The Breaking Ice

Film 2023 | Drammatico 97 min.

Titolo originaleRan dong
Anno2023
GenereDrammatico
ProduzioneCina
Durata97 minuti
Regia diAnthony Chen
AttoriDongyu Zhou, Chuxiao Qu, Haoran Liu .
MYmonetro Valutazione: 2,50 Stelle, sulla base di 2 recensioni.

Regia di Anthony Chen. Un film con Dongyu Zhou, Chuxiao Qu, Haoran Liu. Titolo originale: Ran dong. Genere Drammatico - Cina, 2023, durata 97 minuti. Valutazione: 2,5 Stelle, sulla base di 2 recensioni.

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Ultimo aggiornamento domenica 21 maggio 2023

Il film esplora la relazione tra tre ventenni.

Consigliato assolutamente no!
n.d.
MYMOVIES 2,50
CRITICA
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Un invernale ménage à trois che incappa nei luoghi comuni e nella metafora troppo esplicita.
Recensione di Emanuele Sacchi
domenica 21 maggio 2023
Recensione di Emanuele Sacchi
domenica 21 maggio 2023

Haofeng si reca a Yanji, città al confine tra Cina e Corea del Nord, per presenziare a un matrimonio. Sempre più depresso, medita il suicidio, ma cambia idea quando vede Nana, guida turistica, e decide di salire sul suo bus per unirsi alla comitiva nel tour di Yanji. Nana è incuriosita e affascinata da Haofeng e lo coinvolge nella sua vita privata, del tutto dissimile da quella professionale, in cui frequenta locali notturni in compagnia di Han Xiao. Tra Nana e Xiao la relazione è oltremodo complicata e, con l'aggiunta di Haofeng, diventa un insolito ménage à trois, guidato dalla voglia di stare insieme fino alle ore piccole e soffocare così le rispettive malinconie.

Rivelato al mondo del cinema da Ilo Ilo e da allora proiettato nell'empireo degli autori con un posto riservato a Cannes, Anthony Chen si sofferma nuovamente su relazioni interrotte e complicate, su psicologie fragili e incastri che danno vita a un puzzle difforme e irregolare.

Per raccontare di tre "cuori in inverno", Chen ambienta la vicenda tra le nevi invernali di Yanji, città di frontiera popolata sia da cinesi che da transfughi coreani. La macchina da presa si sofferma su ghiaccio e neve a più riprese, individuando ogni crepa che possa aprire il metaforico gelo emozionale dei personaggi alle nuove opportunità offerte dalla vita.

Il lavoro di cesello nella costruzione psicologica di Nana, Haofeng e Xiao, tuttavia, lascia spazio troppo presto ad arnesi classici del mestiere di regista, strumenti con cui è difficile lavorare di fino. Si tratta di una scelta, secondo cui Chen adotta un approccio semplice, che non lascia spazio all'immaginazione, per raccontare il vissuto dei suoi tre protagonisti. Ma resta da capire fin dove si spinga il lato volontario di questa e dove invece la situazione sfugga al controllo di Chen per sfociare nel didascalico, senza ombreggiature o ellissi che inducano lo spettatore alla suggestione.

Chen non può fare a meno di mostrarci, come atteso, il confine tra Cina e Corea del Nord, con una scena emblematica in cui il grido liberatorio all'amore si alza nel cielo della dittatura; ci deve altresì sottolineare, attraverso pianti e cicatrici, la sofferenza che è evidente nei personaggi in cerca di affetto; fino a far fermare l'orologio di Haofeng, simbolo del suo divario di classe sociale, evidenziando il cambiamento in atto nel suo animo.

Ogni metafora è esplicitata, dal sogno di riprendere la carriera nel pattinaggio artistico di Nana all'orso che terrorizza il trio, ma si rivela docile come un agnellino (e solitario come loro). Una autoevidenza che lascia interdetti e incappa troppo spesso nella rivisitazione di luoghi comuni consunti da romance segnato dal destino e incompatibile con la gioia. Gli omaggi cinefili procedono di pari passo, in particolare quando Chen riprende la scena iconica del Louvre di Bande à part, nonostante questa sia già stata rivisitata - tra gli altri - da Bertolucci in The Dreamers, con i tre ragazzi intenti a correre in una libreria per onorare una scommessa puerile.

Solo Zhou Dongyu, regina delle nevi dal doppio volto di guida turistica ottimista e tormentato vertice di un triangolo amoroso, si eleva rispetto alla sceneggiatura, con un'altra memorabile interpretazione dopo quella da protagonista in un film (Better Days) che ha entusiasmato pubblico e critica in egual misura. Ma è troppo poco perché The Breaking Ice possa persistere nella nostra memoria e onorare la carriera di un cineasta promettente come Anthony Chen, qui avviato su un cammino che sa di involuzione.

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STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
lunedì 22 maggio 2023
Valerio Sammarco
La Rivista del Cinematografo

Nell'inverno di Yanji, città al Nord della Cina prossima al confine con la Corea del Nord, il timido Haofeng (Liu Haoran) presenzia con poco entusiasmo un banchetto di nozze. Poco dopo, per caso, si imbatte in Nana (Zhou Dongyu), giovane guida turistica. Un tour sul pullman con il quale lavora ed è subito amicizia. La sera stessa la ragazza gli presenta Han Xiao (Qu Chuxiao), altro coetaneo, che aiuta [...] Vai alla recensione »

NEWS
CANNES FILM FESTIVAL
domenica 21 maggio 2023
Emanuele Sacchi

Anthony Chen sceglie una semplicità che non lascia spazio all'immaginazione. Presentato nella sezione Un Certain Regard. Vai all'articolo »

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