Il classico formato a incontri che anima il cinema dell'autore sudcoreano sembra qui restituire più distanza del solito e più rancori malcelati. Presentato in Concorso alla Berlinale 2022.
di Tommaso Tocci
Scrittori, attori, poeti e registi. In The Novelist’s film, il classico formato a incontri che anima il cinema di Hong Sangsoo sembra restituire più distanza del solito e più rancori malcelati.
Hong smonta qualunque tensione con la solita bonaria autoironia che torna a riguardare il suo campo, quello del cinema, e regala l’ennesima puntata in una filmografia continuativa che non deluderà gli appassionati, anche grazie alla partnership-sfida tra le due protagoniste Lee Hyeyoung e Kim Minhee.
Rispetto all’opera precedente Hong sembra tornare su sentieri più consueti, ma sotto la superficie scorre comunque una discussione su quanto possa essere nocivo il processo di creazione artistica, che porta alcuni all’esaurimento e lascia altri inermi nel perenne conflitto tra arte e intrattenimento.