Anno | 2024 |
Genere | Biografico, Drammatico |
Produzione | USA |
Regia di | Andrés Baiz |
Attori | Sofía Vergara, Martín Fajardo, Jose Velazquez, Tony Graham, Fredy Yate José Zúñiga, Maximiliano Hernández, Aurora Cossio, Julieth Restrepo, Mario Perez, Evan Shafran, Matthew Bellows, Jared Ward, Christian Gnecco Quintero, Vanessa Ferlito, Alberto Ammann, Timothy E. Goodwin, Wilmer Calderon, Alberto Guerra (II), Christian Tappan, Paulina Dávila, Ari Davis, Mauricio Ovalle, Martìn Rodrìguez, Jason Patrick Mills, Johnny Sneed, Jeffrey Vincent Parise, Michael Andrew Baker, Greg Kriek, Eva La Dare, David Zaldivar, Jeff Galfer, Valeria Chavez, Vincent Rivera, José Luis Oyola. |
MYmonetro | Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 1 recensione. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 19 gennaio 2024
La vita della scaltra e ambiziosa imprenditrice colombiana Griselda Blanco, una madre affettuosa che ha creato uno dei cartelli della droga più redditizi della storia.
CONSIGLIATO SÌ
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Griselda vede Sofia Vergara nel ruolo di Griselda Blanco, figura chiave nel business della cocaina a Miami negli anni Settanta. Blanco, sopravvissuta a un'infanzia difficile in Colombia, emerge dall'oscurità per diventare una figura di spicco nel mondo della droga. La serie segue la classica traiettoria del dramma legato alle droghe, dalla lenta ascesa all'euforia iniziale, con, in aggiunta, la cura e la preoccupazione per i propri figli.
Prendete quella che sembrava una semplice starlette, nelle sue innumerevoli apparizioni esilaranti all'Ellen DeGeneres Show, una modella tutta curve sposata (fino allo scorso anno) con quel gran pezzo di "Birillone" (questo il sul nomignolo in Magic Mike) di Joe Manganiello, la spassosissima Gloria di Modern Family che, come nella realtà, non azzecca mai la giusta parola in inglese, che urla, ride sguaiatamente e, nel frattempo, entra a far parte delle cento celebrità più potenti al mondo (Forbes)... Bene. Ora dimenticatela. Perché Sofia Vergara, nella serie crime di Netflix, Griselda, è tutt'altro che compiacente e divertente. La trasformazione dell'attrice è impressionante ed è davvero inaspettato trovarsi di fronte a una buona interpretazione, come quella fornita dall'attrice colombiana, capace così di svincolarsi dallo stereotipo che incarna.
Griselda offre una prospettiva intrigante sul mondo della droga grazie alla trasformazione di Sofia Vergara in Griselda Blanco, una protagonista unica nel suo genere, una figura femminile di successo nel mondo del narcotraffico, in grado di sfidare gli stereotipi di genere.
Dopo anni di lavoro sul progetto, la star di Modern Family presenta un lato completamente nuovo, abbracciando un personaggio complesso, affascinante e soprattutto estremamente crudele. Tutto potevamo aspettarci tranne che vedere "Gloria" imbracciare una mazza da baseball e spaccare le gambe a un trafficante di droga già nel primo episodio, tanto per dire...
Il regista Andrés Baiz e il produttore e scrittore Eric Newman, noti per il loro coinvolgimento in Narcos e Narcos: Mexico, portano la loro esperienza nel raccontare storie sulle operazioni dei cartelli durante la guerra contro la droga degli Stati Uniti all'interno di un racconto decisamente diverso. Una figura narrativamente attraente quella di Griselda Blanco, già portata in scena da Guillermo Navarro nel 2017, in La signora della droga (Cocaine Godmother), lì interpretata da Catherine Zeta-Jones. A differenza della versione cinematografica, però, è palpabile il coinvolgimento personale di Vergara, che trasforma la figura di Blanco in un personaggio quasi nazionalista, tanto è percepibile la volontà dell'attrice di mostrare al pubblico statunitense alcuni caratteri culturali tipici della sua madrepatria. Interessante, infatti, è la capacità di Vergara e del regista Baiz, entrambi di origine colombiana, di affrontare il tema delle rappresentazioni nazionali concentrandosi più sulla natura umana - donna, madre, ex-prostituta e povera - di Blanco, piuttosto che su stereotipi dannosi.
In Griselda, Sofia Vergara abbandona il suo status comico per immergersi completamente nel personaggio della madrina del narcotraffico; in questo la serie si distingue nettamente da Narcos, sia concettualmente che visivamente, offrendo uno sguardo più psicologico e soprattutto presentando una protagonista che affronta le sfide della misoginia nel mondo maschilista del narcotraffico.
Serie affidata alla linearità del racconto - declino, ascesa e caduta all'inferno del(la) boss - alle strategie narrative consolidate nel genere, ma che si distingue per l'audacia, sia registica che attoriale, di trasformare Griselda Blanco in un'icona femminista, seppure il tentativo sia ambizioso e non del tutto coerente con la storia della criminale.
Certamente, non parliamo del miglior lavoro nel genere crime-narcos, né della migliore produzione Netflix, ma l'evoluzione di Griselda Blanco in cocaine godmother è affine a quella di Walter White in Heisenberg. E soprattutto è gustosa per via del tentativo di trasformare Sofia Vergara in Bryan Cranston.
La serie in sé poteva risultare molto bella,se non fosse che i dialoghi sono al 90% in spagnolo. Penso che questo sia un'aspetto da non sottovalutare. Impossibile seguire,l'unico modo è leggere i sottotitoli. Peccato,fosse stato in italiano sarebbe stato di gran lunga piu interessante