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Altrimenti ci arrabbiamo, un omaggio al cinema popolare anni 80 e al cult con Bud Spencer e Terence Hill

Tra gag, citazioni e le immancabili scazzottate, Edoardo Pesce e Alessandro Roia dovranno superare numerose difficoltà per ritrovare la mitica Dune Buggy. Dal 23 marzo al cinema.
di Simone Emiliani

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Edoardo Pesce (45 anni) 12 settembre 1979, Roma (Italia) - Vergine. Interpreta Carezza nel film di Niccolò Celaia, Antonio Usbergo Altrimenti ci arrabbiamo.
venerdì 18 marzo 2022 - Focus

“Tanto tempo fa due amici parteciparono ad una gara incredibile”. L’omaggio al cult del 1974 con Bud Spencer e Terence Hill, che è stato il maggior incasso di quell’anno con un incasso di circa sei miliardi, parte con la voce di una favola e racconta i momenti più importanti di quel film come in un fumetto: la gara di rallycross tra Ben e Kid dove arrivano pari al traguardo e vincono un auto particolare, la Dune Buggy rossa con la cappotta gialla, la gara gastronomica con birra e salsiccia, la guerra contro gli uomini di uno boss che vuole costruire dei grattacieli al posto del luna park.

L’omaggio dei YouNuts! al film diretto da Marcello Fondato parte come operazione-nostalgia. Il riferimento diretto è proprio nell’apparizione/scomparsa della Dune-Buggy del 1974. Viene sottratta di nascosto dal padre dai fratelli Carezza (Edoardo Pesce) e Sorriso (Alessandro Roia) e perduta al gioco, finisce dopo molti anni nelle mani di Torsillo un altro speculatore edilizio senza scrupoli interpretato da Christian De Sica che unisce toni tra criminale da poliziottesco e demenziale. Per ritrovarla, i due protagonisti si alleano con un gruppo di circensi guidati da Miriam (Alessandra Mastronardi), che ha come nemico Torsillo perché vuole impossessarsi dei loro terreni.

Dopo l’omaggio al filone balneare dei Vanzina con Sotto il sole di Riccione, il film dei YouNuts! (sigla dei due registi Antonio Usbergo & Niccolò Celaia) non cerca l’effetto imitazione, ma ricreare soprattutto quello che il film con Bud Spencer e Terence Hill ha lasciato a livello di immaginario nei due cineasti che lo hanno vissuto come spettatori appassionati e rivisto più volte in tv.

Viene riproposto il celebre brano “Dune Buggy” di Oliver Onions, che ha lasciato un marchio indelebile nella colonna sonora, reinterpretato da Federico Zampaglione e si accenna a una somiglianza fisica Edoardo Pesce/Bud Spencer e Alessandro Roia/Terence Hill. Il primo è irruento, l’altro scanzonato. Ma soprattutto questa versione cerca soprattutto di ricreare quella specie di balletto impazzito, tra scazzottate con la faccia di Carezza che sembra di gomma quando li riceve, tavolini spaccati, la sfida con le moto e i bastoni tra i due protagonisti e la banda dei Cobra, rifacimento dichiarato del film precedente, e il numero dei coltelli al circo.

Rispetto all’originale, forse dentro si nascondono tracce di western, dove si accentua la tensione della sfida all’ultimo sangue o i dettagli sugli occhi. In comune però c’è quella predisposizione cartoon con gag visive, facce imbambolate, gare di schiaffi come quella del circo e la trasformazione della Dune Buggy in uno dei protagonisti nascosti.

Non mancano le citazioni: dall’urlo “Good Morning Vietnam” ripreso da quello di Robin Williams da film del 1987 alla battuta di Armandino (cugino di Miriam) “telefono casa” da E.T. – L’extra-terrestre, fino a quella della gara di braccio di ferro di Over the Top con Sylvester Stallone. Quello dei YouNuts! è un film contaminato quindi da più passioni cinefile, che parte da un film specifico e vorrebbe allargarsi a ricreare il clima di tutto un cinema anni ’80 come hanno fatto i fratelli Duffer con la serie Netflix Stranger Things. Però alla fine tutto comincia da un momento-chiave, dalla reazione alla domanda dello speculatore edilizio a Ben e Kid. “Altrimenti?”. “…altrimenti ci arrabbiamo”. Anche Carezza e Sorriso la rifanno.

Un passaggio obbligato a quel cinema popolare con quel film che all’epoca aveva avuto anche recensioni contrastanti ma poi è stato rivalutato, come molto cinema di genere italiano anni ’70, nel corso dei successivi decenni. L’obiettivo di Altrimenti ci arrabbiamo 2022 è proprio quello di dialogare con il film ma anche recuperare la vitalità produttiva e di idee di quel decennio. Ci riuscirà?


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