Un'opera semplice e lineare sulla vita di una figura centrale della letteratura italiana del Novecento: Cesare Pavese. Al cinema.
di Silvia Guzzo
26 agosto 1950. Cesare Pavese si aggira per una Torino deserta, cerca amici che non trova, scrive, telefona. La domenica sera mette fine alla sua vita. Così comincia questa storia, la storia di un uomo che, partendo dal liceo classico della sua città per arrivare a lavorare con passione alla casa Editrice Einaudi, è riuscito a creare un mondo letterario e culturale capace di imprimere un segno indelebile nella seconda metà del Novecento italiano.
Attirato dall'avanguardia e dalla modernità, Pavese portò la poesia narrativa in Italia e fu autore della prima traduzione in lingua italiana di "Moby Dick". Il documentario ripercorre la sua vita personale e lavorativa, mettendo in luce la molteplicità di interessi che lo conquistarono nel corso della sua esistenza.
Si tratta di un documentario godibile e raffinato, capace di restituire con efficacia il contesto socio culturale che ha fatto da cornice alle vicissitudini relazionali e lavorative dello scrittore. Il taglio tradizionale e divulgativo consente inoltre all'opera di raccontare in modo semplice e lineare la vita di una figura centrale della letteratura italiana del Novecento. Un ritratto affettuoso di un intellettuale poliedrico, i cui interessi sono racchiusi nei titoli dei capitoli che scandiscono la narrazione.