Anno | 2022 |
Genere | Documentario |
Produzione | Italia |
Durata | 98 minuti |
Regia di | Andrea Adriatico |
MYmonetro | 3,00 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 26 gennaio 2024
Sette scrittori italiani "under 40" e otto città italiane (più Berlino) per raccontare le atmosfere, le suggestioni, l'attualità dell'opera di Pier Vittorio Tondelli.
CONSIGLIATO SÌ
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La vita e le opere di Pier Vittorio Tondelli vengono proposte attraverso la rilettura di ognuna di esse compiuta da 7 scrittori che le hanno amate e fatte proprie. In un 'road doc movie', come lo definiscono Adriatico e i suoi cosceneggiatori Grazia Verasani e Stefano Casi, seguiamo due intervist-attori in città diverse che offrono le giuste location ad ogni intervento.
Un omaggio originale a uno scrittore che merita di essere riscoperto dalle nuove generazioni.
Andrea Adriatico, sia quando affronta le biografie utilizzando la fiction (v.Gli anni amari su Mario Mieli) sia quando realizza un documentario, è sempre alla ricerca di una modalità originale di rappresentazione. In parte sono i soggetti stessi che va a scegliere di raccontare che, si potrebbe dire, glielo impongono e in parte c'è una personale tendenza a non riposare sugli allori, come si diceva un tempo. Di sicuro non amava farlo Pier Vittorio Tondelli autore che ha saputo descrivere con assoluta libertà gli anni Ottanta ma che non va ancorato a quel periodo avendo avuto la capacità di trasferire sulla pagina pensieri e vicende che a quel periodo. non si fermano restando significative e pregnanti anche oggi. Adriatico ha chiesto a Jonathan Bazzi, Angela Bubba, Viola Di Grado, Paolo Di Paolo, Claudia Durasanti, Alessio Forgione e Alcide Pierantozzi di scegliere ognuno una delle opere di Tondelli, di parlarne inserendola nel contesto in cui è nata analizzandone il valore. Ne emerge una personalità complessa capace di rompere schemi ormai cristallizzati e di incorrere pertanto nelle ire della censura senza però farsene condizionare. I brani dei suoi testi, detti dai due giovani attori Lorenzo Balducci e Tobia De Angelis, consentono a chi non lo conoscesse di avvicinarsi al suo uso della parola mai banale o di circostanza.
Come è inevitabile ci sono livelli e modalità di lettura della sua opera diversi. Quelli più convincenti appartengono a Paolo Di Paolo e a Jonathan Bazzi. Il primo si occupa di "Dinner Party", l'unico testo teatrale scritto da Tondelli nel 1994 e mai rappresentato fino al 2002. La serata della cena, 11 luglio 1982, coglie il momento della finale dei Mondiali per descrivere un piccolo mondo letto con una grande attenzione che Di Paolo sa analizzare giungendo fino ai dettagli. Bazzi, sullo sfondo di una Berlino colta in spazi molto significativi, riporta l'ultimo romanzo scritto dall'autore ("Camere separate") all'esperienza di chi lo ha scritto ma anche alla propria condizione di sieropositivo mostrando quanto quell'opera, al di là di possibili fraintendimenti, sia ancora estremamente significativa. Quella solitudine che Tondelli ha saputo descrivere senza pretendere di assolutizzarla è una condizione esistenziale che ancora oggi appartiene a molti. Le sue parole, dette e commentate, non smettono di essere di aiuto e di confronto.
Sette scrittori italiani "under 40" e otto città italiane (più Berlino) per raccontare le atmosfere, le suggestioni, l'attualità dell'opera di Pier Vittorio Tondelli, scomparso a soli trentasei anni nel dicembre del 1991. Dalla nativa Correggio a L'Aquila (dove Altri libertini fu denunciato e sequestrato), da Rimini a Bologna, da Firenze a Roma fino a Milano, Jonathan Bazzi, Angela Bubba, Viola Di Grado, Paolo Di Paolo, Claudia Durastanti, Alessio Forgione, Alcide Pierantozzi ci immergono nei libri di Tondelli, mentre gli intervist-attori Lorenzo Balducci e Tobia De Angelis incarnano i personaggi che ne emergono. Definito dagli autori un "road doc movie", La solitudine è questa (da una frase del suo ultimo romanzo, Camere separate) è diretto da Andrea Adriatico, anche sceneggiatore insieme a Grazia Verasani e Stefano Casi.
La vita e le opere di Pier Vittorio Tondelli vengono proposte attraverso la rilettura di ognuna di esse compiuta da 7 scrittori che le hanno amate e fatte proprie. Un omaggio originale a uno scrittore che merita di essere riscoperto dalle nuove generazioni.
Tondelli è stato un autore che ha saputo descrivere con assoluta libertà gli anni Ottanta ma che non va ancorato a quel periodo avendo avuto la capacità di trasferire sulla pagina pensieri e vicende che a quel periodo. non si fermano restando significative e pregnanti anche oggi. Emerge qui una personalità complessa capace di rompere schemi ormai cristallizzati e di incorrere pertanto nelle ire della censura senza però farsene condizionare.
Un autore che ha saputo descrivere la solitudine senza pretendere di assolutizzarla è una condizione esistenziale che ancora oggi appartiene a molti. Le sue parole, dette e commentate, non smettono di essere di aiuto e di confronto.
La solitudine è questa, è un'opera "road doc movie" (da Correggio a Berlino, passando per Bologna, Milano, Rimini, Roma, Firenze, Orvieto e L'Aquila) per raccontare lo scrittore Pier Vittorio Tondelli, un invito alla scoperta di storie e scritture capaci di superare gli anni '80 e arrivare a noi con l'entusiasmo del racconto da parte di sette scrittori nati proprio in quel periodo.