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Michael Moore: ve la do io l'America

Con Sicko il controverso regista denuncia il sistema sanitario statunitense.
di Tirza Bonifazi Tognazzi

Il film

lunedì 20 agosto 2007 - Incontri

Il film
Sotto la bandiera a stelle e strisce - nello stesso paese dove si proclama ad alta voce che il sogno americano è alla portata di tutti - diciottomila persone muoiono ogni anno perché sprovviste di assicurazione. Si tratta di un dato allarmante che diventa ancora più drammatico se a questi si aggiungono tutti coloro che muoiono nonostante l'assicurazione sanitaria - per questioni burocratiche, perché qualcuno è riuscito a trovare qualche cavillo nella pratica permettendo alla compagnia assicurativa di turno di rifiutarsi di pagare le cure al cliente. Dopo aver attaccato la General Motors (Roger & Me), le lobby delle armi (il premio Oscar Bowling a Columbine) e il Presidente degli Stati Uniti George W. Bush (il campione d'incassi Fahrenheit 9/11) Michael Moore si scaglia contro il sistema sanitario statunitense, che su scala mondiale figura all'ultimo posto tra le nazioni sviluppate, nonostante abbia un costo per persona maggiore di ogni altro al mondo. L'idea del documentario nasce nel 1999 quando, durante la trasmissione televisiva Awful Truth, il regista riesce a far ottenere assistenza a un uomo che aspettava da tempo l'autorizzazione dalla società di assicurazione a ricevere un trapianto. "Pensammo di farne un film, portando alla luce una decina di casi di individui che avevano bisogno di essere operati urgentemente" racconta, "ma rimandammo il progetto per concentrarci sul massacro avvenuto nella scuola media di Columbine, un tema che allora era dolorosamente più attuale". Ma il pensiero del sistema sanitario americano continuava ad assillare Moore che, per raccogliere le testimonianze di chi ha dovuto pagare con la propria pelle la malasanità, ha pubblicato una chiamata alle armi sul sito Michaelmoore.com chiedendo ai lettori e ai fan di mandare le loro terrificanti esperienze legate all'assistenza sanitaria. Sicko si basa su queste testimonianze e mostra il lato oscuro della ricca America.

L'obiettivo del film
Credo che il film, in qualche maniera, possa portare qualche cambiamento nel sistema sanitario americano. Credo che la gente ne abbia avuto abbastanza e voglia far sentire la propria voce. In fondo il popolo americano, senza nessun tipo di movimento politico o quant'altro alle spalle, è riuscito a impedire che il libro di O.J. Simpson venisse pubblicato, il che ha avuto come conseguenza il licenziamento dell'editore. È un fatto assolutamente straordinario, specialmente se si considera la totale assenza di un'organizzazione, di soldi, di promozione e di spot pubblicitari dietro l'operazione. A volte le cose succedono perché la gente vuole che succedano. Nel caso di O.J. Simpson la gente non ha voluto che lui marciasse sulla sua storia, non ha voluto che il suo libro uscisse. Alla stessa maniera, considerato che il popolo americano è davvero stanco e frustrato della situazione sanitaria, credo che sia arrivato il momento di alzarsi e far sentire la propria voce. La speranza è che il mio film li incoraggi a farlo. (Il 90% degli statunitensi è convinto che il sistema di assistenza sanitario del loro Paese abbia bisogno di cambiamenti importanti o di una totale ristrutturazione. Due terzi degli statunitensi ritiene che il governo federale dovrebbe garantire l'assistenza sanitaria universale a tutti i cittadini, NdR).

America Vs Cuba
Voglio precisare che non sono andato a Cuba intenzionalmente. L'idea era di andare a Guantanamo Bay, in America, ovvero sul suolo americano sull'isola di Cuba. Eravamo intenzionati ad andare là perché avevo conosciuto dei volontari dell'11 settembre che avevano riportato malattie croniche prestando soccorso al Ground Zero. Qualche giorno dopo il Senatore Bill Frist elencava una serie di vantaggi di cui godevano i detenuti di Guantanamo (che secondo il governo americano sono collegati ad attività terroristiche di Al-Qaeda, NdR) tra i quali anche assistenza sanitaria gratuita, a differenza dei cittadini americani, compresi i servizi dei dentisti e degli oculisti. Ho pensato che fosse ironico che le persone che venivano accusate di aver partecipato agli attacchi dell'11 settembre ricevessero cure migliori di quelle che erano accorse nel tentativo di salvare delle vite. Non aveva nessun senso! Così ho pensato di portare con me questi volontari alla nostra base navale a Guantanamo Bay. E questo ovviamente ha fatto infuriare l'amministrazione Bush. Per questo il mio film è stato ostacolato: non vogliono che si venga a sapere che quelli che loro stessi hanno eletto 'eroi' sono stati abbandonati. Mi dicono che non sono un patriota. Al contrario, sono un grande patriota. La cosa più patriottica che si può fare è mettere in dubbio il proprio governo, specialmente quando si comporta con tanta negligenza nei confronti dei cittadini.

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