La vita e la carriera dell'architetto tedesco attraverso lo sguardo delle donne della sua vita. Espandi ▽
Ludvig Mies van der Rohe è stato uno dei grandi architetti (nonché designer) del Novecento. La sua capacità di innovare ha avuto modo di manifestarsi prima nella Germania prenazista e, successivamente alla sua fuga, negli Stati Uniti. Il documentario ce lo racconta attraverso la testimonianza della figlia Georgia, danzatrice e attrice, finendo con il proporci il ritratto di un uomo che non amava le donne. Mogli, amanti o figlie che fossero.
Una cosiddetta 'intervista impossibile' ci fa conoscere il lato nascosto di uno dei più importanti architetti del secolo scorso.
L'interesse particolare di quest'opera risiede proprio nel suo doppio livello di narrazione che mostra come, nonostante tutto, la determinazione nel voler raggiungere un obiettivo sia fondamentale. Anche quando gli ostacoli iniziano a presentarsi già nell'ambito familiare. Recensione ❯
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Il documentario racconta dei Gaznevada, band fulcro di una scena musicale punk nell'anima, ancor prima che nelle sonorità. Espandi ▽
I Gaznevada sono stati il principale gruppo italiano punk e new wave. A quasi cinquant'anni dalla loro formazione, a Bologna, nell'irripetibile fermento culturale del '77, tra case occupate, factory di fumettisti, musicisti e cineasti, radio libere e droga a fiumi, i suoi componenti Billy Blade, Andy Nevada, Marco Nevada, Bat Matic e Robert Squibb, più altri amici e collaboratori avvicendatisi nel tempo, ne raccontano la storia. Dalla fine degli anni '70 ai primi '90 e poi oltre, il gruppo racconta la musica underground in Italia dal movimentismo al reflusso, dal punk all'italo disco, alla house.
Presentato in anteprima al Festival dei Popoli, il film di Lisa Bosi recupera lo spirito dei suoi protagonisti creando un dialogo tra materiale d'archivio e riprese ex novo, a testimoniare la resistenza di una carica creativa mai domata.
Going Underground cerca dunque di cogliere lo spirito dei Gaznevada più che loro storia. Forse pecca di didascalismo, ma rende il giusto merito sia alla nebbia dei ricordi, sia alla concretezza senza tempo della musica. Recensione ❯
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Il documentario ci porta in profondità nella vita intima e al cuore del genio creativo di uno degli italiani più famosi di sempre. Espandi ▽
Due anni fa il documentario di Olivier Nicklaus (La saga dei Versace) confermava che Ryan Murphy, nella seconda stagione della sua serie antologica, The Assassination of Gianni Versace: American Crime Story, non aveva inventato nulla, o quasi. Salvatore Zannino, diversamente, elude la saga familiare e sceglie un punto di vista altro, meno insidioso.
Accomodati come in una galleria fotografica, gli ex modelli di Gianni Versace si avvicendano sullo schermo ripercorrendo quel paradiso tropicale che fu South Beach negli anni Ottanta e Novanta.
Il genio di Gianni Versace si concentra, forse troppo, sulle parole dei modelli che fecero l'impresa. A colpi di fotoshooting gli intervistati parteciparono a un nuovo ordine glamour che si concluderà tragicamente con due colpi di pistola in fondo agli anni Novanta. Il documentario resta debitamente discreto sulla morte tragica dello stilista, ucciso davanti alla sua casa di Miami, provando a disegnare un'epoca e un profilo artistico attraverso testimonianze senza rilievo. Recensione ❯
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Un attento lavoro di ricerca e di lavoro sul campo. Per riflettere sull'importanza della scuola in Ucraina. Documentario, Italia2024. Durata 56 Minuti.
Un racconto che supera i confini del conflitto ucraino per diventare un monito universale: la guerra contro l'istruzione è una guerra contro il futuro. Espandi ▽
"Ogni regime totalitario inizia con un sistema educativo e lo usa per riprodursi e rafforzarsi. Noi oggi vediamo come i regimi totalitari falsificano le informazioni e le usano per manipolare la consapevolezza delle persone. E l'educazione è l'unica panacea a questo pericolo". Sono le parole di Oksen Lisovyi, Ministro dell'Educazione e della Scienza ucraino. Dall'inizio dell'invasione russa in Ucraina, iniziata dal 24 febbraio 2022, c'è stato un sistematico attacco alle istituzioni educative e al patrimonio artistico-culturale. Sono state distrutte biblioteche e libri, danneggiate oltre tremila strutture da asili alle università.
Aleksander Kherbet, reporter del "The Kyiv Indipendent" sottolinea come uno degli obiettivi sia quello di convertire gli ucraini in russi e per mettere in atto questo processo progressivo di cancellazione dell'identità nazionale si comincia proprio dai bambini. In Ucraina circa ventimila di loro dall'inizio del conflitto, sono stati deportati in Russia.
Dietro War on Education c'è un'attenta documentazione di ricerca e di lavoro sul campo. Il film raggiunge il suo obiettivo e lo fa in modo lineare ma efficace dove emergono la dignità e la forza delle persone intervistate - in ultimo anche la ragazza polacca rifugiata in Polonia - per difendere ad ogni costo la propria identità. Recensione ❯
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Un film dichiaratamente da grande pubblico, divertente e attento alle nuove (iper)sensibilità maschili e femminili. Commedia, Italia2025. Durata 97 Minuti.
La nostra mente è un posto molto affollato, siamo tutti pluriabitati con tante diverse personalità che devono convivere tra di loro. Razionali, romantiche, istintive, a volte folli. Ma chi comanda veramente? Espandi ▽
Piero, insegnante di Storia e Filosofia recentemente divorziato e con una figlia piccola, intenzionato a rimettersi in gioco con le donne ma ancora scottato dalle delusioni del passato. Lara, la giovane donna single reduce dalla relazione infelice con un uomo sposato che vorrebbe un partner affidabile che l'aspetti sotto casa, e invece tende a cadere nella trappola di amori senza futuro. Lara e Piero si incontrano per il loro primo appuntamento, si piacciono ma non osano confessarlo. Riusciranno a zittire quel chiacchiericcio incessante e a trovare la strada verso una relazione finalmente appagante?
FolleMente inventa uno scenario in cui, da spettatori, assistiamo sia all'incontro fra Piero e Lara che alla battaglia che si svolge nelle loro menti, dato che le varie personalità battibeccano senza sosta, ognuna intenta a portare il discorso (e le decisioni che ne conseguono) dalla propria parte.
Alcuni dettagli sono cinematograficamente ben riusciti (anche se reminiscenti di Inside Out), come la ricerca affannosa delle parole che ci vengono a mancare al momento giusto attraverso i cassetti della nostra memoria. L'energia cinetica fra gli attori funziona, così come funziona il copione scritto a cinque mani. Recensione ❯
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Un'opera estremamente coraggiosa che segna un fondamentale passo. È un megafono per dare voce a chi la vede soffocare nel sangue. Drammatico, Iran2024. Durata 168 Minuti.
Un dramma che da familiare diviene sociale nell'Iran delle proteste giovanili di piazza. Espandi ▽
Amin ha finalmente ottenuto la promozione che attendeva: è ora addetto agli interrogatori. Ha una moglie devota e due figlie che studiano. La maggiore ha un'amica che viene gravemente sfigurata durante una manifestazione. Come aiutarla senza farlo sapere al capo famiglia? Per di più l'arma che e stata consegnata ad Amin al momento della promozione scompare da casa e lui rischia il carcere se non la si trova. Rasouluf realizza indubbiamente un film militante che fa del cinema un megafono per dare voce a coloro che la vedono soffocare nel sangue come accadeva nella seconda metà del secolo scorso. Porta sullo schermo l’oppressione quotidiana, e la supposta necessità del compromesso che le nuove generazioni non vogliono più accettare. Il cinema tout court (non solo quello iraniano) fa con questo film un fondamentale passo avanti nella fusione tra denuncia e sua rappresentazione sullo schermo. Recensione ❯
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Un thriller incalzante sulla violenza maschile. Espandi ▽
Ellias Barnès è un celebre stilista francocanadese considerato "il nuovo principe della moda". Vive a Parigi ed è diventato il giovane direttore artistico della famosa maison Orsino. Dopo un attacco di panico legato alla sua sfilata di debutto nell'haute couture, Ellias riceve la notizia che il padre è morto. Il figlio non aveva più rapporti con quel padre rimasto in Canada, mentre anche la madre si era trasferita lontano dall'ex marito. Ma ora Ellias dovrà andare ad occuparsi di ciò che il tanto detestato defunto ha lasciato e delle sue spoglie mortali.
Legrand gestisce molto bene la tensione noir del film, che ha a che fare non solo con gli accadimenti effettivamente dark, ma anche con quel buio della mente che un padre scellerato è riuscito a creare in un figlio sensibile e gentile, un giovane uomo che fatica a dire di no ed è educato fino alla sottomissione, a dispetto del successo e dello sfogo creativo che è riuscito a creare nella sua seconda vita.
Il film è una sfida allo spettatore che va premiata per il coraggio con cui non spiega tutto e lascia senza risposta le domande che mette sul piatto, più indagine psicoanalitica che "giallo" dalle soluzioni nette (e facili). Ci costringe a domandarci se i nostri destini siano segnati, se esista davvero un libero arbitrio Recensione ❯
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Il terzo capitolo della saga è ambientato in Perù: l'orsacchiotto Paddington si mette in viaggio per andare a trovare la zia Lucy. Espandi ▽
Judy e Jonathan sono cresciuti e stanno per lasciare il nido. I tempi in cui la famiglia Brown si stringeva tutta quanta sul divano della casa di Windsor Gardens sono finiti, e la signora Brown sembra soffrirne più di tutti. L'occasione di trascorrere un po' di tempo insieme si presenta, inattesa, quando l'orso Paddington riceve via lettera la notizia che la sua amata zia Lucy, ospite di una casa di riposo per orsi in Perù, sembra non godere di buona salute: si è chiusa in se stessa e non fa che nominare il suo nipotino lontano.
La famiglia Brown al completo (Signora Bird compresa) si mette allora in viaggio per il Sudamerica, pronta all'avventura, e l'avventura non si farà attendere.
Per quanto lontana dal vivace melting pot di Notting Hill, infatti, e per quanto portatrice di molti tratti di regressione rispetto alla felicità di scrittura dei capitoli precedenti, l'origin story di Paddington ci trascina sempre più rapidamente al suo interno, tra arance succose, travestimenti carnevaleschi, suore farlocche e irresistibili orsetti senza cappotto. E alla fine anche la crisi di identità della famiglia Brown troverà la sua risposta. Recensione ❯
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Il preludio di un amore raccontato con arguzia e saggezza. Una storia irresistibile lontana dalla stereotipo. Drammatico, Bosnia-Herzegovina2023. Durata 90 Minuti.
Una notte tra due giovani a Sarajevo a guerra finita. Espandi ▽
Cosa rimane quando la guerra è finita? Il film ripercorre questa domanda attraverso una notte selvaggia e imprevedibile a Sarajevo, quando Selma, una giovane sceneggiatrice bosniaca, condivide un incontro avventuroso con un attore tedesco di nome Niklas. Questo film si sforza di catturare, in modo meticoloso, cosa significhi essere giovani. Partendo da un momento particolare della storia contemporanea, la fine della guerra in Bosnia ed Erzegovina, la regista Mersiha Husagic, qui anche attrice protagonista, tesse un’ardita e dolce storia d'amore attorno a una colonna sonora accuratamente scelta, in vero spirito indie. Un film che, attraverso il trauma della guerra, riesce a raccontare il preludio di un amore senza mai diventare sdolcinato o pretenzioso. È un viaggio teso e bellissimo attraverso la notte. Recensione ❯
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Wong Kar-wai racconta l'amore, il suo sviluppo e la sua eterna illusione. Come solo lui è capace di fare. Drammatico, Cina2000. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
Due coniugi scoprono che i rispettivi partner sono amanti. Questo creerà un legame anche tra di loro. Espandi ▽
Hong Kong, 1962. Chow è il redattore capo di un quotidiano che trasloca con la moglie in un appartamento in cui coabitano nuclei familiari provenienti per lo più da Shanghai. Qui incontra Li-Zhen, anche lei trasferitasi da poco insieme al marito. La donna è segretaria in una ditta di esportazioni mentre il marito viaggia spesso come rappresentante per un'importante ditta giapponese. Anche la moglie di Chow è spesso assente e così tra lui e Li-Zhen si sviluppa un rapporto di intimità che diventa progressivamente amore. Scoprono però che i loro coniugi hanno una relazione e compiono la scelta più difficile. Recensione ❯
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Il capolavoro di Satoshi Kon, una visione che ha anticipato il rapporto con le immagini degli anni a seguire. Animazione, Giappone2006. Durata 90 Minuti.
Un'investigatrice risolve i suoi casi grazie alle intuizioni avute in sogno. Espandi ▽
Atsuko Chiba è una psicoterapeuta che cura i traumi dei suoi pazienti interagendo direttamente col loro mondo onirico. La terapia è in grado penetrare i sogni e di esplorare l'inconscio mediante il DC-Mini, un dispositivo che apre incredibili prospettive nel trattamento dei disturbi psichici. Prima ancora di essere brevettato, il congegno rivoluzionario viene trafugato e il Dottor Shima, direttore e mentore di Atsuko, imprigionato nel sogno dissennato e delirante di un folle. Il misterioso nemico è deciso a interferire coi sogni degli uomini, a manipolarli e a governare sul mondo sognato e su quello reale.
Paprika porta all'estremo le tematiche del "perfetto blu", continuando a esplorare le relazioni sogno/realtà, immaginazione e realtà, fino a confonderle e a sovrapporle, fino a produrre uno stordimento nel quale perdere trama e spettatore. Recensione ❯
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Una ricostruzione dell'impresa di D'Annunzio tra puntigliosa verità storica e progressiva goliardia. Documentario, Croazia, Italia, Slovenia2025. Durata 112 Minuti.
La ricostruzione dell'impresa di D'Annunzio a Fiume tra ironia e documentazione. Espandi ▽
Il docufilm inizia con interviste alle persone che oggi vivono a Rijeka/Fiume. Le domande vertono sulla loro conoscenza o meno di Gabriele D’Annunzio. Si vuole cioè testare quanto può essere rimasto oggi nella memoria dell’impresa compiuta nel periodo che andò dal settembre del 1919 al dicembre del 1920. A seguire si mette in scena per le vie della città odierna quanto accadde in quei sedici mesi. Igor Bezinovic ha un’idea originale per promuovere la memoria del passato ma non riesce a sostenerla fino in fondo. Va dato atto al regista di essersi dotato di un’amplissima documentazione che è sicuramente frutto di lunghe e approfondite ricerche. Il problema sta altrove e viene, non sappiamo quanto consapevolmente, portato alla luce nelle scene finali. La giusta e sana dose di ironia e di grottesco si trasforma progressivamente in un carnevale in cui a divertirsi sono stati sicuramente coloro che vi sono stati coinvolti ma non è detto che lo sia chi guarda. Recensione ❯
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Tra fiction e documentario, un film che ci accompagna in una scalata avventurosa. Parlandoci anche dei cambiamenti climatici. Documentario, Italia2025. Durata 72 Minuti.
Il 19 agosto del 1573 Francesco De Marchi scala, con una piccola spedizione, la vetta impervia e rocciosa del Corno Grande, sul Gran Sasso, realizzando un'impresa epica per il suo tempo. Espandi ▽
15 agosto 1573 Francesco De Marchi sale, con una piccola spedizione, una parete impervia e rocciosa del Cirno Grande nel massiccio del Gran Sasso. La motivazione che lo spinge all'impresa è la curiosità di salire su quella che ritiene essere la montagna più alta d'Italia.
Sono le parole del De Marchi ad accompagnarci nella salita in un mix di fiction e di documentario che tiene conto dei mutamenti climatici.
Cococcetta si mostra interessato ad un continuo parallelo fra l'impresa del passato e il presente. Da un lato ci vengono esposte le intenzioni del De Marchi il quale non si lasciò influenzare da primi tentativi con ostacoli troppo difficili da superare e dall'altro ci viene consentito di prendere atto delle mutazioni che il massiccio del Gran Sasso in genere e il Monte Corno nello specifico hanno subìto. Qui si innescano considerazioni e prove che i negazionisti dei mutamenti climatici possono confutare solo appellandosi a un altro tipo di negazione: quello dell'evidenza. Recensione ❯
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Un documentario sul fotografo Martin Parr, diretto da Lee Shulman, ideatore dell'Anonymous Project, dedicato alla raccolta di scatti anonimi e amatoriali che in passato ha fatto dialogare con quelli di Parr. Espandi ▽
Documentarista, umorista, fine commentatore della società britannica, instancabile lavoratore. Nel corso della sua prolifica carriera Martin Parr ha pubblicato 120 libri, girato il mondo, inventato un nuovo modo di intendere la fotografia, senza mai smettere di ritrarre i suoi soggetti preferiti: le persone nella loro quotidiana spontaneità. Non c'è luogo in cui Parr non troverebbe qualcosa, o meglio qualcuno, che catturi la sua attenzione. Attraverso le parole del protagonista e della moglie, unite alle testimonianze di critici d'arte, fotografi, galleristi, colleghi e amici, il film ricostruisce la figura di un artista iconico e all'avanguardia, che ha immortalato il mondo senza filtri, in tutta la sua naturale e drammatica comicità.
Con I Am Martin Parr Lee Shulman dirige un documentario pop, ironico e accattivante, capace di mimetizzarsi alla perfezione nello stile e nella visione artistica del suo adorabile protagonista. Dell'ironico cronista del kitsch britannico riusciamo a scorgere anche qualche tratto della personalità: non tutto però, perché Parr è un uomo sensibile e misterioso, a cui non piace parlare troppo. Recensione ❯
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Gigi Miracol, all'anagrafe Luigi Antonioli, è vignaiolo itinerante, poeta dialettale, saltimbanco e mangiafuoco originario di Fregona. Da più di vent'anni vive da nomade. Espandi ▽
Fuori dagli schemi, energico, spigoloso e dissacrante. Gigi Miracol vive da uomo libero. Vignaiolo itinerante, saltimbanco, mangiafuoco e poeta dialettale, ha abbandonato casa e lavoro per vivere, a bordo del suo camper, una vita nomade a contatto con la natura. Su di lui incombe però il peso del tempo che passa, e il suo sguardo sul mondo si fa ogni giorno più disilluso. Recensione ❯
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