Un documentario fluviale in cui la macchina da presa osserva condizioni di lavoro scioccanti ribaltati dall'incredibile vitalità dei suoi protagonisti. Documentario, Francia, Lussemburgo, Paesi Bassi2023. Durata 212 Minuti.
La vita dei giovani ragazzi impiegati nella manifattura tessile vicino Shangai. Espandi ▽
Un documentario fluviale, a volte caotico, in cui l’apparente e quasi paradossale serenità dei protagonisti contrasta con i tempi, gli spazi e le modalità del lavoro. Fra i massimi documentaristi in attività, Wang Bing è entrato con Jeunesse (Le printemps) nella giungla di laboratori tessili di Zhili, dove si confeziona più dell’80% degli indumenti per bambini destinati al mercato cinese. Ciò che si vede nel film, soprattutto agli occhi dello spettatore occidentale, è scioccante: ritmi di lavoro rapidissimi, spazi ridotti al minimo, disordine, sporcizia, salari bassissimi, diritti azzerati. A ribaltare la cupezza che grava sul film sono è però lo spirito vitale e forse salvifico dei lavoratori, ragazzi e ragazze stagionali di cui si conosce solamente il nome. Il ritratto collettivo che scorre volutamente in maniera indistinta, senza una vera e propria struttura, come se le immagini fossero i rough cut di un film ancora da girare. I momenti migliori sono quelli in cui il film esce dalla logica del lavoro e della velocità e si incontra lo sguardo attento della finzione. O quanto meno, la capacità del cinema di giocare con la consapevolezza delle persone filmate, donando loro, nello spazio di un’inquadratura, quella bellezza e quella libertà negate dal lavoro. Recensione ❯
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Una serie, il cui cast include le tre figlie di Stallone, Sly Stesso e la moglie Jennifer, che permette di addentrarsi nella vita di una delle famiglie più celebri di Hollywood. Espandi ▽
Dopo aver interpretato alcuni fra i ruoli più leggendari nella storia del cinema, Sylvester Stallone, tre volte candidato all'Oscar e protagonista su Paramount+ della serie Tulsa King, è pronto affinché le telecamere catturino quello che lui considera il ruolo più importante della sua vita: quello di padre. Recensione ❯
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Il racconto che mette sotto i riflettori Maciste e il fortunato 'incontro' con Giovanni Pastrone. Espandi ▽
Maciste, ai giorni nostri, al termine di una proiezione del film Cabiria di Pastrone organizzata dal critico
e storico del cinema Steve Della Casa, si reifica uscendo dallo schermo. Dopo l'iniziale smarrimento e
confusione, i due iniziano un viaggio attraverso luoghi e ricordi del passato di Maciste, ricostruendo, con
l'aiuto di autorevoli esperti, un percorso che porterà Maciste a scoprire la sua altra identità, quella del
camallo genovese Bartolomeo Pagano il quale vide la sua vita trasformata in seguito al casuale e fortuito
incontro col regista Giovanni Pastrone. Recensione ❯
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Personaggio estroverso, per alcuni lo sportivo più forte di sempre, nessuno fra gli appassionati italiani di sci ha emozionato più di Alberto Tomba. Recensione ❯
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Un ampio ritratto degli ambientalisti Kris e Doug Tompkins che raccontano la loro lotta per preservare uno degli ultimi luoghi veramente selvaggi sulla terra. Espandi ▽
Un ampio ritratto degli ambientalisti Kris e Doug Tompkins che raccontano la loro lotta per preservare uno degli ultimi luoghi veramente selvaggi sulla terra. Recensione ❯
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Un doc affascinante nell'utilizzo e nel ritmo del materiale di repertorio. Ma la voce-off rischia di soffocare le immagini. Documentario, Italia2023. Durata 60 Minuti.
Marettimo. L'epica storia dei suoi abitanti che, al principio del secolo scorso, navigano fino all'Alaska per la
pesca del salmone. Espandi ▽
1912. Dall'isola di Marettimo, che fa parte dell'arcipelago delle Egadi in Sicilia, molti uomini decidono di partire per gli Stati Uniti imbarcandosi nelle navi come clandestini in cerca di fortuna. Le mogli invece restano a casa ad aspettarli e sono spesso in attesa di qualche notizia da parte loro, anche una lettera. Qualcuno non ce la fa a sopravvivere al viaggio. Ma chi riesce a sbarcare a New York viene colpito dal fermento della metropoli e dal gran numero di persone in continuo movimento sia di giorno che di notte.
Tra loro c'è anche Vito che si separa dall'amata Anita e, una volta arrivato a destinazione, lavora come operaio nella costruzione di un edificio, in un cantiere navale e in una fabbrica di birra prima di raggiungere la baia di Monterey, in California, dove può fare il mestiere che conosce meglio, il pescatore. Una volta raggiunta una solida condizione economica, chiede ad Anita di raggiungerlo.
Si avverte in modo troppo evidente lo scarto con gli elementi fiction, tra i volti degli attori e soprattutto la voci narranti che finiscono per essere troppo presenti e opprimere quelle immagini. Certo, come è sottolineato, Era scritto sul mare è prima di tutto un racconto, quello di una storia sentimentale che però non riesce pienamente a coinvolgere e a cui manca il grande respiro. Recensione ❯
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Una riflessione su un tema che spesso si preferisce ignorare: quello della gestazione per conto di altri. Un'opera cauta ma dalla grande onestà intellettuale. Documentario, Italia2023. Durata 70 Minuti.
Il film esplora la GPA in Italia, Grecia e Gran Bretagna. Espandi ▽
Un documentario che ha un evidente punto di vista, ma che cerca di lasciar decidere allo spettatore da quale parte stare, inserendo anche testimonianze che lasciano spazio al dubbio e alla discussione. I temi sollevati sono molti: dalla “fortissima radice patriarcale dietro il modello di genitorialità consolidato”, come lo descrive il docente di diritto Angelo Schillaci, e che riguarda non solamente Italia e Grecia, al rapporto monetario fra la gestante e i genitori intenzionali lungo uno spettro di modalità che va dal dono al rimborso spese alla compensazione commerciale, dalla volontarietà allo sfruttamento, e che riguarda anche l’influenza della Chiesa, il proprio sistema di valori, il portato emotivo delle gestanti, fino all’opportunità di legiferare una materia che, in assenza di regole, vede i genitori intenzionali viaggiare verso Paesi lontani e affrontare spese gonfiate perché “non sarà una frontiera a fermarli” e le gestanti mettere a rischio la propria salute in un’ottica di sopravvivenza economica. Underground Surrogacy è pensato per far riflettere su un argomento che si preferisce ignorare perché solleva paure ancestrali e interrogativi scomodi, che prende posizione ma non forza sul pubblico la propria lettura dei temi affrontati. Se c’è un aspetto negativo del documentario è la scelta di “camminare sulle uova” nel trattare questa materia incandescente: ma per proporre questo tema in Italia, la cautela è d’obbligo. Recensione ❯
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Un doc che indaga sulle implicazioni sociali di uno dei processi più commentati e seguiti della storia recente. Espandi ▽
Il doc esamina il famigerato caso di diffamazione che ha catturato l'attenzione del mondo e che è diventato il primo processo di TikTok mettendo in discussione la natura della verità e il ruolo che svolge nella nostra società moderna. Recensione ❯
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Un documentario che ci porta nella mente geniale di Michel Gondry seguendolo nelle sue notti insonni. Espandi ▽
Il regista Michel Gondry è un insonne cronico, stimolato da mille pensieri e da un’inesausta tendenza a fantasticare. L’autore di innumerevoli e originali video musicali e di film come Se mi lasci ti cancello nel 2023 ha compiuto sessant’anni e lo stato di veglia continua a invadere lo spazio che per lui dovrebbe appartenere al riposo, alla ricarica energetica. Il suo corpo mostra i segni di un disturbo psicofisico che al tempo stesso, nel corso di questo video diario notturno, si rivela l’unica condizione possibile per la creazione artistica. François Nemeta, assistente di lunghissimo corso di Gondry, filma il suo partner con una confidenza e un accesso a materiali e spazi privati fuori dall’ordinario. Il regista si mostra alla camera con molti ricordi infantili e tutto il suo portato di malessere e ossessività, mentre Nemeta ne mette in fila l’opera alla luce di questa disfunzione del sonno. Film labirinto, allucinazione da svegli, confessione senza filtri, disperante eppure ancora fiduciosa nell’atto dell’invenzione. Recensione ❯
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Una docuserie di mestiere che affronta il trionfo e la rovina di una storia molto interessante: il mondo del tennista Boris Becker. Documentario, Gran Bretagna, USA2023. Durata 96 Minuti.
La docuserie esplora ogni aspetto dell'uomo che è diventato un fenomeno del tennis dopo aver vinto i campionati di Wimbledon a soli 17 anni. Espandi ▽
Boris Becker è stato uno dei più grandi tennisti della storia, capace di vincere il torneo di Wimbledon a soli 17 anni. La sua è stata una carriera all'insegna del successo, con un palmarès assolutamente invidiabile: 6 tornei del Grande Slam, 3 ATP Finals, 2 Coppe Davis e oltre 49 trofei vinti. Considerato uno dei più forti di sempre, Becker ha dovuto fare i conti fin da subito con la propria fama, diventando un campione in campo e un fenomeno mediatico fuori. The World Vs. Boris Becker, docuserie diretta dal premio Oscar Alex Gibney, approfondisce il mondo del tennista e dell'uomo, dalle imprese sportive ai disastri finanziari, dalle relazioni complesse alla bancarotta.
Trionfo e rovina, successo e fallimento: una storia di base molto interessante per una docuserie realizzata con mestiere ma priva di particolari sussulti.
Da un punto di vista contenutistico il documentario vive di una densità di intrecci, storie e parole altissima, gestita con uno stile che spesso appare poco a fuoco. La forma, infatti, sembra voler giocare con più stili e suggestioni possibili, esaltando con gusto la spettacolarità di una partita di tennis ma anche privilegiando un sensazionalismo grossolano e in più punti poco efficace. Recensione ❯
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La parabola di Manuel Ernesti, pugile e barbiere, chbe cerca di aiutare i ragazzi che come lui arrivano da contesti sociali difficili. Espandi ▽
Una vita difficile, quella di Manuel Ernesti. Un'infanzia passata nelle case occupate, il riscatto come campione di pugilato, le difficoltà economiche e la rinascita come barbiere e imprenditore di successo. Infine la nascita di un progetto sociale chiamato Barber Ring, in cui Manuel insegna sia il mestiere del barbiere che la disciplina dell'arte nobile del pugilato. Un modo per tendere una mano a tutti quei ragazzi che come lui vengono da realtà difficili, li segue, li aiuta e li supporta per far in modo che si costruiscano un futuro migliore. Recensione ❯
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In una cittadina tedesca c'è un bunker che fa da portale ad un mondo segreto. Questo documentario cerca di raccontarlo. Espandi ▽
In un'idilliaca cittadina turistica tedesca due mondi si scontrano: un gruppo di misteriosi olandesi con un eccentrico leader di nome Xennt vuole occupare il grande bunker della NATO che si trova sotto la città. Il capogruppo promette al villaggio un futuro agiato e centinaia di nuovi lavori, ma alcuni residenti sono preoccupati e in paese gira la voce che Xennt, il carismatico personaggio con i capelli lunghi biondi e la giacca nera di pelle, sia in realtà uno spietato criminale latitante che vuole trasformare il bunker in una fortezza per il traffico di droga. Gli abitanti di Traben-Trarbach chiedono invano aiuto alla polizia: nonostante gli avvertimenti, il bunker è venduto e Xennt si stabilisce sottoterra con la sua gang, ribattezzando la nuova dimora CyberBunker 2.0. I locali ancora non sanno che sotto Traben-Trarbach c'è un portale su un mondo segreto. Recensione ❯
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Una docu-serie dedicata ad una storia incredibilmente vera sul cane più ricco del mondo. Espandi ▽
Un cane con un fondo fiduciario non è la parte più strana della storia. Anche l'eccentrico custode di Gunther ha trascorso una vita lussuosa... con un entourage di seguaci. Recensione ❯
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I processi che sono seguiti alla fine della dittatura in Argentina. Espandi ▽
1985 - Due anni dopo la fine della dittatura militare in Argentina, esponenti di spicco della giunta vengono processati in tribunale. Ulises de la Orden crea 18 capitoli montati da 530 ore di riprese, testimoniando il terrore di stato. Recensione ❯
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Un viaggio tra musica, spettacolo e ricordi con le testimonianze dei grandi artisti scoperti da Claudio Cecchetto, il deejay che ha fatto la storia degli anni '80 e '90. Espandi ▽
Claudio Cecchetto è un visionario ma a differenza di tanti ingegnosi personaggi che immaginano scenari e proiettano fantasie che mai vedranno la luce, Cecchetto è uno che le sue brillanti visioni, poi, le realizza per davvero. Come dimostra la sua storia. Sulla carta d'identità, alla voce professione, non c'è abbastanza spazio per definire quello che Claudio ha fatto e tutt'ora fa: deejay, presentatore televisivo, promoter di eventi, fondatore di una radio, produttore discografico, manager e perfino cantante.Tuttavia, se dovessimo trovare per forza una definizione sintetica delle attività` di Cecchetto, una parola che riassuma tutto, forse su quella carta d'identità` dovremmo scriverci Talent Scout. Sì, perché Claudio Cecchetto è considerato - da generazioni diverse, a ragion veduta - uno dei più importanti talent scout dello spettacolo italiano.
Claudio è stato talent scout innanzitutto di sé stesso, perché´ la sua vita è stata una continua scommessa tra sé e la sua voglia di trasformare le visioni in realtà`. E poi, soprattutto, talent scout di personaggi.
L'elenco dei nomi che devono all'intuizione di Claudio e alla sua perseveranza l'inizio di una fortunata carriera è impressionante: Gerry Scotti, Fiorello, Amadeus, Jovanotti, Sabrina Salerno, Leonardo Pieraccioni, Fabio Volo... solo per citarne alcuni.
Saranno loro, infatti - in un collage di ricordi, racconti, aneddoti e considerazioni maturate nel tempo - a tracciare le linee che definiscono l'identikit di Claudio Cecchetto: il suo ritratto, la sua personalità`, il suo talento. Sullo sfondo decenni luminosi e indimenticabili di musica e costume. Recensione ❯
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