Nove italiani sopravvisuti ai campi di concentramento nazisti raccontano le loro terribili storie, dalle leggi razziali in Italia fino alla liberazione Espandi ▽
Mimmo Calopresti torna al documentario e lo fa nel senso più stretto del termine, realizzando cioè un documento puro e semplice. Il che non è affatto un limite di Volevo solo vivere, ma è anzi il motivo della sua straordinaria importanza. Nove sopravvissuti ai campi di sterminio nazisti raccontano la loro prigionia, vittime della più devastante e folle malvagità dei tempi moderni, se non dell'intera Storia dell'umanità (termine, quest'ultimo, adatto come appellativo, ma raramente come attributo). Non manca, in apertura, il filmato d'archivio in cui Mussolini annunciava il varo delle leggi antisemite sulla scorta di una supposta "superiorità razziale", quanto mai opportuno per ricordare ai sempre più numerosi difensori della tesi "italiani brava gente" le precise responsabilità italiane nello sterminio di milioni di esseri umani. Recensione ❯
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L'animazione in 3D di Daniel Robichaud trasporta la storia di Pinocchio nell'anno 3000. Il burattino di legno è mutuato in robot ma sogna sempre di diventare un bambino vero. Lo aiuteranno il padre Geppetto, e la spumeggiante fatina Cyberina. Espandi ▽
Chi non conosce le avventure del burattino di Collodi, disegnate da Walt Disney nel 1940, tradotte per il piccolo schermo da Luigi Comencini, rivisitate sul grande da Roberto Benigni e ora lanciate nel futuro dal canadese Daniel Robichaud? Probabilmente i più piccini a cui naturalmente non ci stanchiamo di raccontarle e a cui suggeriamo di correre numerosi al cinema come nel Paese dei Balocchi, perché il burattino creato con l'animazione 3D conserva "l'anima bella" di Collodi. Trasferito in un futuro lontano dieci secoli, il Pinocchio tecnologico di Mastro Geppetto ha il corpo di metallo, il cuore digitale e un software in testa che "salva in memoria" il bene e il male. Recensione ❯
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Sospetti e rimorsi di un diplomatico, tra affair internazionali e vecchie amicizie soffocate dal sospetto, al centro del nuovo film di Zanussi presentato a Venezia 2005 Espandi ▽
Da quando è morta la sua Helena, compagna di una vita, Wiktor non riesce più a conformarsi ai rigidi canoni dell'ambasciata di Polonia in Uruguay, cui egli stesso è a capo. L'ambasciatore, che ha creduto in Solidarnosc e nei suoi valori, è ora spiazzato dal trionfo delle "non regole" della società succeduta alla caduta del regime comunista. Ogni certezza e speranza sembrano essere crollate. Anche quella personale sul rapporto coniugale che sembrerebbe essere stato incrinato con una relazione con un diplomatico russo ora salito a livelli dirigenziali. Progressivamente Witia scopre che la realtà è stata ed è più complessa di quanto lui non abbia ipotizzato. Recensione ❯
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Lunella esordisce alla regia con un film caratterizzato da protagonisti della tv dei nostri tempi. Espandi ▽
Quattro personaggi, ognuno con la propria storia alle spalle, si incrociano in un villaggio e, tra sfilate di moda, partite di beach volley, giochi d'animazione e balli di gruppo, scopriranno la loro capacità di amare.
Vanessa, per esempio: avvocato di successo, seria, determinata. Con un fidanzamento molto lungo alle spalle e un matrimonio imminente, decide improvvisamente di cambiare la sua vita, scappando dall'altare il giorno delle nozze. Sul traghetto, ancora confusa dagli avvenimenti che hanno, in un attimo, stravolto la sua esistenza, incontra Emanuela. Vanessa confida ad Emanuela i motivi per cui è sola ed è l'inizio di una amicizia. Recensione ❯
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Felix è l'irresistibile eroe della serie di libri per bambini dell'autrice Annette Langen e dell'illustratrice Constanza Droop. In questa avventura cinematografica il coniglietto di peluche dovrà affrontare assieme alla padroncina Sophie l'ira degli Elfi. Espandi ▽
Sophie e Felix, il suo coniglietto, stanno trascorrendo le vacanze in Norvegia insieme a tutta la famiglia. Durante una gita provocano involontariamente l'ira del popolo degli Elfi e di un Troll gigante. Con un'azione molto coraggiosa Felix riesce a salvare la famiglia ma poi si smarrisce e deve intraprendere la via del ritorno solo e senza guida. Naturalmente sarebbe nelle intenzioni di Felix tornare a casa per la strada più breve ma l'incontro con uno spirito dispettoso ed una saggia civetta lo costringono a deviare dal percorso.
Felix è un personaggio molto amato dai bambini di tutto il mondo, e niente di più ovvio che dai libri illustrati passasse sulla pellicola. Recensione ❯
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Durante i lavori di ristrutturazione a casa di Chantal Letellier, una brillante avvocatessa, si delineano gli aspetti principali di una nuova coscienza sociale fondata sulla comprensione dell'altro. Per volontà o per forza. Espandi ▽
Il problema dell'immigrazione è sempre stato molto sentito dal popolo transalpino, e il cinema, alcune volte, ha partecipato attivamente alla causa, come quando la bella Emmanuelle Béart si è mobilitata sfilando pubblicamente per le vie parigine al grido di "Nous voulons le Sans Papiers".
Con Lavori di casa la regista Brigitte Rouän utilizza il tono della commedia per sottolineare proprio le problematiche dell'integrazione, e lo fa sorridendo sui diritti e i doveri degli immigrati clandestini.
Carole Bouquet è Chantal Latellier, un avvocato di successo che non perde mai una causa. E' la sua vita privata a essere un totale disastro. Recensione ❯
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Al centro dell'ennesimo horror targato Corea del sud ci sono un paio di scarpette rosse, ma molto diverse da quelle della ballerina diretta da Michael Powell nel 1948: stavolta uccidono! Espandi ▽
Sun-jae scopre che il marito la tradisce e decide di trasferirsi con la figlia a Seoul. Un giorno sulla metropolitana Sun-jae vede delle scarpe rosse da cui si sentirà fortemente attratta che purtroppo però le riserveranno un tragico destino...
Altro giro, altro horror orientale. Stavolta, ed è questa la notizia dopo alcuni film davvero brutti che hanno popolato i cinema alla fine della scorsa stagione, siamo di fronte ad una pellicola piuttosto godibile.
Il regista, Kim Yong-Gyun, riesce a mixare in maniera efficace le inquietudini della famosa fiaba di Hans Christian Andersen (cui The Red Shoes s'ispira, anche se molto alla lontana) con la tradizione horrorifica di matrice coreana e confeziona un film teso, tutto sommato avvincente, impeccabile dal punto di vista visivo e ben recitato dalle due protagoniste. Recensione ❯
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Il terzo film di Louis Nero trae ispirazione dall'incontro tra il teatro dell'assurdo di Adamov e le teorie freudiane sull'isteria. L'analisi di una paranoia e la sua evoluzione in un individuo altamente disturbato, il protagonista Hans Scabe. Espandi ▽
Il lungometraggio trae ispirazione dall' incontro tra il teatro dell'assurdo di Adamov e le teorie freudiane sull'isteria. Il film analizza una paranoia e la sua evoluzione in un individuo altamente disturbato, il protagonista Hans Scabe. La schizofrenia viene raccontata a partire dall'infanzia di Hans fino alla sua morte. Non è analizzata in terza persona o da un punto di vista esterno, come nella maggior parte dei film che trattano questo tema, ma in prima persona. Lo spettatore è quindi partecipe delle visioni e dei sentimenti che prova Hans quando si trova in stato di allucinazione. Egli è un soggetto disturbato fin dalla giovane età, a causa di una predisposizione ereditaria, e dei comportamenti psicotici della sua famiglia: il padre malato mentale cronico è succube della moglie; la madre è una donna dai costumi "particolari". Recensione ❯
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Una "Carmen" sudafricana con libretto riscritto in lingua locale non si era ancora vista. L'esperimento, pur con qualche incongruenza, può dirsi riuscito Espandi ▽
Da quando Prospero Merimee scrisse il suo breve romanzo e da quando il soggetto divenne il libretto di una delle opere liriche più note al mondo, il nome di Carmen è indissolubilmente associato al connubio tra passione amorosa e morte. Il cinema si è ispirato palesemente a questo personaggio in numerose occasioni (da Chaplin a Rosi passando per Saura e Godard solo per citarne alcuni) offrendoci anche una Carmen di colore ( Carmen Jones ) e una con i capelli fulvi di Rita Hayworth ( Gli amori di Carmen ). Non aveva però' mai osato 'riscrivere' il libretto dell'opera (conservando intatte le musiche) per tradurlo in una lingua del tutto particolare come lo Xosa parlato nelle township di Cape Town. Recensione ❯
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Tre artisti di circo prendono il posto dei Re Magi in un presepe vivente. Da un'idea di Pasolini una metafora sul nostro paese travolto dai falsi valori. Espandi ▽
Tre artisti di circo, senza circo e senza animali girano i paesi facendo uno spettacolino grottesco: ognuno di loro imita un animale coi relativi significati. Accettano di fare i Re Magi in un presepe vivente. Si immedesimano a tal punto nella parte che si mettono alla ricerca della stella cometa. Un soggetto poetico con qualche buon valore di partenza: non è casuale che questa fosse una vecchia idea di Pasolini. La metafora è chiara, il nostro paese così pieno di fantasia storica e naturale, travolto da falsi valori che non gli appartengono, sarebbe costretto al sogno. Apprezzamento per Bauchau, e anche per l'onnipresente Orlando, finalmente in un ruolo adatto. Recensione ❯
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