Jessica non è come tutte le altre. Ha un sogno particolare: spera di sfondare nel mondo del porno. Così lascia la Svezia e si trasferisce a Los Angeles. Ma dovrà imbattersi in molti ostacoli che non si aspettava. Espandi ▽
La regista svedese Ninja Thyberg compie scelte dirompenti e coraggiose, a cominciare da quella di raccontare l’industria del porno attraverso un’angolazione femminile: anche le inquadrature prendono il punto di vista di Linnéa o sottolineano il punto di vista maschile oggettivizzante nei sui confronti, che va ben oltre le esigenze di uno spettacolo improntato al desiderio maschile. Linnéa/Bella Cherry apprende ciò che moltissime donne scoprono ad un certo punto della loro vita e carriera: che il gioco è truccato da vantaggi di partenza e ostacoli di percorso che non riguardano tutti allo stesso modo. Thyberg si assume il rischio di far corrispondere la forma del suo film al contenuto esibendo la sua attrice (l’ottima Sofia Kappel) allo stesso modo in cui lo farebbe un porno, ma la sua prospettiva critica giustifica quell’esposizione altrimenti gratuita e potenzialmente offensiva della dignità femminile.
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