Anno | 2023 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Durata | 110 minuti |
Regia di | Roberto Gasparro |
Attori | Enzo Decaro, Massimiliano Rossi, Vittoria Chiolero, Max Cavallari, Daniela Freguglia Tony Sperandeo, Ilaria Antonello, Mauro Tarantini. |
Uscita | martedì 5 dicembre 2023 |
Distribuzione | 35MM produzioni srl |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,82 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 5 dicembre 2023
Il primo film ad affrontare il tema degli hikikomori, termine giapponese che indica le persone che hanno deciso di "stare in disparte", di isolarsi dalla società. In Italia al Box Office La Chiocciola ha incassato nelle prime 11 settimane di programmazione 9,5 mila euro e 3,3 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO SÌ
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Torino. Vittoria, 15 anni, è chiusa nella sua stanza da trentatré giorni. Ha interrotto ogni contatto con il mondo esterno e trascorre tutte le sue giornate lì dentro. La madre Stefania, imprenditrice di successo nel mondo della moda, non sa darsi pace e ormai non sa più cosa inventarsi quando un suo insegnante le telefona per sapere perché la ragazza non va più a scuola. Sul lavoro la donna è tesa, meno entusiasta e il suo rapporto con la sua assistente Ester sta diventando sempre più conflittuale. I rapporti con la figlia sono inesistenti, soprattutto da quando il padre se ne è andato via di casa. Nei suoi confronti è spesso stata ingombrante: l'ha iscritta a esclusivi corsi di nuoto agonistico e tennis e le ha fatto fare dei video per la sua società.
L'unica persona di cui la ragazza si fida è suo nonno Francesco, un botanico che vive isolato nella natura a Cuccaro Vetere (un paesino del Cilento) impegnato nella difesa della biodiversità che ha trascorso molto tempo nella tribù dei Nativi Americani da cui ha preso come modello alcune delle loro tecniche dell'agricoltura. L'uomo cerca di mettersi in contatto con la nipote in ogni modo. Non riceve però più nessuna risposta alle sue lettere e così decide di raggiungerla a Torino per portarla via con sé.
"Hikikomori" è un termine giapponese che significa 'stare in disparte' e definisce il comportamento di ragazzi che decidono di ritirarsi volontariamente dalla vita sociale per lunghi periodi.
Ne sono affetti circa 44.000 persone (il 2% degli studenti), 67.000 rischiano di diventarlo e si ipotizza che le persone recluse volontariamente siano circa 100.000. Roberto Gasparro, che ha scritto anche la sceneggiatura, affronta il tema sottolineando la dimensione claustrofobica della stanza di Vittoria in contrasto con la vita all'aria aperta di suo nonno Francesco. La ragazza trascorre le sue giornate guardando video, fotografando persone dalla finestra e indossa talvolta un cappello di lana con la scritta 'ansia'. Il malessere di Vittoria è descritto minuziosamente: la paura di varcare la porta della sua stanza anche solo per andare in bagno, le corde della racchetta da tennis tagliate.
Se La chiocciola fosse riuscita a soffermarsi prevalentemente sull'isolamento della protagonista e sul rapporto contrastato con la madre avrebbe potuto avere un impatto ben diverso. C'è una scena infatti, in cui Stefania toglie alla ragazza il collegamento dalla rete, che se fosse stata approfondita avrebbe contribuito a descrivere lo situazione di dipendenza da un mondo a parte dove le persone sono escluse. Invece il film risulta anche eccessivamente lungo (non tanto per la durata ma proprio per i troppi tempi morti) perché prende troppe strade.
Ciò è evidente, per esempio, nella descrizione dell'ambiente dell'impresa di moda e dell'atteggiamento di Stefania sul lavoro, con le giornate che si ripetono tra selfie e video, che non risulta mai credibile perché segnato da una caratterizzazione fin troppo marcata anche a livello di recitazione (a cominciare dalla descrizione dell'assistente Ester).
In più, tutta la seconda parte del film è fin troppo parlata, quasi estenuante, con Enzo Decaro nei panni del nonno che si prende il film, parla della nostalgia dei metodi di agricoltura tradizionali e forza l'accostamento simbolico tra la condizione di Vittoria e quella di una chiocciola a cui le hanno impedito di iscriversi a una gara.
Nel film Gasparro combina melodramma familiare e tematica ecologica, già presenti rispettivamente nei precedenti Stessi battiti e Lui è mio padre. Forse dentro La chiocciola ci sono troppe cose. Per questo probabilmente le figure di Tony Sperandeo nel ruolo di un prete e soprattutto di Massimiliano Rossi sono appena abbozzate. E malgrado le migliori intenzioni, resta dispersivo e forzato a cominciare dai flashback che non entrano nella storia passata dei protagonisti ma ne mostrano soltanto dei veloci accenni e hanno più la forma di un incubo.
Ho appena visto il film e NON sono affatto d'accordo con la critica, il film è MOLTO ben interpretato, non lascia spazio alla distrazione ma anzi è così coinvolgente " toccante" in ogni minuto che si viene letteralmente rapiti dalla visione.l"argomento è molto forte, ed ogni genitore dovrebb vederlo, perché siamo parte di una società che [...] Vai alla recensione »
Ho assistito all'anteprima del film la sera del 5 dicembre nella sala emozioni del cinema Massaua Cityplex di Torino e, da padre di un figlio hikikomori, vi posso assicurare che mi sono riconosciuto totalmente nella situazione descritta così magistralmente dal regista Roberto Gasparro. Sono venuto appositamente da Roma per vederlo e stringere la mano ad una persona così profonda e [...] Vai alla recensione »
Questo film racchiude vari messaggi e in particolare attenzione a questo mondo ancora sconosciuto di questi ragazzi che vivono una chiusura in se stessi in modo esponenziale.Ho trovato molto "cuore" nella visione del regista che con attenzione ha curato i giusti spazi e silenzi così fondamentali per fare in modo di potersi calare nel film e permettere così di "ascoltarsi".
Una profonda delicatezza nel trattare una condizione drammatica, di cui si sa ancora troppo poco, che investe l'intero sistema-famiglia, che paralizza per le incognite, che travolge con la mancanza di soluzioni, di vie di fuga in un'attesa infinita che qualcosa accada... Mi ha colpito il sonoro, dolce o potente a seconda della situazione scenica, che travolge e trasporta [...] Vai alla recensione »
Ad averne, di film così… sarebbe stato un gioiellino se avesse avuto un budget più adeguato. Una storia che al primo sguardo comunica la terribile minaccia sottotraccia che oggi qualunque genitore, se assorbito da sé stesso, dal lavoro, e dalla dispercezione di realtà che danno i social, possa ritrovarsi in una situazione simile senza neanche comprenderla. [...] Vai alla recensione »
Sono stata alla prima a Torino, il 5 dicembre. Devo fare i miei complimenti al regista e a tutto il cast! Trattare un tema così delicato e complicato in modo completo e approfondito non è semplice e probabilmente non è neppure possibile in sole 2 ore. Ma il messaggio, per chi vuole coglierlo, arriva, in modo semplice e allo stesso tempo duro.
Inizio subito contraddicendo la recensione appena letta, non me ne voglia l'autore della recensione. Mi sento di dissentire sotto più aspetti. Ho assistito alla proiezione del film di Roberto ieri, venerdì 8 dicembre, a Rivara, il piccolo paese ai piedi delle Alpi che ha ospitato per più di un mese, ormai quasi un anno e mezzo fa, Gasparro, Vittoria e tutta la troupe [...] Vai alla recensione »
Ho assistito alla prima del 5 dicembre a Torino e ho trovato il film perfetto nel messaggio anche se alcuni particolari li avrei cambiati, ma il messaggio è quello giusto. Purtroppo il tema è scottante e tanti stanno già pensando a come lucrarci sopra, quindi grazie infinite Roberto Gasparro per il tuo imepegno impeccabile. Da mamma hikikomori ho passato tutto il tempo del [...] Vai alla recensione »
Cara mymovies vi ringrazio molto per aver recensito il mio film, anche in modo molto negativo da parte del vostro critico Simone Emiliani che NON consiglia il mio film. Rispetto ovviamente la critica ma non l'analisi. Quando si scrive una recensione negativa così forte dicendo che il film parla di biodiversità e di ritiro sociale e non si comprende invece che i due personaggi principali, [...] Vai alla recensione »
Sono rimasta molto colpita da questo film, per la capacità di trattare un tema molto complesso in modo assolutamente delicato e poetico, non appesantendo mai la narrazione. Non concordo affatto con la critica di cui sopra: l'argomento rimane sempre al centro, persino il nonno (un bravissimo Enzo De Caro) è un Hikikomori. La trama sembra dipanarsi come si trattasse di scatole cinesi, [...] Vai alla recensione »
Perché la chiocciola e non la tartaruga? Entrambe vivono nella loro comfort zone, ma la chiocciola è più graziosa e la chiocciola è Vittoria, la protagonista del film. Lei vive in disparte, nella sua stanza, uscendone solo la notte, quando è sicura che non incontrerà nessuno. I genitori sono usciti da una separazione agguerrita e il padre è latitante; [...] Vai alla recensione »
Perché la chiocciola e non la tartaruga? Entrambe vivono nella loro comfort zone, ma la chiocciola è più graziosa e la chiocciola è Vittoria, la protagonista del film. Lei vive in disparte, nella sua stanza, uscendone solo la notte, quando è sicura che non incontrerà nessuno. I genitori sono usciti da una separazione agguerrita e il padre è latitante; [...] Vai alla recensione »
Perché la chiocciola e non la tartaruga? Entrambe vivono nella loro comfort zone, ma la chiocciola è più graziosa e la chiocciola è Vittoria, la protagonista del film. Lei vive in disparte, nella sua stanza, uscendone solo la notte, quando è sicura che non incontrerà nessuno. I genitori sono usciti da una separazione agguerrita e il padre è latitante; [...] Vai alla recensione »
Ho assistito alla prima di Salerno con delle amiche coinvolte come genitori di ragazzi in ritiro sociale... Avevo cognizione del fenomeno ma la commozione provata in alcune scene della storia riportata sullo schermo mi ha colto di sorpresa. Ho apprezzato molto i primi piani dei protagonisti, così espressivi da cogliere il loro stato d'animo e "sentire" i loro [...] Vai alla recensione »
Buongiorno Ho visto il film evento al Massaua ieri sera. Sono rimasta colpita da come le due attrici protagoniste si sono calate perfettamente nei ruoli di madre e figlia in una situazione che purtroppo conosco e sto vivendo. Grazie anche per cercare di portare a conoscenza di più gente possibile una malattia ancora purtroppo poco conosciuta e dal di fuori è quasi impossibile [...] Vai alla recensione »
Ho assistito alla proiezione in anteprima del film in questione la sera del 5 dicembre a Torino nella sala emozioni del cinema Massaua Cityplex e, in qualità di padre di un ragazzo hikikomori, non sono d'accordo sulla tua interpretazione, che comunque rispetto. Il nonno (Enzo De Caro) comunica in modo egregio il messaggio giusto per i ns ragazzi... quello di fargli vedere le meraviglie che esistono [...] Vai alla recensione »
Sono rimasta affascinata dal film, dalla trama molto toccante affrontata dal regista Roberto Gasparro e da tutto il suo team! Consiglio vivamente di andarlo a vedere per rendervi conto di una realtà esistente, ma purtroppo poco conosciuta. Ottimo lavoro! Samanta
Sono rimasta molto colpita da questo film, per la capacità di trattare un tema molto complesso in modo assolutamente delicato e poetico, non appesantendo mai la narrazione. Non concordo affatto con la critica di cui sopra: l'argomento rimane sempre al centro, persino il nonno (il bravissimo Enzo De Caro) è un riturato sociale (hikikomori).
... tuttavia siamo molto distanti dall'analisi che non commenterò.Solo delle precisazioni che le invito di cogliere e di modificare nell'articolo che ha pubblicato.Il film STESSI BATTITI non parla di ambiente come lei ha scritto bensì di CICLISMO e di SOGN, la prego di correggere.La invito anche a cogliere la differenza tra lumaca e chiocciola sono sicuro che capirà il titolo del film.
Da più di un mese il mondo della quindicenne Vittoria si è ridotto alle quattro mura della sua cameretta, dalla quale non esce mai, tenendo fuori la pressione sociale, che ha le sembianze della madre imprenditrice (a metà tra il diavolo Miranda Priestley e una parodia di Chiara Ferragni). Sono circa 44 mila gli hikikomori in Italia - ci avvisa una didascalia alla fine - e a loro è dedicato il quinto [...] Vai alla recensione »