Uno dei più grandi caratteristi del cinema americano di gangster movie, Frank Adonis, si è ritagliato nel mondo dello spettacolo, una nicchia tutta sua nei film di genere, anche se negli ultimi anni ha sperimentato moltissimo, senza preclusioni o predilezioni per un particolare tipo di storie.
Caratterista americano di origini baresi, è stato per anni il cartoonist di Popeye, Braccio di Ferro, nonché l'autore di alcuni degli episodi di Kojack e Beretta. Il suo esordio cinematografico è tutto italiano, sotto la regia di Carlo Lizzani che lo ha inserito, nel 1974, in Crazy Joe, con il comico Peter Boyle, passando poi sotto l'occhio vigile di Francesco Rosi in Lucky Luciano con Gian Maria Volontè e Rod Steiger.
Quattro anni più tardi, lo ritroviamo nel film horror con Faye Dunaway e diretto da Irvin Kershner Gli occhi di Laura Mars, ma Frank Adonis è, senza alcun dubbio, legato cinematograficamente a Martin Scorsese e Abel Ferrara. Due autori che lo hanno scelto più volte per inserirlo nel genere gangsteristico o comunque in quello degli "italo's movie", partendo da Toro Scatenato, Quei bravi ragazzi e Casinò per il primo, e King of New York (1990) e Il cattivo tenente il secondo.
È passato per Wall Street di Oliver Stone, è finito nel megacast di Una vita al massimo di Tony Scott e ha lavorato con Jim Carrey nel comico Ace Ventura: l'acchiappanimali di Tom Shadyac. Poi ha sentito la necessità di raccontare una storia tutta sua, sulla vita che lui comprende e conosce, nasce così nel 1998 la sua prima regia One Deadly Road, un poliziesco drammatico passato in sordina a Hollywood. E dopo aver lavorato perfino con il maestro Jim Jarmusch in Ghost Dog - Il codice del samurai con l'ennesimo ruolo da uomo della mala, e in qualche telefilm come I Soprano e Law & Order, sulla soglia dei sessant'anni diventa finalmente protagonista di una pellicola: High Time Potluck, commedia criminale indipendente di Alison Thompson che ha riscosso un discreto successo in America.
Nel 2005, torna a lavorare in Italia - prima di partecipare alla pellicola Prova a incastrarmi di Sidney Lumet e alla stesura del soggetto The Wood Have Eyes, un thriller diretto da Anthony Del -, con il film Saddam (2006) per la regia di Max Chicco, all'interno del quale interpreta un pezzo grosso dei servizi segreti.
Paradossalmente, nonostante la sua recitazione sia costituita soprattutto da toni scuri per via delle caratterizzazioni interpretate, è un uomo con il sorriso sempre sulle labbra, che però riesce ugualmente a offrire uno spaccato graffiante della società mafiosa.