Titolo originale | The Bad Lieutenant |
Anno | 1992 |
Genere | Drammatico |
Produzione | USA |
Durata | 96 minuti |
Regia di | Abel Ferrara |
Attori | Harvey Keitel, Frankie Thorn, Victor Argo, Zoë Lund, Frank Adonis, Paul Calderon Leonard Thomas, Robin Burrows, Victoria Bastel, Paul Hipp, Brian McElroy, Frankie Acciarito, Peggy Gormley, Stella Keitel, Dana Dee, Anthony Ruggiero, Vincent Laresca. |
Tag | Da vedere 1992 |
MYmonetro | 3,28 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 22 marzo 2013
Corrotto e drogato, un tenente di polizia ha sempre ostentato il suo potere con tutti. Ma nella sua ottica del "tutto è permesso" ha un difetto: è cattolico praticante. In Italia al Box Office Il cattivo tenente ha incassato 13,4 mila euro .
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CONSIGLIATO SÌ
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Questo può essere considerato a ragione il miglior film di questo eclettico, ma anche diseguale regista. Con King of New York un certo salto di qualità c'era già stato. Un film duro e violento ma non gratuito. Corrotto e drogato, un tenente di polizia ha sempre ostentato il suo potere con tutti. Spaccia, corrompe, ricatta come se si trattasse di normale amministrazione. Ma nella sua ottica del "tutto è permesso" ha un difetto: è cattolico praticante. Così, mentre è nei guai fino al collo per delle scommesse legate al baseball, si prende a cuore il caso di una suora che è stata violentata. La tragedia lo attende al varco. Servito non sempre bene dal doppiaggio, che fa risultare quasi ridicola la scena molto intensa della visione di Cristo in chiesa, il film ha avuto una inadeguata distribuzione sul nostro territorio.
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É nel lamento patetico, quasi ridicolo, da animale ferito di Harvey Keitel, cattivo tenente che racchiude in se praticamente tutti i vizi del genere umano, che si può trovare la massima espressione della poetica di un autore di genere crudo e controverso quale può essere solo Abel Ferrara. Si dice che alla stesura del film il socio storico del regista, lo sceneggiatore [...] Vai alla recensione »
Il cattivo tenente è una rappresentazione controversa. Indubbiamente da premiare l'eccellente prestazione di Harvey Keitel, intenso e completamente immerso in uno dei personaggi più disgustosi di tutti i tempi. La sua interpretazione è così perfetta da nauseare lo spettatore, tenendolo incollato allo schermo dall'inizio alla fine, ma, allo stesso tempo, inducendolo [...] Vai alla recensione »
Questo film del 1992 è una sorta di lettura attenta della vita che svolge il tenente (interpretato da Harvey Keitel) e della pedagogia del personaggio che è il protagonista assoluto del film. In effetti il film non si stacca quasi mai dal tenente che è sempre al centro della scena, qui non prevale la storia del film ma quella del personaggio.
Uno dei film più incisivi di Abel Ferrara, assieme a Fratelli (The funeral) di qualche anno dopo. La riuscita di questa pellicola la si deve però soprattutto a un attore come Harvey Keitel, perfetto per interpretare il cattivo tenente protagonista. Ruvido, peccatore, drogato, alcolizzato, depravato. Ma fragile quando la vita lo mette spalle al muro.
Harvey Keitel è un poliziotto newyorkese depravato, tossicodipendente, isterico, dissoluto e affossato dai debiti; rimarrà sconvolto dallo stupro di una suora, e ancor più dal perdono di lei verso i suoi due violentatori, mettendosi così sulle loro tracce alla ricerca di una indebita assoluzione. Abel Ferrara costruisce un noir cupo e crudo, con sequenze di grande impatto (memorabili quelle della [...] Vai alla recensione »
Un Harvey Keitel decisamente a suo agio nella parte, con qualsiasi altro il risultato sarebbe stato diverso. Folle, cattivo, perverso, disonesto, vizioso... Quasi tutte le peggiori qualità dell'uomo racchiuse in una sola persona. Nel finale il pentimento, l'altruismo e il sacrificio che riabilitano (quasi) completamente la figura di questo indimenticabile personaggio.
Harvey Keitel è il cattivo tenente: fa scommesse, va a puttane e fa uso di droga ma è un cristiano credente. Il sogno dello stupro di una suora lo sconvolge e quando scopre che il fatto è successivamente accaduto realmente decide di trovare i colpevoli. La suora lo tenta di persuadere a perdonare i "peccatori" ma invano.
Questo film di Abel Ferrara che ho visto al cinema quando arrivò nelle nostre sale , si regge tutto sulla splendida recitazione di un grandissimo Harvey Keitel, con un piccolo budget , ha immagini che ti bucano gli occhi e che ti restano incollate nel tempo. Mi sono domandato oggi perché? La banale risposta avrebbe potuto essere questa:ma certo sono [...] Vai alla recensione »
Film non per tutti, vero! Solo per pochi malati che si compiacciono nella visione della volgarità, della violenza cruda e gratuita, della bestialità umana: grazie per avercelo ricordato, si sa mai….Dialoghi surreali, vaneggiamenti psichedelici, visioni allucinate, lentezza estenuante, lunghissimi silenzi e una trama assolutamente pretestuosa usata come collante per le scene in cui il nostro eroe si [...] Vai alla recensione »
E l'ultima sequenza con l'uccisione in auto ripresa dall'altro lato della strada e Forever my darling fa parte dell'antologia della storia del cinema...
"Il Cattivo Tenente" è un film difficile e indigesto, ma non si può certo ignorarne la carica drammatica, il pathos e la tragedia di un uomo alle prese con se stesso, i suoi eccessi, la sua depravazione morale e - in ultimo - il suo disperato bisogno di redenzione. Harvey Keitel qui dà una delle sue migliori prove d'attore: eccezionale.
Un poliziotto corrotto, drogato, alcolizzato e giocatore d'azzardo s'imbatte su un caso di suora stuprata attraverso il quale troverà la forza di pentirsi...Il film mette in scena senza filtri e ipocrisia la perversione quasi ipnotica di un tenente di polizia evidenziando il vuoto che lo affligge, la regia che taglia le sequenze con violenza è coerente al racconto in cui Keitel [...] Vai alla recensione »
ciò che si può diventare con le droghe..
Film nudo,crudo,visionario,con il più cattivo di tutti i classici poliziotti cattivi dei film americani,che come sempre alla fine si redime,ma si redime senza fantastiche sparatorie,senza gesti di eroismo,senza sacrificare la sua vita...in stile con tutto il film..si redime in maniera reale...senza rovinare,come spesso accade,proprio nel finale, questo capolavoro assoluto.
Film truce, crudo, a seconda di chi lo guarda può far addirittura male. Impressionanti un paio di scene, forti e politicamente scorrettissime, ma film di altissimo livello con una interpretazione tosta e intensa di Harvey keitel, bravo come non mai. E grande merito anche al regista. Film cult a mio avviso da vedere, sapendo benissimo che potrebbe shockare.
Un film crudo, truce e di una potenza trascinante. La parabola di questo tenente drogato, alcolizzato e cattolico è una vera e propria via crucis di un peccatore che, prigioniero del vizio umano, non riesce a redimersi. Il suo percorso è una completa esplorazione, terribile e quantomai realistica e calzante, del peccato in tutte le sue forme, un'esplorazione [...] Vai alla recensione »
harvey doveva avere un oscar per questo ruolo ma il film non è hollywodiano ma soprattutto contiene temi scottanti che vengono rappresentati da ferrara con un intensità pazzesca. un film pesante e che fa capire il lato cattivo dell' america di quei anni attraverso un tenente che si avvelena dei mali più profondi che ci sono in società come droga,alcol, prostituzione e gioco d'azzardo e non riesce [...] Vai alla recensione »
Trama che non indaga l'anima del protagonista, ma che manieristicamente ci porta, tra l'una e l'altra sgradevolezza (lo stupro della suora, la violenza non fisica del tenente sulle due ragazze minorenni, il rosario lanciato ad un cristo silenzioso), ad un finale tutt'altro che scontato, ma che, dopo tanta tensione, riesce ad appagare. Come spesso accade, il sacro e l'orribile danno la struttura e [...] Vai alla recensione »
Grande interpretazione di H.Keitel. peccato che in Italia anche questo film è stato censurato e tagliato nelle parti più crude e sicuramente più significative........
noi mortale...passa 1 ora del film sl a sniffare....film stra SOPRAVVALUTATO......nn è perche dice succhiami l'uccello e dice brutte parole è un capolavoro....a me di qst film nn è rimasto proprio nnt......anzi nn vedevo l'ora che finiva.....sceneggiatura ibrida....mah
Dico soltanto che è una vergogna che un capolavoro di tale portata venga valutato soltanto 3,68!! NON HO ALTRO DA AGGIUNGERE!
Un tenente di polizia è alle prese con un caso di stupro di un suora, la cui stessa non vuole rivelare i nomi, aducendo di averli perdonati. Il tutto intermezzato da deliri, depravazioni, droga e masturbazioni, da parte del protagonista. Il film approfondisce molto l'animo del protagonista, che in cuor suo è già morto. Ferrara quà non dà molta possibilità al montatore, di fare molti tagli, lunghe inquadratu [...] Vai alla recensione »
Ogni più bassa esperienza è stata provata dall’ufficiale di polizia (Harvey Keitel) protagonista di Il cattivo tenente, di Abel Ferrara. Loschi traffici, depravazioni sessuali, gioco d’azzardo, alcol e, soprattutto, droga. Tanta droga, in tutte le sue possibili forme: fumata, malata, iniettata. L’uomo ne è totalmente schiavo e per procurarsela è disposto a qualsiasi cosa.
“Bad Lieutenant: Port of Call New Orleans” — what an ungainly title for a movie. What does it mean? What kind of sense does it make? You might ask the same questions of the film itself, directed by Werner Herzog and related, by some equally puzzling movie-business genealogy, to another “Bad Lieutenant,” Abel Ferrara’s 1992 tour of New York law-enforcement hell.
La linea che separa il sacro dal suo contrario è inafferrabile. Lo sa bene LT, il cattivo tenente di Abel Ferrara, peccatore e mistico, abitatore del sottosuolo e scalatore del cielo. Quella tal linea, appunto, è sottile, proprio come l’altra che, nel cinema, separa talvolta il sublime dal pacchiano. Come si chiama il contrario del sacro? Cercate la parola: non la troverete.
Se esistesse un Oscar per la sgradevolezza, Il cattivo tenente di Abel Ferrara sarebbe un candidato autorevolissimo: lo stesso dicasi se esistesse l’Oscar per la mancanza di humour, volontario o involontario. Crudele, morboso, senza un attimo di gentilezza o di speranza, senza il sollievo di una risata anche cattiva, il film - scritto da Ferrara insieme a Zoè Lund, che compare nel ruolo di una drogata [...] Vai alla recensione »