film che lo vede di nuovo alla regia e ha come protagonista Sam Neill. Anche in questo caso la rete della cinefilia sembra ancora avvolgere King. Neill è stato il dottor Grant di Jurassic Park e cosa sono le 'povere' pecore se non delle assassine incolpevoli come il T Rex del film spielberghiano (lasciando ovviamente alla speculazione di ognuno i riferimenti vampireschi e affini)? Quindi due nuovi film sorgono sull'orizzonte kinghiano. Speriamo ci sia dato vederli sui nostri schermi.

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