La La Land

 

Sono proprio queste le sensazioni che si sono fatte spazio nel mio animo durante i titoli di coda di la la land.

I sogni,vale la pena inseguirli?è giusto mettere in gioco tutto ciò che si ha pur di non rinunciarvi? La risposta arriva attraverso fluttuanti colpi di walzer e gioiose esplosioni di jazz,ed è un sonoro si.

La la land è un viaggio,un viaggio che trasuda sogni da ogni angolo,ti culla,ti dondola e poi ti spinge in alto,leggero e felice,spensierato e fluttuante,e lo fa fin dal primo istante,aprendo il sipario e addentrandosi nella più vera e pura metacinematografia.

Damien Chazelle infonde nel nostro respiro e nel nostro cuore sogni e ambizioni,manifestandoli in modo sottile e impercettibile, a livello non solo emotivo ma anche materiale,riprendendo una Los Angeles romantica e fiabesca,piacevolmente inaspettata,e lo fa guidandoci,e prendendo tutti noi,cinefili innamorati,per la gola,componendo un fantastico puzzle citazionistico,e facendo dell'omaggio la componente principale del film.

I sogni sono ovunque,sono proprio davanti ai nostri occhi,sono la California higway patrol,immortalata nella straordinaria sequenza iniziale del film,sono nell'appartamento di mia,colorato e vivo come nessun'altro,composto da un respiro proprio, sono nel lipton's restaurant,teatro del primo vero incontro tra i due protagonisti,pervaso da un atmosfera tanto formale e commerciale quanto bisognosa di libertà ,sono nella Mt hollywood drive,che sovrasta sorridente tutta la città,sono all'osservatorio di griffith,luogo del memorabile valzer tra le stelle "a zero gravità",sono nell'lighthouse Cafe, teatro di esibizioni storiche da parte di Artisti quali Miles Davis e Chet Backer,sono nella Angels Flight,dove Mia e Sebastian si scambiano Il loro primo bacio, sono nel Rialto Teathre dove i due protagonisti assistono alla proiezione di gioventù bruciata, ed infine sono al Seb's,locale aperto da Sebastian e luogo del finale del film,un finale agrodolce,non ordinario,un finale che ci insegna come i sogni a volte possano essere tanto belli quanto colmi di doverosi sacrifici a volte davvero ardui,come in questo caso l'amore,che pur rimanendo ancorato al cuore di ciascuno dei due protagonisti non riuscirà mai a prevalere.

La la land è una pura e solenne manifestazione d'arte in tutti i suoi molteplici significati,esso infatti somministra anche un'elegante critica al mondo della musica commerciale, delle case discografiche e della premiazione del "nome" piuttosto che dell'effettivo artista.

Damien Chazelle si diletta in piani sequenza straordinari,con una scioltezza e una dinamicità a dir poco prodigiosi,mentre il resto esplode in un tripudio di colori sgargianti,scenografie incantate, musiche frenetiche e volteggianti,sassofoni,violini,chitarre,trombe e tanta tanta magia.

Infine una doverosa menzione va a lei,Emma stone,che permette a noi spettatori di cogliere nei suoi grandi occhioni verde acqua,tanta felicità ma anche tanta tristezza,non si dipinge di un velo lagnoso e struggente,ma di un'infelicità intima,priva di trasparenza,soffocata ma allo stesso tempo speranzosa,sostenuta da un ryan gosling turbato,irrequieto ma anche spiritoso,melodrammatico,piacevolmente diverso,ed è così che i due creano grande chimica,trasportano e emozionano,inteneriscono e infondono amore,si innalzano e si compongono della materia della quale sono fatti la magia e i sogni.

La la land,a conti fatti,è un gioiello,un capolavoro che chiunque dovrebbe vedere,una montagna russa che durante il suo viaggio cosparge la pista d'amore e di sogni,e, giunto al suo termine,esplode in fuochi d'artificio e stelle filanti che piovono sullo spettatore,che non può fare a meno di avere dentro di sé,un Po di amore e di felicità in più.