Titolo originale | How Do You Live? |
Anno | 2023 |
Genere | Animazione, |
Produzione | Giappone |
Durata | 124 minuti |
Regia di | Hayao Miyazaki |
Attori | Masaki Suda, Takuya Kimura, Kô Shibasaki, Yoshino Kimura, Shôhei Hino Jun Kunimura, Kaoru Kobayashi, Keiko Takeshita, Jun Fubuki, Sawako Agawa, Shinobu Ohtake. |
Uscita | lunedì 1 gennaio 2024 |
Tag | Da vedere 2023 |
Distribuzione | Lucky Red |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,97 su 38 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 2 gennaio 2024
La crescita psicologica di un adolescente attraverso le interazioni con i suoi amici e lo zio. Ha vinto un premio ai Premi Oscar, Il film ha ottenuto 2 candidature e vinto un premio ai Golden Globes, ha vinto un premio ai BAFTA, Il film è stato premiato a National Board, 1 candidatura a Critics Choice Award, 1 candidatura a ADG Awards, In Italia al Box Office Il ragazzo e l'airone ha incassato nelle prime 12 settimane di programmazione 6,9 milioni di euro e 6 mila euro nel primo weekend.
ASSOLUTAMENTE SÌ
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La guerra del Pacifico brucia Tokyo e il mondo di Mahito, un ragazzino traumatizzato dalla morte della madre, divorata dal fuoco dei bombardieri. Due anni dopo, elaborato il lutto, suo padre lascia la città per la campagna e per la cognata, da cui adesso aspetta un figlio. Mahito fatica ad accettare una nuova mamma e una nuova vita ma qualcosa lo distrae dal dolore. Un airone cenerino e ostinato lo tormenta e 'gli parla' conducendolo in un mondo fantastico e nascosto, dove scoprirà il mistero della vita e della sua famiglia. Tra antenati e parrocchetti, madri e matrigne, il ragazzo troverà le risposte che cerca e il futuro che merita.
Ognuno di noi ha 'un Miyazaki' del cuore, un'immagine nella testa, una scena, una replica o addirittura un universo dove convivono un gattobus e un pesce rosso umano, il tragico e il meraviglioso, l'ombra e la luce, in un equilibrio difficile ma necessario tra presente e passato, natura e civiltà. Perché l'utopia in Miyazaki fa sempre i conti con la realtà e con tutte le cose destinate a scomparire.
Se è vero che il suo cinema è fatto di vento e tempeste, di bambini dal cuore potente e creature magiche (e ibride), la cui gioiosa petulanza ci fa abbandonare ogni razionalità, è altrettanto vero che l'isola di Miyazaki, dimensione infinita dell'infanzia, è la risacca di tutte le paure e le fascinazioni di quell'età.
Nei suoi disegni ingannevolmente innocenti trasmette un condensato di tutte le impressioni di colori e forme che hanno segnato una stagione in cui l'immaginazione prevaleva ancora sulla vita. Ma sotto la furia di un'onda che ci fissa negli occhi, sotto la sua schiuma instabile, scopriamo sempre un nero insondabile e seducente che spazza via certezze e convenzioni, 'alza il vento' e solleva riflessioni filosofiche.
Muovendosi dall'onirico al politico, i suoi film sono pietre vive che costruiscono un edificio di porte che si aprono e si chiudono su universi paralleli, di idrovolanti carichi di sogni e di bombe, di nuvole nere che si fermano e di nuvole bianche che corrono col buon vento, quello fa mulinare gli ombrellini delle fanciulle e volare i cappellini dei fanciulli. La chiave del mistero risiede tutta nel viaggio fantastico che le storie di Miyazaki dispiegano, offrendo a eroi ed eroine uno sguardo nuovo sul mondo.
La matrice è sempre la stessa: l'emergere di un'alterità e il susseguirsi di eventi, qualche volta tragici, invitano i protagonisti a ri-calibrare la visione del proprio focolare (per l'autore è spesso un cerchio familiare rotto o incompleto). Nella crepa che spezza in due i suoi protagonisti e spacca in due i suoi film, Miyazaki precipita un altro bambino, che evolverà dentro immagini grandiose. Sulle note di Joe Hisaishi, compositore fedele dello Studio Ghibli, provoca di nuovo la collisione dei mondi che crea, due dimensioni che si scontrano o si disfano. Il ragazzo e l'airone non fa eccezione, segnando il ritorno all'orizzonte carrolliano de Il mio vicino Totoro o de La città incantata.
Al cuore del racconto ci sono un ragazzino ossessionato dalla morte della madre e una variopinta creatura, un uccello che parla, gioca e corbella il protagonista con voce stridula e perturbante.
La mobilità dell'airone incarna la dinamica alla base dei migliori film del regista. Esemplare la sua prima (e sublime) apparizione, l'uccello emerge dalla profondità di campo e attraversa il quadro, rompendo con un frullo d'ali la fissità dell'inquadratura. Questo movimento rappresenta il principio di slittamento alla base del cinema fantastico di Miyazaki: la quiete del paesaggio rurale, che accoglie Mahito e rivela la quasi pietrificazione della sua nuova dimora, si riconfigura con l'arrivo di un animale mostruoso. Vero e proprio elemento di disturbo, attraversa il campo in diagonale, l'airone rompe la partizione binaria tra gli sfondi immobili delle immagini e i personaggi in movimento in primo piano.
Il debutto del film non è meno brutale: sulle sirene del coprifuoco Mahito attraversa Tokyo in fiamme per provare a salvare sua madre. L'incipit anticipa immediatamente la minaccia di un passaggio dalla realtà al sogno o all'incubo. Le linee 'scarabocchiate' del prologo - le fiamme, i volti deformati dei passanti in fuga, le ceneri nel vento - disegnano un mondo già perturbato e fuori controllo.
La calma che segue i bombardamenti e l'assenza di eventi spettacolari nella campagna giapponese non sono meno inquietanti. Sebbene pacifico, il mondo osservato sembra sul punto di collassare da un momento all'altro. Miyazaki enfatizza con la stessa cura il caos dell'incendio e i piccoli scricchiolii del legno sotto i passi attutiti di un bambino, il tumulto dell'incubo e il fruscio della realtà. L'emergere di un sogno o il chiudersi di una porta alimentano allo stesso modo la trama di una realtà a due teste che comunicano ed entrano progressivamente in contatto.
Nel corso di una vertiginosa odissea in cui il protagonista attraversa una serie di soglie, livelli e portali, nella speranza di vedere la madre morta e di ritrovare la matrigna viva, Miyazaki mette in campo un immaginario ricco ed eterogeneo in cui rivisita i suoi film precedenti e rende omaggio alle sue influenze, mescolando stili e tecniche di animazione diversi e incrociando la strada di un bestiario straordinario che funge da guida per l'aldilà.
Come Orfeo, Mahito attraversa il mondo dei morti e guida una narrazione 'aperta ai quattro venti' ma appoggiata sul desiderio dell'autore di perfezionare l'arte sottile dell'equilibrio fantastico e di consegnare ai posteri l'ambiziosa sintesi di un'opera monumentale.
Nel gran finale, un avatar sottilmente celato di Miyazaki cerca invano di ristabilire l'equilibrio in un mondo incline alla rovina, di lasciare in eredità al giovane Mahito la sua torre di pietre geometriche.
Poeta grafico e architetto di mondi immaginari, Hayao Miyazaki esplora i temi che hanno nutrito la sua infanzia e incoraggia le generazioni future a impadronirsi del mondo, a organizzarlo a loro immagine e somiglianza. A patto che riescano a uscire dal labirinto iniziatico che il vecchio maestro ha costruito per loro...
Nel 2013 Hayao Myazaki, in occasione dell’uscita di “Si alza il vento”, annunciò che si sarebbe allontanato dal mondo del cinema e che quello sarebbe stato il suo ultimo film. Invece, dieci anni dopo, eccolo di nuovo in pista con “Il ragazzo e l’airone”: ed è uno splendido ritorno. Dopo la commovente e anomala parentesi realistica di “Si alza [...] Vai alla recensione »
Si alza il vento doveva essere l'ultimo lavoro di Miyazaki, un opera personale, il suo omaggio al cinema. Fortunatamente l'arte e il mestiere hanno avuto la meglio sulle decisioni prese, e così siamo dinnanzi a questo "il ragazzo e l'airone" , l'omaggio del maestro allo studio Ghibli. Visivamente impressionante, con una tridimensionalità che ti fa capire che [...] Vai alla recensione »
Il ragazzo e l'airone di Hayao Miyazaki è un film complicato. E complicato non significa oscuro o respingente. Significa che per essere compreso fino in fondo richiede tempo, concentrazione e impegno. Ne Il ragazzo e l'airone, ci sono tantissimi elementi. Può vederlo un bambino, se si ferma allo strato più superficiale del racconto: i colori, le animazioni e i disegni. [...] Vai alla recensione »
Il ragazzo e l'airone (Kimi-tachi wa dō ikiru ka, H.Miyazaki, 2023) **** In piena Seconda Guerra Mondiale, il fanciullo Mahito subisce il trauma della perdita della madre, tra le fiamme dell'ospedale che la ricovera. Dopo la risoluzione del conflitto, il padre si risposa con la cognata, gravida, e si trasferisce con Mahito nella tenuta di campagna dove un tempo vivevano [...] Vai alla recensione »
Il regista Miyazaki è uno dei migliori di sempre, ma questo film non è adatto ai bambini, tinte molto forti, sangue, morte, violenza e guerra. Il mio è un consiglio amichevole.
Questo film è meraviglioso, spiegarlo mi è impossibile...mi ha emozionato moltissimo e alla fine mi sono trovata gli occhi lucidi
Tutto torna, la fine è l inizio...le porte delle vite parallele, la fine del mondo e Dio che gioca con le costruzioni...... ci si potrebbe scrivere un libro di mille pagine. Un grande sognatore realista.
Tutto torna, la fine è l inizio...le porte delle vite parallele, la fine del mondo e Dio che gioca con le costruzioni...... ci si potrebbe scrivere un libro di mille pagine. Un grande sognatore realista.
Un viaggio onirico potente tra le cose che amiamo, quelle che cerchiamo e quelle che ci fanno paura...tutte insieme, a volte indistinguibili. Anime meraviglioso e complessissimo, in cui ognuno vedrà la sua Storia e il suo Significato.
È un film che usa l' allegoria per trasmettere messaggi Sinceramente non l'ho trovato semplice da seguire e da comprendere pur avendo dei contenuti molto forti e profondi . Non lo consiglierei ad un pubblico fatto di bambini
Da fan dell'autore mi aspettavo qualcosa meglio. Gli scenari sono veramente bellissimi, come le altmosfere visive dei paesaggi, però tutto finisce lì: tutto il resto purtroppo è una accozzaglia di eventi sempre nuovi che si aggiungono alla storia senza creare un gran legame con il senso del film, sempre se un senso cel'ha.
Amo la poetica dell'autore e tutto il suo alfabeto, però la qualità dell'animazione in questo ultimo film è decisamente inferiore a quella dei precedenti. Fanno eccezione le meravigliose scene di corsa e quelle dedicate all'incendio, nella prima parte; scene che non si rintracciano negli altri prodotti Ghibli e che hanno decisamente il sapore delle animazioni [...] Vai alla recensione »
Dopo aver visto il film “Il ragazzo e l’airone” del maestro Miyazaki sono uscito dalla sala affascinato ma sconcertato. Solo dopo una notte di sonno sono riuscito a darmi delle risposte, che é proprio quello che l’autore ci sta chiedendo: Mettere insieme i pezzi, dare una nostra libera interpretazione, costruire la nostra torre scegliendo liberamente se usare gli [...] Vai alla recensione »
Troppe volte ci siamo trovati di fronte alla prospettiva di un “ultimo film di Hayao Miyazaki” e abbiamo elaborato il lutto di una carriera che non avremmo mai voluto vedere conclusa. Si alza il vento, struggente e così dissimile dai precedenti lavori del maestro nipponico, sembrava l’epilogo definitivo. Ma con enorme stupore abbiamo accolto la notizia dell’uscita di Il ragazzo e l’airone - dal 1° gennaio al cinema - che di nuovo ci pare una summa definitiva della filmografia di Miyazaki. Nel racconto fantastico di Mahito e della sua insolita alleanza con un airone parlante, suo peculiare Virgilio, rivivono gli spiriti e le creazioni inconfondibili della fantasia dell’autore, così come le tematiche di morte e le riflessioni storiche di Si alza il vento. Il congedo ideale, a lungo rimandato e forse definitivo, a coronamento di uno stile e di uno storytelling che hanno formato intere generazioni e non hanno mai deluso. È l’occasione per celebrare nuovamente il sensei, attraverso cinque dei suoi lavori più rappresentativi.
Ci sono artisti che hanno fatto del ritiro dalle scene una forma d'arte, una performance protratta nel tempo e un atto sessuale con pubblico e fandom a ritmo di tensione e rilascio. L'inarrivabile David Bowie ha cominciato a ritirarsi e tornare subito raggiunto il successo con Ziggy Stardust. Hayao Miyazaki, tra ritiri ventilati, annunciati, ratificati (un categorico niet dopo il precedente Si alza [...] Vai alla recensione »
È insieme un'enciclopedia dell'opera del maestro giapponese Hayao Miyazaki e un suo superamento finale. "Il ragazzo e l'airone" costituisce uno scatto in avanti in termini di libertà grafica e narrativa, il colpo di coda di un artista che ci ha raccontato per decenni il suo mondo, facendoci entrare nei suoi prati, nei suoi oceani, nei suoi retroscena più remoti e fiabeschi, e oggi ci chiede di rendere [...] Vai alla recensione »
E anche questa volta il grande Hayao Miyazaki non ha resistito. Dopo aver annunciato (ancora una volta) il suo definitivo ritiro dalla regia nel 2013 dopo «Si alza il vento», ha invece ripreso la matita per realizzare questo nuovo lungometraggio. In italiano si intitola «Il ragazzo e l'airone» in luogo dell'originale «E voi come vivrete?», che è il titolo del romanzo dello scrittore Genzaburo Yoshino [...] Vai alla recensione »
Il maestro giapponese Hayao Miyazaki firma, a 82 anni, un'altra importante opera di animazione che, nei personaggi come nelle ambientazioni e nei temi, rappresenta l'ulteriore tappa di un percorso artistico inimitabile e inesauribile, anche se "Il ragazzo e l'airone" sembra dominato da un pessimismo maggiore, uno sguardo (quasi "lynchano) sempre meno conciliante in cui gli appigli di speranza cedono [...] Vai alla recensione »
«Il ragazzo e l'airone» è un film ricco di simboli sparsi per tutte le due ore di durata della pellicola (oggettivamente una storia molto impegnativa e difficile per un film d'animazione) che una volta decifrati fanno capire la grandezza del dono che ci ha lasciato Hayao Miyazaki. È a tutti gli effetti un film di formazione, che vede protagonista Mahito, un ragazzo sconvolto e segnato dalla morte [...] Vai alla recensione »
Dove eravamo rimasti? Alla guerra che si presentava all'orizzonte di Jiro Horikoshi nel finale di Si alza il vento e che stavolta segna il destino dei personaggi già all'inizio della nuova storia. Il ragazzo e l'airone, in questo senso, non è soltanto il film del ritorno di Hayao Miyazaki dopo l'annunciato (ennesimo...) ritiro: è anche un'opera che riannoda i fili di un discorso mai interrotto perché [...] Vai alla recensione »
Alla porta del tempo, sul limite tra quanto è stato e quanto sarà: qui Hayao Miyazaki ha disegnato Il ragazzo e l'airone (Giappone, 2023, 124'). Nel 2016, iniziando a scrivere la sceneggiatura, l'allora settantacinquenne regista giapponese sapeva - e temeva - che gli ci sarebbero voluti tre anni di lavoro. Sarò vivo, nel 2019?, si domandava. E come sarà il mondo, ammesso che l'umanità non vada incontro [...] Vai alla recensione »
«E voi come vivrete?». Non offre né porta in dote risposte, ma solo una domanda urgente, scomoda e necessaria, l'epico e visionario film-testamento del vecchio e saggio mago giapponese che non crede nella morte: consapevole che di fronte alla macerie di ieri e di oggi, davanti alla tristezza del lutto, c'è pur sempre un nuovo inizio, un domani, una vita che merita di essere vissuta.
Un paio di milioni incassati nei primi tre giorni di programmazione, dal primo gennaio. Vuol dire 256 mila spettatori, e il miglior posto in classifica. L'evento era più che atteso, dopo che il maestro giapponese - 83 anni compiuti ieri - aveva minacciato il suo ritiro. "Si alza il vento" era uscito nel 2013, con tocchi autobiografici: il padre del regista aveva lavorato in una fabbrica di aerei da [...] Vai alla recensione »
Se la Disney continua a deludere per colpa dei manager aziendali pavidi e conformisti arriva per fortuna in sala "Il ragazzo e l'airone", il dodicesimo lungometraggio d'animazione dell'ottantaduenne Miyazaki che verosimilmente segnerà il punto finale della sua carriera. Come di consueto il patrimonio culturale giapponese vi s'intreccia con i riferimenti occidentali perché il soggetto risale al romanzo [...] Vai alla recensione »
Spinto dal desiderio di rivedere sua madre, perduta in un incendio a Tokyo, il dodicenne Mahito lascia la casa del padre e della zia matrigna in attesa di un figlio per avventurarsi in un regno abitato dai vivi e dai morti. Un luogo fantastico dove la morte finisce e la vita trova un nuovo inizio. La guida del ragazzo è un uomo-airone grigio, che mescola verità e menzogna.
La visione di Hayao Miyazaki, 83 anni oggi, e del suo Studio Ghibli, nella loro unicità di stile, ideali ed evocazioni, non riguarda una certa riconoscibilità, bensì un vero modo di comunicare, un insieme di linguaggi, simboli, rimandi, metafore universali, che sono trasmessi attraverso gli sguardi, i volti, i paesaggi, le suggestioni pittoriche. Tra superstizione e fiaba, tra reale e magico, il cinema [...] Vai alla recensione »
Il nuovo film di Hayao Miyazaki ha tutte le caratteristiche delle opere tardive dei grandi maestri: non ha niente da di- mostrare e punta all'essenza. A Tokyo, nel 1944, Mahito, undici anni, perde la madre durante un bombardamento. Si trasferisce con il padre nella tenuta di proprietà della famiglia materna. Il ragazzo fatica ad ambientarsi e si isola.
L'ultima magia di Miyazaki Spinto dal desiderio di rivedere sua madre, perduta in un incendio a Tokyo, il dodicenne Mahito lascia la casa del padre e della zia matrigna per avventurarsi in un regno abitato dai vivi e dai morti. La guida del ragazzo è un uomo-airone grigio, che mescola verità e menzogna. Ispirato all'omonimo romanzo (in italiano E voi come vivete?) di Genzaburo Yoshino, che Hayao Miyazaki [...] Vai alla recensione »
L'82enne Miyazaki non si è ritirato dal cinema ma con il dodicesimo film Il ragazzo e l'airone, presentato in anteprima alla Festa di Roma nell'ottobre 2023, apre "divinamente" (nel senso di Alighieri) il 2024 confermandosi il miglior animatore del mondo. All'inizio del penultimo Si alza il vento (2013) citava il nostro 8½ (1963) di Fellini con eroi adulti in crisi di mezza età.
Sciarada fiabesca di contenuto doloroso e forma onirica, l'ultimo Miyazaki è un dispositivo affascinante quanto complesso. Più stratificato e meno immediato dei film precedenti, ugualmente sorprendente e ancor più spiazzante, miscela storia giapponese, autobiografia, multiverso, mitologia orientale e citazioni da Dante a Fellini, nel tripudio della celebrazione del sogno.
Rimaniamo in Giappone per l'uscita di uno dei film più attesi degli ultimi anni: "Il ragazzo e l'airone" di Hayao Miyazaki,A circa dieci anni di distanza dal precedente "Si alza il vento", il grande autore nipponico è tornato a firmare una pellicola di grandissima forza esistenziale e filosofica.Protagonista è un ragazzino che perde la madre durante la Seconda guerra mondiale.
C'è ancora (Miyazaki) domani? Il successo straripante al box office italiano di Il ragazzo e l'airone, dodicesimo lungometraggio del regista giapponese di film d'animazione Hayao Miyazaki, somiglia molto alla progressione di numeri e cifre a sei zeri del film di Paola Cortellesi. Dal primo gennaio, in tre giorni di programmazione, tra cui due feriali, Il ragazzo e l'airone ha incassato circa due milioni [...] Vai alla recensione »
Mahito significa sincero. La scelta di tale nome per il giovane protagonista, esplicita il desiderio di seminare un indizio d'interpretazione: che l'avventura del ragazzo nel misterioso mondo dove lo conduce un poco rassicurante airone cenerino (a dispetto delle bucoliche attese suggerite da titolo italiano e locandina) sia un tuffo nella psiche, un viaggio introspettivo verso un'onesta visione di [...] Vai alla recensione »
L'ospedale viene bombardato, il fuoco incendia lo schermo, disfa le forme, la mamma di Mahito muore. II vecchio Miyazaki è tornato, intatta la magia del suo cinema, ma su un registro più cupo che in passato. II padre di Mahito sposa la cognata (identica alla defunta) e porta il bambino in campagna, nei pressi di una torre misteriosa e proibita edificata da un antenato, e un airone parlante attira il [...] Vai alla recensione »
Fortunatamente non sempre le promesse vengono mantenute. In questo caso la promessa del grande regista di animazione giapponese Miyazaki Hayao (Orso d'oro a Berlino e Oscar nel 2003 per La città incantata) di ritirarsi dal lavoro dopo il film Si alza il vento (2013). E così, dopo quasi sette anni di lavorazione esce, senza il minimo bisogno di venir pubblicizzato, il nuovo - e speriamo a questo punto [...] Vai alla recensione »
Ma chi è esattamente quel vecchio che tenta a fatica di mantenere in piedi il "mondo di sotto", quell'universo fantastico che si agita in un'altra dimensione, popolata da spiriti e da morti, da speranze, incubi, promesse e ricordi? Chi è quel prozio folle in cerca di un erede, di qualcuno del suo stesso sangue che possa prendere il suo posto e creare finalmente un mondo "bello", in cui valga la pena [...] Vai alla recensione »
A Tokyo, durante la Seconda guerra mondiale, Mahito - il protagonista di Il ragazzo e l'airone, il nuovo film di Hayao Miyazaki - vede sua madre morire tra le fiamme di un ospedale colpito dai bombardieri americani. Due anni dopo, insieme al padre lascia la città per una grande casa in campagna: ad attenderlo una nuova madre (la zia, da cui suo padre ora aspetta un altro figlio), un mondo totalmente [...] Vai alla recensione »
E voi come vivrete? è il titolo originale dell'ultimo film di Miyazaki, tratto dall'omonimo romanzo giapponese del 1937 di Genzaburo Yoshino. Ma in Il ragazzo e l'airone siamo molto lontani dal libro. Il protagonista è Mahito, un giovane di dodici anni che si trasferisce dopo la morte della madre. Fatica ad ambientarsi, viene bullizzato. Un giorno un airone gli dice che forse può aiutarlo a placare [...] Vai alla recensione »
Giurato che non avrebbe più girato un film, chiudendo il leggendario Studio Ghibli dopo Si alza il vento (2013), a 83 anni torna il principe dell'animazione giapponese, uno dei più grandi autori della storia del cinema. In questa corsa a perdifiato nell'oscurità del sogno e delle avventurose proiezioni infantili, Miyazaki riprende la sua biografia, quando nel 1943 il padre era direttore della Miyazaki [...] Vai alla recensione »
In Giappone è uscito la scorsa estate, il 14 luglio, presentato dallo Studio Ghibli come «l'ultimo film di Miyazaki», e nonostante la mancanza di una campagna pubblicitaria (nessuna promozione né trailer, poche proiezioni stampa) è diventato subito per il pubblico del Sol Levante un appuntamento irrinunciabile. Non è la prima volta che viene annunciato il ritiro del fondatore dello Studio Ghibli, [...] Vai alla recensione »
Durante la guerra, Mahito rimane senza mamma e va a vivere, in campagna, con padre e zia. Qui viene tormentato da un airone cenerino che gli aprirà le porte di un mondo fantastico. Trama spesso confusa e contorta, dove Miyazaki affronta vita, dolore, speranza, lutto, ma senza grande impatto emotivo. Quasi una sorta di esercizio stilistico che poco si preoccupa di tener acceso l'interesse per la storia. [...] Vai alla recensione »
È lunga la strada dell'addio. Lo sa Mahito, dodicenne nella Tokyo del Secondo conflitto mondiale, la cui madre viene uccisa in un raid aereo e diventa un'immagine irraggiungibile. Lo sa Hayao Miyazaki, che quella strada la carezza da tempo. E lo sanno i suoi mondi, sui quali il sentimento della fine è sempre aleggiato, mai, però, sabotandoli: il fantastico ha sempre operato una schermatura sufficiente. [...] Vai alla recensione »
Per capolavoro s'intende un'opera generalmente considerata eccelsa, oppure la prima in ordine d'importanza di un artista, artigiano o autore. Di questa parola però si abusa e se n'è fatto e se ne continua a fare spesso un uso improprio, ad esempio quando viene associata, attribuita o accostata a un'opera, qualsiasi essa sia, che non la merita, tenendo sempre presente che il giudizio in sé scaturisce [...] Vai alla recensione »
Era il canto del cigno perfetto. quel Si Alza l Vento che nel 2013 l'addio segnava al cinema di Hayao Miyazaki dopo decenni di onorata carriera. Poi. complice un cortometraggio uscito nel 2018, il maestro dell'animazione giapponese ha deciso di tornare Con un nuovo progetto, la cui duplice anima si cela nei due titoli: quello internazionale, Il Ragazzo E L'Airone, e quello nipponico, che trae ispirazione [...] Vai alla recensione »
La notte è squarciata dalle sirene di un allarme, la città è illuminata a giorno dalle fiamme. Il piccolo Mahiro salta giù dal letto, intuisce che sua madre è in pericolo: l'ospedale dove lavora è stato appena bombardato. La Seconda Guerra Mondiale irrompe in scena dall'inizio, si incarna in un segno - di stile e di immaginazione - che definisce e inquadra da subito l'ultimo film di Hayao Miyazaki, [...] Vai alla recensione »
Delle due ore de Il ragazzo e l'airone continuano a frullarci in testa, a passarci davanti agli occhi, soprattutto due immagini. La prima: Mahito corre disperato e deformato verso il fuoco, poi avvolto dalle fiamme, imperfetto e tragico. La seconda: Mahito è appena uscito della sua stanza, che vediamo per pochi istanti vuota, lasciata alle spalle, un'immagine che è già ricordo, passato, rimpianto. Vai alla recensione »
Ma chi è esattamente quel vecchio che tenta a fatica di mantenere in piedi il "mondo di sotto", quell'universo fantastico che si agita in un'altra dimensione, popolata da spiriti e da morti, da speranze, incubi, promesse e ricordi? Chi è quel prozio folle in cerca di un erede, di qualcuno del suo stesso sangue che possa prendere il suo posto e creare finalmente un mondo "bello", in cui valga la pena [...] Vai alla recensione »
Non solo l'ottantaduenne Miyazaki non si è ritirato dal cinema ma con il dodicesimo film Il ragazzo e l'airone, presentato dentro Grand Public e dal primo gennaio 2024 in sala con Lucky Red, si conferma il miglior animatore del mondo. All'inizio del penultimo Si alza il vento (2013) citava 8½ (1963) di Fellini con eroi adulti in crisi di mezza età. Con Il ragazzo e l'airone, vagamente ispirato a un [...] Vai alla recensione »
L'anteprima italiana di Il ragazzo e l'airone, nuovo attesissimo film di Hayao Miyazaki presentato - in collaborazione con Alice nella Città - nella sezione Grand Public della Festa del Cinema di Roma, era accompagnata inevitabilmente dall'hype dei grandi eventi. Un'attesa spasmodica, da parte del pubblico italiano, non solo per il ritorno di un maestro, ma anche per un progetto che era stato annunciato [...] Vai alla recensione »
Si era ritirato dieci anni fa, con Si alza il vento. Ora è tornato, forse davvero per mettere la parola fine ad un universo (a più di uno, a dire il vero) che ha saputo ospitare vari epigoni (tutti i discepoli ancora battenti bandiera Studio Ghibli, da Hiromasa Yonebayashi a Reiko Yoshida fino naturalmente al figlio Goro Miyazaki): non sarebbe dunque scandaloso ritenere Il ragazzo e l'airone il vero [...] Vai alla recensione »
1943, Seconda guerra mondiale Giappone., Hisako, madre del dodicenne Mahito, rimane uccisa in un incendio. Il padre, Shoichi, si risposa con la sorella minore della defunta moglie, Natsuko, e si trasferiscono nella sua tenuta in campagna, dove vivono con alcune vecchie domestiche. Mahito soffre per la morte della madre, non si inserisce a scuola e ha un rapporto teso con Natsuko, già incinta.