Viaggio a sorpresa

"Sono stanco di questa città. Qui la gente pensa solo al lavoro, ai soldi e non si rilassa mai" Così Michael Dacruz, un broker di New York figlio di un italo-americano, decide di dare una svolta alla sua vita e compra una masseria in Puglia versando un anticipo di 50.000 euro. Arriva in Italia per firmare il rogito, ma, arrivato sul posto, non trova nulla. Denuncia così la truffa alle forze dell'ordine e viene colpito dalla bellezza di Maria, il capitano dei carabinieri. A mettergli soprattutto i bastoni tra le ruote c'è soprattutto una famiglia pugliese, quella di Don Antonio Pezzolla e i suoi tre figli. Michael però non si dà per vinto e fa di tutto pur di riprendersi proprio la masseria che gli è stata sottratta perché potrebbe nascondere un segreto particolare. Inoltre ha deciso di restare in Puglia perché ha trovato l'amore.

Ronn Moss ritorna alle origini. In Italia aveva girato il suo primo film, I paladini - Storia d'armi e d'amori nel ruolo del saraceno Ruggero e, dopo la grande popolarità raggiunta con il personaggio di Ridge Forrester nella soap opera Beautiful, ci ritorna 39 anni dopo in Viaggio a sorpresa, che lo vede tra gli autori del soggetto e tra i produttori.

La sua insistente voce-off, già evidente dall'inizio del film, descrive le sue contrastanti emozioni e gli imprevisti che gli capitano una volta arrivato in Puglia. Al di là della storia, lo sguardo del protagonista è turistico e si incanta sulle bellezze del luogo accentuate da inquadrature come quella in cui è vicino alla donna che ama con un calice di vino sullo sfondo del mare.

Ronn Moss si è probabilmente costruito attorno a lui il suo "film italiano", lasciando il poco spazio che resta a Lino Banfi che recupera un vecchio repertorio quando si scalda e se la prende con i figli imbranati, a qualche scatto di rabbia di Paolo Sassanelli e a Mayra Pietrocola nei panni del capitano dei carabinieri. Viaggio a sorpresa è tutto qui e sembra finire nel momento in cui Michael è stato truffato. Non è solo il problema di una scrittura approssimativa nella caratterizzazione dei personaggi che diventano ripetitivi in poco tempo, in un regolamento di conti mostrato come una serie di sketch o nella rivelazione della scoperta improvvisa nel finale.

Diretto da Roberto Baeli che è anche montatore e autore delle musiche, il film appare tirato via proprio nelle trovate comiche come la gag della telefonata con lo smartphone rubato di Michael, in inquadrature con i biscotti Ottimini classici in bella vista o anche nello stesso spot sulla Puglia tra il mare, la Pizzica e la festa del matrimonio con la burrata. L'unica idea intrigante è quella dei sosia che appaiono all'inizio a Michael prima come tassista, poi come receptionist all'hotel e in seguito con altri tre personaggi diventando per il protagonista una possibile allucinazione.

Viaggio a sorpresa non ha però l'interesse di provare la carta a sorpresa di un incubo ad occhi aperti. Al film interessa restare sul suo protagonista e su una storia che non decolla mai e non prova la strada della nostalgia dei Vanzina di Anni '50 e Anni '60 e si ferma soltanto sull'americano incantato sulle bellezze dell'Italia. Una visione che riporta indietro di 70 anni fa ma, a quanto pare, ancora attuale. 