Debutto in controluce in un film di finzione per il creatore della popolarissima sitcom Seinfeld. Biografico, Commedia, Storico - USA2024. Durata 93 Minuti.
Una storia di ambizione, tradimento, zucchero e minacciosi lattai. Espandi ▽
Michigan, 1963: Kellogg's e Post, acerrimi nemici nel settore dei cereali, fanno a gara per creare uno snack che cambierà per sempre la colazione. Recensione ❯
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La vulnerabilità esposta di Maria Schneider è la carta vincente di un film che si affida alla grande interpretazione della sua protagonista. Biografico, Francia2024. Durata 102 Minuti.
Un ritratto dell'attrice Maria Schneider. Espandi ▽
Maria Schneider è una ragazza curiosa e innamorata del cinema. Diventa di colpo un'attrice famosa grazie a L'ultimo Tango a Parigi di Bertolucci con Marlon Brando, ma sarà un'esperienza traumatica che la metterà a dura prova e che le condizionerà l'esistenza. Un film autoriale, forte, con il preciso intento di raccontare la vita emotiva dell’attrice. Quello che firma Jessica Palud non è il solito biopic, è piuttosto il racconto sentito e viscerale delle emozioni vissute dall'attrice negli attimi clou della sua vita, privata e professionale. Il suo Maria è il ritratto sofferto di un'anima traumatizzata, non creduta e resa fragile da un sistema che avrebbe invece dovuto tutelarla. La vulnerabilità esposta è la cifra vincente del film e della performance intensa di Vartolomei, attrice che conferma il suo spessore dopo la complessa risposta del film La scelta di Anne, e che sa catturare lo spettatore con la forza struggente dei suoi primi piani. Recensione ❯
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3 pionieri: una giovane infermiera, uno scienziato visionario e un chirurgo innovativo. Affrontando l'opposizione della chiesa, dello stato, dei media e dell'establishment medico, nella loro ricerca della prima "bambina in provetta" del mondo, Louise Joy Brown. Recensione ❯
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Una miniserie dedicata al celebre inventore e imprenditore italiano, padre della telegrafia senza fili e pioniere delle moderne comunicazioni, Premio Nobel per la Fisica nel 1909. Espandi ▽
1937, ultimo anno di vita di Guglielmo Marconi, Nobel per la fisica nel 1909, ha già raggiunto una fama internazionale. Il rapporto con il governo del Duce, finanziatore privilegiato dei suoi studi, si fa sempre più teso perché Mussolini vorrebbe che Marconi lavorasse su invenzioni belliche. Isabella Gordon, ambiziosa giornalista italo-americana, desidera realizzare un film sulle personalità che hanno dato prestigio all'Italia, tra cui Marconi. Bottai coglie l'occasione per usare la giornalista come spia dell'operato di Marconi. Lo scienziato, nonostante il suo notorio riserbo, le concede di farsi intervistare, ma abilmente svicola le domande sull'attualità, concentrandosi sul narrare la propria storia, dalla sua prima scoperta attivata dalla "lontananza".
Un bellissimo omaggio grazie alla regia di Lucio Pellegrini che riesce ad essere originale negli elementi di azione e di spionaggio che coinvolsero realmente il noto fisico nell'ultimo periodo della sua vita.
Accorsi è perfetto in questa parte e, in alcuni momenti, nelle movenze ricorda Cary Grant in Intrigo internazionale; un personaggio completo e sfaccettato di cui si sente l'onore e la stima che ha nel rappresentarlo. Recensione ❯
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La storia degli inizi della brillante carriera di Oriana, che affronta e racconta per la prima volta la società americana degli anni Cinquanta. Espandi ▽
Milano, anni '50. Oriana Fallaci è una giovane giornalista dell'Europeo che si occupa di articoli di spettacolo. Quando riesce finalmente a farsi assegnare l'incarico di intervistare Marilyn Monroe, nonostante l'impresa fallisca, il suo modo di scriverne diventa una grande opportunità per far conoscere il mondo di Hollywood e ottenere il trasferimento a Las Vegas come inviata. La giovanissima Oriana intraprende così un percorso personale e professionale segnato dalla sua passione per la scrittura e dalla ricerca della verità, ma anche dai suoi legami affettivi e dalle esperienze di vita.
Nella sceneggiatura e nell'interpretazione si percepisce l'amore per questa donna che, come Chanel (che intervista), alla fine dà priorità al proprio lavoro, sentito come un'urgenza di carattere morale.
Gli episodi finali, con i flashback sulla Oriana preadolescente, il rapporto con il padre e il suo impegno nella Resistenza, sono molto intensi. In quelle puntate c'è la scelta di mantenere i dialoghi in inglese con i sottotitoli, ma ciò risulta incoerente rispetto alla parte iniziale, che è sempre doppiata, anche nelle scene con gli attori americani. Recensione ❯
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L'emozionante storia di uno dei più grandi eroi del Brasile. Espandi ▽
Quella di Ayrton Senna, tre volte campione del mondo di Formula 1, è una delle figure più iconiche, affascinanti e complesse dell'automobilismo. La miniserie, suddivisa in sei episodi, ne racconta la vita fin dal principio: dalle prime gare in kart al trasferimento in Inghilterra, dai trionfi in Formula Ford all'approdo in Formula 1 con la modesta Toleman, dai successi in MacLaren fino al tragico incidente di Imola, durante il Gran Premio di San Marino. Scavando nella vita privata del pilota, oltre alle vittorie in pista, la miniserie prova a restituire al pubblico un ritratto fedele dell'uomo sotto al casco, ma il risultato è lontano dall'essere avvincente e accurato.
La miniserie, che ha nobili intenti e trova la sua massima forma espressiva quando è in pista, cade vittima di alcune logiche seriali che rispondono a una certa approssimazione e ambiscono a tanta, tantissima forma.
Fuori dai connotati di questa spirale narrativa troviamo Gabriel Leone. L'attore, nei panni di Senna, pare aver lavorato con una certa accuratezza al personaggio, sottraendosi, e il rischio era alto, alle insidie caricaturali. Quel che rimane del progetto, però, è un ritratto approssimativo della leggenda Senna che, al contrario di questa produzione, sospesa nel limbo delle logiche seriali del momento, continuerà a vivere nella memoria di tutti gli appassionati di questo sport. Recensione ❯
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Ronald Reagan raccontato dal punto di vista di un agente del KGB incaricato di indagare sul suo conto. Espandi ▽
Un film sulla vita dell'ex presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan raccontata attraverso gli occhi di Viktor Petrovich, un agente del KGB che ha ricevuto l'incarico di seguire il giovane Regan. Lo script si basa sui due libri di Paul Kengor "God and Ronald Reagan" e "The Crusader". Recensione ❯
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Una serie creata da DC Moore e basata sulla straordinaria storia vera di Mary Villiers. Espandi ▽
La serie è ispirata all'incredibile storia vera di Mary Villiers, che crebbe il suo affasciante e carismatico figlio, George, affinché potesse sedurre Re Giacomo VI di Scozia, conosciuto anche come Giacomo I d'Inghilterra, e diventare il suo potentissimo amante. Grazie a scandalosi intrighi, il duo di umili origini divenne la coppia madre-figlio più ricca, più titolata e influente che l'Inghilterra avesse mai visto, nonché la coppia più fidata di consiglieri del re. Con la posizione dell'Inghilterra sulla scena mondiale minacciata dall'invasione spagnola e con i rivoltosi che scendevano in piazza per rovesciare il re, la posta in gioco non poteva essere più alta. Pronta a non fermarsi davanti a nulla e armata del suo spietato fiuto politico, Mary si fece strada prima attraverso il matrimonio, poi corrompendo politici e cospirando con criminali. Riuscì così a imporsi nel cuore dell'establishment, facendolo suo. Recensione ❯
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L'ascesa fulminea dello stilista Christian Dior che ha detronizzato la Grande Dame Coco Chanel. Espandi ▽
Ambientata durante l'occupazione nazista di Parigi nel corso della Seconda Guerra Mondiale, "The New Look" si concentra su uno dei momenti più cruciali del XX secolo, quando la capitale francese ha riportato in vita il mondo grazie a un'icona della moda: Christian Dior. Mentre Dior sale alla ribalta con la sua rivoluzionaria e iconica impronta di bellezza e influenza, il primato di Coco Chanel come stilista più famosa del mondo viene messo in discussione. La saga intreccia le storie sorprendenti di personaggi contemporanei e antagonisti di Dior: dalla Grand Dame Coco Chanel a Pierre Balmain, Cristóbal Balenciaga e altri ancora e offre una visione straordinaria dell'atelier, dei disegni e degli abiti creati da Christian Dior grazie alla collaborazione con la Maison Dior. Recensione ❯
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Serie ispirata alla vita e all'eredità del creatore spagnolo durante i suoi anni a Parigi dal 1937. Espandi ▽
Parigi, 1937. Cristóbal Balenciaga, figlio di un pescatore e di una sarta dei Paesi Baschi, sa cucire e fare copie perfette degli abiti di alta moda, ma aspira a diventare un nome dell'haute couture e debutta nella capitale francese con la sua prima collezione. La sua parabola parigina durerà oltre trent'anni in cui diventerà il re di un mondo popolato da dame dell'alta società, stelle del cinema e componenti delle case reali d'Europa.
Come il suo protagonista, la serie si rifiuta di adeguarsi ai ritmi veloci della serialità contemporanea, mantenendo un passo misurato e contemplativo. I set sono magnifici, fedelissime le ricostruzioni degli abiti disegnati basandosi su bozzetti e foto d'archivio forniti dalla Maison Balenciaga, e le musiche portano la firma di Alberto Iglesias.
Cristóbal Balenciaga è un raro caso in cui l'esplorazione della vita privata di una figura celebre non va a scapito del racconto del suo talento ma aiuta a comprenderlo, individuandone le origini nel carattere del protagonista. Recensione ❯
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La prima serie incentrata sull'enigmatico e visionario stilista Karl Lagerfeld. Espandi ▽
Durante gli anni '70 a Parigi, il leggendario stilista tedesco Karl Lagerfeld attraversa un percorso che lo porta da designer freelance a icona, tra le complessità del mondo della moda e le dinamiche personali con Jacques de Bascher e Yves Saint Laurent. La serie si focalizza sulla rivalità tra Lagerfeld e quest'ultimo, intrecciata con il rapporto casto e tumultuoso con de Bascher, offrendo uno sguardo intimo alle ambizioni, alle passioni e ai conflitti che hanno plasmato la sua carriera e la sua vita personale.
Becoming Karl Lagerfeld accende i riflettori su uno dei giganti più enigmatici della moda del ventesimo secolo. La vera stella di questa narrazione è Jacques de Bascher, appunto, un socialité che con la sua magnetica presenza e il suo spirito autodistruttivo cattura l'attenzione tanto quanto, se non più di Lagerfeld stesso. Ottima la dinamica tra i due e perfetta l'interpretazione di Daniel Brühl.
La serie riesce a catturare proprio questa essenza, sia del personaggio che di un'epoca di eccessi e rivoluzione. Se Lagerfeld è il controllore metodico, de Bascher rappresenta l'impulso caotico e libero di quel decennio, una dicotomia che riflette la natura stessa della moda, a metà strada tra mercato e arte, tra individualismo e conformismo. Recensione ❯
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La vita della scaltra e ambiziosa imprenditrice colombiana Griselda Blanco, una madre affettuosa che ha creato uno dei cartelli della droga più redditizi della storia. Espandi ▽
Griselda vede Sofia Vergara nel ruolo di Griselda Blanco, figura chiave nel business della cocaina a Miami negli anni Settanta. Blanco, sopravvissuta a un'infanzia difficile in Colombia, emerge dall'oscurità per diventare una figura di spicco nel mondo della droga. La serie segue la classica traiettoria del dramma legato alle droghe, dalla lenta ascesa all'euforia iniziale, con, in aggiunta, la cura e la preoccupazione per i propri figli.
Griselda offre una prospettiva intrigante sul mondo della droga grazie alla trasformazione di Sofia Vergara in Griselda Blanco, una protagonista unica nel suo genere, una figura femminile di successo nel mondo del narcotraffico, in grado di sfidare gli stereotipi di genere.
Serie affidata alla linearità del racconto - declino, ascesa e caduta all'inferno del(la) boss - alle strategie narrative consolidate nel genere, ma che si distingue per l'audacia, sia registica che attoriale, di trasformare Griselda Blanco in un'icona femminista, seppure il tentativo sia ambizioso e non del tutto coerente con la storia della criminale. E soprattutto è gustosa per via del tentativo di trasformare Sofia Vergara in Bryan Cranston. Recensione ❯
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Biopic per la televisione su Paolo Villaggio diretto da Luca Manfredi. Espandi ▽
Genova, seconda metà degli anni '50. Paolo Villaggio e la sua "banda" di amici della borghesia genovese, composta da un giovanissimo Fabrizio De Andre', il "Polio", professore di lettere su sedia a rotelle e Piero, gemello diverso di Paolo, compiono le loro goliardiche scorribande notturne. Ma mentre di giorno il Polio e Piero lavorano e studiano, Paolo e Fabrizio dormono e a tempo perso compongono canzoni come "i Fannulloni" e "Carlo Martello". Paolo, studente di legge fuoricorso con libretto in bianco, mette incinta Maura, la sua fidanzata e la sposa in Comune vestito in maglietta, zoccoli e pantaloncini da mare. Recensione ❯
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L'interpretazione di Michael Douglas e la ricostruzione storica affascinante non bastano a salvare una serie che soffre di staticità narrativa e modernizzazione eccessiva. Biografico, USA2024.
La missione diplomatica in Francia del politico statunitense Ben Franklin durante la rivoluzione americana. Basata sul libro della scrittrice premio Pulitzer Stacy Schiff, 'A Great Improvisation: Franklin, France, and the Birth of America'. Espandi ▽
Siamo nel 1776 e, in un viaggio che attraversa le onde dell’Atlantico, Benjamin Franklin (Michael Douglas), accompagnato da suo nipote e assistente Temple (Noah Jupe), naviga verso l’Europa con un obiettivo ambizioso: assicurare l’appoggio della Francia nella fervente lotta per l’indipendenza americana contro la Gran Bretagna. La reputazione di Franklin, saldamente ancorata alla sua fama internazionale come inventore, diplomatico e intellettuale, si scontra con la complessità e la sfiducia dell’intricata corte francese, trasformando questa missione in un gioco di equilibri diplomatici. Non potevamo che aspettarci un’ottima interpretazione da un attore della vecchia guardia come Michael Douglas, che traduce sullo schermo un uomo di spirito e astuzia, ma anche dotato di vulnerabilità e dubbi. L’intesa con Noah Jupe, che interpreta il giovane Temple, è al centro della narrazione: un dinamico scambio intergenerazionale che esplora le differenze di visione e le sfide nel legame tra i due. Tuttavia, il punto dolente della serie si annida nella sceneggiatura: la storicità di Franklin sfuma sotto i colpi di una modernizzazione eccessiva. Da riconoscere la capacità di Tim Van Patten, alla regia, nel mescolare il dramma storico con momenti di introspezione più personali, creando un ritratto complesso e sfaccettato del protagonista e del tempo; similmente la fotografia, che si avvale di luci naturali e tonalità desaturate, contribuisce a creare un’estetica che è al tempo stesso ricca e intimista. Pur essendo visivamente affascinante e ricca di dettagli storici, Franklin soffre però di un certo grado di staticità narrativa. Recensione ❯
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