Anno | 2023 |
Genere | Documentario |
Produzione | Italia |
Durata | 70 minuti |
Regia di | Rossella Anitori, Darel Iaffaldano Di Gregorio |
Tag | Da vedere 2023 |
MYmonetro | 3,31 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Ultimo aggiornamento lunedì 15 maggio 2023
Il film esplora la GPA in Italia, Grecia e Gran Bretagna. In Italia al Box Office Surrogacy Underground ha incassato 490 .
CONSIGLIATO SÌ
|
"La gestazione per conto di altri viene rappresentata in modo diverso a seconda dei diversi Paesi", dice Georgina Roberts, una ragazza inglese che è stata concepita dall'ovulo della madre e il seme del padre mentre la gravidanza che è culminata nella sua nascita è stata portata avanti da una madre surrogata. Ed è questa l'impostazione che Rossella Antinori e Darel Iaffaldano Di Gregorio hanno voluto dare al loro documentario Surrogacy Underground che esplora tre modi diversi di affrontare la GPA in altrettanti Paesi: la Grecia, che permette solo la fecondazione altruistica e autorizza un rimborso alla gestante; l'Inghilterra, in cui la GPA è legale, remunerata e regolamentata dallo Stato: e l'Italia, in cui la GPA è proibita dalla legge.
Un documentario che ha un evidente punto di vista, ma che cerca di lasciar decidere allo spettatore da quale parte stare, inserendo anche testimonianze che lasciano spazio al dubbio e alla discussione.
A parlare sono un medico, un avvocato, un docente di diritto comparato, la presidentessa dell'associazione inglese COTS, fondata nel 1998 per fornire "linee guida, consulenza, controllo della polizia, esami clinici e test" tanto alle gestanti quanto ai genitori intenzionali, la presidente di un'associazione Famiglie arcobaleno, ma anche tanti diretti interessati: madri surrogate così come genitori, etero o gay, single o in coppia, che hanno scelto la strada della gestazione per conto di altri. Quel che colpisce è che questi genitori, con l'eccezione della coppia gay intervistata, non possono o non vogliono apparire in video, mentre appaiono liberamente i figli, compresa Georgina Roberts che racconta la sua esperienza con grande serenità. I temi sollevati sono molti: dalla "fortissima radice patriarcale dietro il modello di genitorialità consolidato", come lo descrive il docente di diritto Angelo Schillaci, e che riguarda non solamente Italia e Grecia, al rapporto monetario fra la gestante e i genitori intenzionali lungo uno spettro di modalità che va dal dono al rimborso spese alla compensazione commerciale, dalla volontarietà allo sfruttamento, e che riguarda anche l'influenza della Chiesa, il proprio sistema di valori, il portato emotivo delle gestanti, fino all'opportunità di legiferare una materia che, in assenza di regole, vede i genitori intenzionali viaggiare verso Paesi lontani e affrontare spese gonfiate perché "non sarà una frontiera a fermarli" e le gestanti mettere a rischio la propria salute in un'ottica di sopravvivenza economica.
Emergono vari aspetti fattuali, ad esempio la provenienza nazionale delle gestanti, che in Inghilterra sembra essere locale mentre altrove si concentra, per le GPA europee, nell'area dei Balcani, in Romania e fra Ucraina, Moldavia, Georgia e Bielorussia: il che si traduce in una chiara indicazione di disparità economica, e da cui deriva il fiorire di un mercato commerciale sotterraneo (l'underground del titolo) che non accenna a diminuire. Emergono anche testimonianze spiazzanti, comunque la si pensi, come quella della madre che afferma che la maternità surrogata per lei "è come un lavoro, come fare la babysitter, solo che il bambino è dentro di me", o della donna che ha concepito 5 figli per altri, o della madre surrogata che ha sofferto di depressione post partum e di sensi di colpa per non aver provato "alcun sentimento materno" verso la bambina concepita per una coppia: ed è una testimonianza dell'onestà intellettuale dei registi aver tenuto ferma la cinepresa sul suo viso e non aver editato le loro parole. Surrogacy Underground è pensato per far riflettere su un argomento che si preferisce ignorare perché solleva paure ancestrali e interrogativi scomodi, che prende posizione ma non forza sul pubblico la propria lettura dei temi affrontati. Se c'è un aspetto negativo del documentario è la scelta di "camminare sulle uova" nel trattare questa materia incandescente: ma per proporre questo tema in Italia, la cautela è d'obbligo.
un film da vedere per conoscere un mondo sommerso
Un documentario che ha un evidente punto di vista, ma che cerca di lasciar decidere allo spettatore da quale parte stare, inserendo anche testimonianze che lasciano spazio al dubbio e alla discussione.
I temi sollevati sono molti: dalla “fortissima radice patriarcale dietro il modello di genitorialità consolidato”, come lo descrive il docente di diritto Angelo Schillaci, e che riguarda non solamente Italia e Grecia, al rapporto monetario fra la gestante e i genitori intenzionali lungo uno spettro di modalità che va dal dono al rimborso spese alla compensazione commerciale, dalla volontarietà allo sfruttamento, e che riguarda anche l’influenza della Chiesa, il proprio sistema di valori, il portato emotivo delle gestanti, fino all’opportunità di legiferare una materia che, in assenza di regole, vede i genitori intenzionali viaggiare verso Paesi lontani e affrontare spese gonfiate perché “non sarà una frontiera a fermarli” e le gestanti mettere a rischio la propria salute in un’ottica di sopravvivenza economica.
Surrogacy Underground è pensato per far riflettere su un argomento che si preferisce ignorare perché solleva paure ancestrali e interrogativi scomodi, che prende posizione ma non forza sul pubblico la propria lettura dei temi affrontati. Se c’è un aspetto negativo del documentario è la scelta di “camminare sulle uova” nel trattare questa materia incandescente: ma per proporre questo tema in Italia, la cautela è d’obbligo.
Surrogacy Underground arriverà in streaming - solo per gli iscritti a MYmovies ONE - a partire dal 19 maggio alle 19.30.
Come raccontare l'esperienza di chi partecipa a un percorso di gravidanza per altre persone, in uno qualsiasi dei ruoli possibili? Ci hanno provato due antropologi: Rossella Anitori e Darel Iaffaldano Di Gregorio, realizzando il documentario Surrogacy Underground. 70 minuti di racconti personali, spesso intimi, di riflessioni e confronti tra realtà diverse, così come sono diversi i paesi, le leggi [...] Vai alla recensione »
Sentir parlare di maternità surrogata, ultimamente, è tutt'altro che inusuale. La pratica, in Italia, non è legale e sembra essere l'unico argomento capace di pacificare destra e sinistra. Infatti, salvo qualche timida apertura al dialogo, le due fazioni politiche sono pressoché concordi nel parlare di sfruttamento del corpo delle donne, di un mercato dell'orrore in cui i bambini diventano una merce [...] Vai alla recensione »
«È come fare la babysitter, solo che il bambino è dentro di me». Chi si domanda perché (e se) una donna scelga di portare avanti una gravidanza per altri trova qualche risposta nel documentario "Surrogacy Underground" di Rossella Anitori e Darel Di Gregorio, presentato in anteprima il 14 marzo a Milano nell'ambito della rassegna "Sguardi Altrove. International Women's Film Festival" e ora disponibile [...] Vai alla recensione »
Si intitola "Surrogacy Underground" il documentario che racconta la maternità surrogata e realizzato da Rossella Anitori e Darel Di Gregorio, giornalisti e registi, presentato il 14 marzo a Milano nell'ambito di "Sguardi Altrove, international women's film festival" e ora online on demand su wildmovieproduction.com. "E' un lavoro etnografico durato tre anni e certo non ci aspettavamo che all'uscita [...] Vai alla recensione »
"Abbiamo deciso di affrontare questo tema perché ci affascinava l'idea che questa tecnica allargava il concetto di famiglia ad altri componenti - aggiunge Di Gregorio - Siamo partiti da letture molto critiche sull'argomento, andando a scavare ci siamo resi conto che le fonti erano sempre le stesse e che riguardavano casi molto datati e soprattutto paesi molto lontani geograficamente e anche culturalmente [...] Vai alla recensione »