Titolo originale | Noise |
Anno | 2022 |
Genere | Azione |
Produzione | Giappone |
Durata | 128 minuti |
Regia di | Ryichi Hiroki |
Attori | Akira Emoto, Tatsuya Fujiwara, Ayumi Ito, Ryûnosuke Kamiki, Ken'ichi Matsuyama Kazuki Namioka, Takaya Sakoda, Yoshi Sakô, Susumu Terajima, Mayu Tsuruta. |
MYmonetro | Valutazione: 2,50 Stelle, sulla base di 3 recensioni. |
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Ultimo aggiornamento sabato 23 aprile 2022
Un omicidio mette a repentaglio l'equilibrio di un'isola lontana dove tutto sembra apparentemente tranquillo.
CONSIGLIATO NÌ
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Come per tante comunità rurali, la popolazione dell'isola di Shishikari, in Giappone, è in calo da tempo. Ultimamente però la placida località intravede uno possibilità di stimolo economico grazie alla coltivazione del fico nero, opera dell'agricoltore Keita. Poco dopo, uno sconosciuto dall'aria tormentata viene avvistato sull'isola, e prima che possa essere arrestato dal poliziotto Shinichiro, da poco promosso, rapisce la figlia di Keita. Ne segue una caccia che vede coinvolti Shinichiro, Keita e il suo amico Jun, che terminerà in tragedia e trascinerà sempre più abitanti dell'isola in un vortice di cospirazione e delitti. "Il lavoro di un poliziotto è di aiutare i residenti dell'isola" dice l'anziano collega prima di partire su un traghetto, lasciando la guardia del luogo al giovane e inesperto Shinichiro.
È il manifesto della gustosa ambiguità che anima Noise, un thriller a fuoco lento con il quale il regista Ryuichi Hiroki adatta il manga dallo stesso titolo e si chiede fino a che punto della "brava gente" possa arrivare per difendere la propria reputazione e l'idea di benessere collettivo di una piccola comunità in cui è molto difficile tenere segreti.
Quello dell'isola come universo a sé stante, in cui verità e menzogna assumono valori arbitrari decisi dalla collettività, è un topos sempre intrigante che per rimanere sul cinema asiatico è stato trattato con premesse simili da Park Jung-bum nel coreano Height of the wave. Hiroki evita il registro puramente drammatico ed evocativo in favore di toni che a volte sfiorano il grottesco, oppure fanno della satira socio-politica (la posta in gioco non risparmia le autorità cittadine, che hanno bisogno di Keita e dei suoi fichi per ricevere dei fondi statali) e che a più riprese sbeffeggiano l'ipocrisia dei personaggi. Ben recitato in una manciata di ruoli che devono giocare per sottrazione (da bravi buoni cittadini impauriti dalle loro stesse azioni) Noise allarga il campo ad altri personaggi tra cui spicca la sindaca fuori di testa di Kimiko Yo, a dare un senso di molteplici prospettive e di un legame sociale che è davvero pervasivo. Rimane una storia di un disastro annunciato, con le morse della giustizia (quella esterna all'isola) che si stringono attorno al povero Keita in modo lento e inesorabile. Hiroki le accompagna con una regia funzionale, in una parabola dal valore etico il cui macchinario narrativo ha gli ingranaggi al posto giusto.
Come per tante comunità rurali, la popolazione dell’isola di Shishikari, in Giappone, è in calo da tempo. Ultimamente però la placida località intravede uno possibilità di stimolo economico grazie alla coltivazione del fico nero, opera dell’agricoltore Keita. Poco dopo, uno sconosciuto dall’aria tormentata viene avvistato sull’isola, e prima che possa essere arrestato dal poliziotto Shinichiro, da poco promosso, rapisce la figlia di Keita. Ne segue una caccia che vede coinvolti Shinichiro, Keita e il suo amico Jun, che terminerà in tragedia e trascinerà sempre più abitanti dell'isola in un vortice di cospirazione e delitti.
Un thriller a fuoco lento con il quale il regista Ryuichi Hiroki adatta il manga dallo stesso titolo e si chiede fino a che punto della “brava gente” possa arrivare per difendere la propria reputazione e l’idea di benessere collettivo di una piccola comunità in cui è molto difficile tenere segreti.
Hiroki evita il registro puramente drammatico ed evocativo in favore di toni che a volte sfiorano il grottesco, oppure fanno della satira socio-politica (la posta in gioco non risparmia le autorità cittadine, che hanno bisogno di Keita e dei suoi fichi per ricevere dei fondi statali) e che a più riprese sbeffeggiano l’ipocrisia dei personaggi.
A distanza di cinque anni da Side Job (2019), Hiroki Ryuichi torna a far parlare di sé al FEFF con Noise, un poliziesco a tinte fosche costruito sul rovesciamento dell'idillio bucolico e dell'idea di comunità che a esso si accompagna, quasi a voler definitivamente demolire la retorica ridondante dei media nazionali che, in questi due anni di pandemia, hanno cercato di distogliere l'attenzione dall'emergenza [...] Vai alla recensione »
Tratto dall'omonimo, fluviale, manga di Tetsuya Tsutsui, Noise è un thriller anomalo e centrifugo che sguscia via nel suo svolgimento ricco di colpi di scena, storie improvvisamente rivelate - e che in un attimo diventano predominanti e fertili - generi che si succedono l'uno dietro l'altro. Forse un po' schiacciato dalla propria ridondanza, il film permette ancora una volta al regista giapponese Ryuichi [...] Vai alla recensione »