| C'era una volta... a Hollywood | |||||||||||||
| 
  
      Un film di Quentin Tarantino.
  Con Leonardo DiCaprio, Brad Pitt, Margot Robbie, Emile Hirsch. 
         continua»Titolo originale Once Upon a Time in Hollywood.
   
        
       Drammatico,
    
   
       Ratings: Kids+13,
   
durata 161 min.
- USA   2019.
- Warner Bros Italia
    
    uscita mercoledì 18 settembre 2019.
    
   
      MYMONETRO 
     C'era una volta... a Hollywood          valutazione media:
        3,74
          
         
     
  	su
     -1
   	
  		recensioni di critica, pubblico e dizionari. | |||||||||||||
| 
 | |||||||||||||
|  | |||||||||||||
|  | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
| 
                        UN TARANTINO INTIMO E MATURO COME NON MAI
                         | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
| martedì 1 settembre 2020 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
| 
                 Dopo una parabola a mio avviso leggermente discendente, con la sua “nona sinfonia”, Quentin Tarantino torna sulle scene con un film intimo e “maturo” che addirittura si inserisce a metà della mia personalissima classifica della filmografia tarantiniana (dietro a Pulp, Iene, Kill Bill e Bastardi). Non ci sarà la genialità di Pulp Fiction, la poesia di Kill Bill o l’epicità di Bastardi senza gloria ma qui troviamo, oltre alla consueta tracotante “qualità”, anche una profondità davvero inaspettata: una sorta di tenera malinconia sul concetto del “c’era una volta”. Un film che poggia evidentemente su ottime interpretazioni (fantastico DiCaprio, superbo Pitt) ma, in definitiva, è la scrittura dei personaggi che consente al regista di scavare bene così a fondo in soggetti resi sullo schermo in modo meno caricatureggiante del solito ma che, al contempo, risultano interessanti proprio perché complessi: diversi ma simili, stelle del firmamento hollywoodiano ma con delle fragilità molto terrene, sempre a caccia di una qualsiasi forma di compiacimento (soprattutto Rick e Sharon). Personaggi che vagano disillusi in un microcosmo fatto di precarietà in cui tutto passa: i fasti del cinema americano, il divismo dei miti hollywoodiani così come l’idealismo delle comunità hippy. La fragilità del divo (ma con essa anche quella dell’individuo in generale) e la puerilità della sua mitizzazione vengono sottolineate (anche ma non solo) dal rapporto che Rick (DiCaprio) ha con Cliff (Pitt), la sua controfigura che è anche suo migliore amico, confidente, consigliere e factotum; verrebbe da dire “una controfigura anche nella vita”, con tutte le accezioni che una tal asserzione porta con sé. 
                [+] lascia un commento a marco »
                
                
             | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
| 
 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
| Ultimi commenti e recensioni di Marco:
 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||