Titolo originale | The Last Queen |
Anno | 2022 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Algeria, Francia, Taiwan, Arabia Saudita, Qatar |
Durata | 110 minuti |
Regia di | Adila Bendimerad, Damien Ounouri |
Attori | Adila Bendimerad, Dali Benssalah, Mohamed Tahar Zaoui, Imen Nouel, Nadia Tereszkiewicz Dimitri Boetto, Ali Damiche, Fethi Nouri, Meriem Medjkrane, Souad Sebki, Ahmed Zaitouni, Slimane Benouari, Aziz Boukrouni, Hocine Mokhtar, Abdelkader Affak, Ahmed Medah, Célia Aissani. |
Uscita | giovedì 21 marzo 2024 |
Tag | Da vedere 2022 |
Distribuzione | Kitchen Film |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,17 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 19 marzo 2024
La storia della regina Zafira, una donna coraggiosa che ha saputo sfidare l'arroganza degli uomini. In Italia al Box Office Zafira - L'ultima regina ha incassato nelle prime 4 settimane di programmazione 2,3 mila euro e 1,2 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO SÌ
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Algeri, 1516. La città nordafricana subisce da sei anni il dominio dei conquistatori spagnoli. Il re a capo della repubblica monarchica, Salim, è un uomo di pace ma non tollera più la presenza degli stranieri, e quando il pirata algerino Aruj detto Barbarossa sconfigge gli spagnoli lungo la costa, Salim accetta con lui un'alleanza. Non sa che Aruj ha intenzione di impossessarsi del suo palazzo, il suo cavallo e sua moglie, anzi, le sue mogli: la saggia Chegga e la volitiva Zafira. Quando le maschere cadono però sarà proprio Zafira a tenere testa al pirata violento e carismatico, nell'interesse dell'Algeria e di suo figlio Yahia, il cui destino di re è minacciato da Barbarossa.
Zafira, l'ultima regina è il lungometraggio di finzione di esordio di una coppia di registi e sceneggiatori: l'algerina Adila Bendimerad, anche produttrice e attrice, che qui interpreta il ruolo della protagonista, e il franco algerino Damien Ounouri, che proviene dal cinema documentario.
La loro unione porta alla realizzazione di questo film un doppio contributo: il punto di vista femminile e femminista di Bendimerad, intenzionata a restituire al pubblico il posto che Zafira, personaggio a metà fra realtà e leggenda, e le tante donne invisibili dovrebbero occupare nella memoria algerina, e l'approccio "reportage" alle scene di lotta di Ounouri, che ci getta in mezzo al conflitto fisico.
Zafira, l'ultima regina si colloca al crocevia anche di molti approcci drammaturgici - tragedia shakespeariana e melodramma, film storico e cappa e spada, fantasy ed epopea, Mille e una notte e mito fondante - e riesce a mantenere in equilibrio le sue anime. La messinscena è sontuosa, costumi, trucco e acconciature sono magnifici, la fotografia pittorica è fortemente evocativa e la recitazione, pur mantenendosi sopra le righe, è adeguata a una leggenda millenaria che riporta a una tradizione poi sovrascritta dalla colonizzazione francese (il film è frutto di una coproduzione fra Algeria, Francia e Taiwan). Zafira, l'ultima regina attinge a Il trono di spade come all'iconografia classica algerina, e il risultato è un appeal internazionale le cui radici etniche restano però molto visibili e in una certa misura resistenti ai compromessi.
Il personaggio di Zafira ha molte facce che combinano desiderio di affermazione femminile e realtà storica di repressione maschile: impavida e analfabeta, ambiziosa ma allineata al ruolo di madre e moglie, inizialmente arroccata alla dimensione privata e poi sempre più consapevole del proprio ruolo pubblico nella difesa del Paese. Anche il pirata Aruj ha più facce: sanguinario e coraggioso, animato da desideri di rivalsa e possesso ma non privo di un suo codice etico, e di fatto l'unico disposto a lasciar parlare una donna in un mondo in cui nessuno ascolta le voci femminili. I registi-sceneggiatori sono molto attenti a non fare leva su una rivalità fra le mogli di Salim, sottolineandone invece la solidarietà in nome dell'Algeria, e creano un conflitto a metà fra il romantico e l'etnico fra Zafira e una "convertita" svedese, interpretata dalla star del cinema francese Nadia Teresezkiewicz.
La dimensione politica è altrettanto presente, sia rispetto al ruolo delle donne in Algeria sia rispetto alle vicende colonialiste che avrebbero dominato il Paese per 132 anni (e come mostra il film è stato preceduto da altre invasioni straniere). La finzione storica si basa comunque su testimonianze e racconti che fanno parte del patrimonio culturale algerino, raccontato anche attravero le ricostruzioni d'ambiente e delle abitudini di vita degli abitanti di Algeri nel sedicesimo secolo. La scala oversize (a fronte d un budget contenuto) di questo affresco è di per sé un gesto politico per riportare in primo piano la dignità delle donne algerine e la ricca tradizione del loro passato.
All'inizio del cinquecento l'emiro Selim governa Algeri sotto il giogo spagnolo. Si accorda con il corsaro ottomano Barbarossa che dopo aver liberato la città tradisce Selim ed è proclamato sultano. Ma una donna sfida il corsaro: è la regina Zafira che secondo la leggenda si avvelenò dopo la morte del marito Selim. Mito e storia s'intrecciano in un film spettacolare, dove lo sfarzo convive con la barbarie. [...] Vai alla recensione »
In Zafira - L'ultima regina tutto è ubicato sul confine tra la realtà e la leggenda, tra lo spirito autentico della storiografia e la sua falsificazione. La cornice passata in cui si iscrive il film, ovvero il Regno di Algeri agli inizi del XVI Secolo, è attraversata da una propensione narrativa verso la fedeltà storica, da far transitare attraverso l'accuratezza dei costumi, la definizione delle relazioni [...] Vai alla recensione »
Sontuoso dramma in costume che sfiora le serie tv tipo Il trono di spade e la soap opera, colori pop da Bollywood o meglio da melodramma egiziano, per raccontare un fatto storico non accertato. Algeria, 1516, il re Salim at-Toumi si allea (malvolentieri) con il corsaro Aruj a capo di una banda di arabi, berberi, turchi per sconfiggere gli invasori spagnoli.