Un doc che riesce a portare nella realtà dell'isola-carcere di Gorgona con la giusta discrezione e il necessario equilibrio. Documentario, Italia, USA2022. Durata 91 Minuti.
Un sguardo sull'isola-carcere della Gorgona, unico esempio europeo di questo tipo di penitenziario. Espandi ▽
Sull'isola di Gorgona, che si trova a 19 miglia dalle coste della Toscana, c'è un penitenziario del tutto particolare che è concepito come una colonia agricola dove i detenuti svolgono diverse attività come quella, per esempio, di coltivare l'orto, fare il pane oppure occuparsi del bestiame. Sul posto non c'è praticamente nulla. L'unica residente è Luisa Citti, discendente di una delle famiglie che hanno vissuto nel luogo dall'Ottocento. Nella casa di reclusione c'è il direttore Carlo Mazzerbo che dialoga con i detenuti. A Gorgona non possono essere ammessi chi fa parte della criminalità organizzata né chi ha problemi di tossicodipendenza.
Sembra un film fermo nel tempo. Gorgona però non è, soltanto, né un documentario carcerario, né sul luogo. Emergono piuttosto le persone che si trovano lì. I volti, le attività quotidiane già raccontano molto della loro storia, integrata poi dai racconti davanti la telecamera.
Premiato come miglior documentario al 63°Festival dei Popoli, Gorgona porta dentro la realtà dell'isola-carcere con la giusta discrezione, il necessario equilibrio. Il documentario, il cinema, sono però soltanto un passaggio temporaneo. Ciò che sembra contare, per Tibaldi, è mostrare un'esperienza che resterà per sempre. Recensione ❯
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Il rapporto tra creatività e ricerca del successo. Espandi ▽
111 ragazzi dai 16 ai 25 anni si presentano alle audizioni di un nuovo spettacolo che debutterà al Teatro Sistina di Roma. Hanno talento, determinazione e hanno tutti lo stesso sogno: diventare artisti di successo. Vengono scelti in nove ma l'emozione dura poco perché i ruoli disponibili sono soltanto quattro. Inizia così per loro una settimana di audizioni e prove senza sosta, una settimana per dimostrare al cinico regista James D'Onofrio chi davvero merita di far parte dello show. Canteranno fino a perdere la voce e balleranno fino allo sfinimento. Si sfideranno, saranno rivali, ma anche amici e complici nel percorso che li condurrà alla realizzazione del loro più grande desiderio. Qualunque cosa accadrà, le loro vite cambieranno per sempre. Recensione ❯
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Un piccolo film sul desiderio, sulla libertà e sulla devozione ma anche sullo spirito anarchico che può svilupparsi nelle menti di alcune giovani ragazze di un rigido collegio religioso a Natale. Espandi ▽
La storia di un gruppo di giovani ragazze ribelli in un colleggio cattolico poco prima di Natale, in un periodo già difficile per guerra e carestie. Recensione ❯
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Vincenzo Malinconico è un avvocato semi-disoccupato. Più psicologo che avvocato. Il suo portafoglio clienti è leggero: si occupa di contenziosi non molto impegnativi. Solo una cosa che sa fare: filosofeggiare. Espandi ▽
La fiction segue le vicissitudini di Vincenzo Malinconico, un po'avvocato sui generis, un po' filosofo osservatore dell'esistenza, che si destreggia tra l'ex moglie Nives che lo cerca sempre -e non solo come amante-, e Alessandra Persiano, bellissima e desiderata da tutto il foro di Salerno; i suoi due figli Alfredo e l'impronunciabile Alagia, la sua ex suocera, e vari altri personaggi che gli occupano il tempo senza che lui riesca, di fatto, a procedere da nessuna parte. La decisione di difendere un esecutore della camorra, Mimmo 'O Burzone e l'incontro con Tricarico, un fedele e spassionato Virgilio che lo guida negli inferi della camorra, lo faranno crescere, non solo professionalmente.
La sceneggiatura affidata allo stesso Diego De Silva insieme a Massimo Reale, Gualtiero Rosella, Valerio Vestoso è ben articolata e riesce a far entrare lo spettatore nel variegato mondo del protagonista, tenendo l'attenzione, articolando e dosando bene i ritmi della narrazione.
La serie riesce a divertire con intelligenza e ad affrontare alcune tematiche come quelle della camorra e dei luoghi della giustizia con uno sguardo trasognato. Recensione ❯
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Il ritratto personale e lavorativo di un grande osservatore della nostra contemporaneità. Espandi ▽
Dal quartiere Crocetta di Torino alle interviste fiume con i grandi dello sport, della cultura e della politica, con una prevalenza per l’America Latina: Tommie Smith, Muhammad Ali, Enzo Ferrari, Giuseppe Ungaretti, Vinicius de Moraes, Fidel Castro, Gabriel García Márquez, Pietro Mennea, il subcomandante Marcos, Luis Sepúlveda, Diego Armando Maradona, Rigoberta Menchú, solo per citarne alcuni. In un affettuoso amarcord tra amici e colleghi, interviste di oggi e archivi, si ripercorre l’ammirevole, straordinaria carriera nel giornalismo e nella comunicazione televisiva di Gianni Minà (1938-2023). Già da adolescente aspirante giornalista sportivo tifosissimo del Torino, poi esordiente a “Tutto Sport” nella città della Mole. Quindi trasferito a Roma, inviato sul campo e freelancer, poi come autore in proprio, insieme a una squadra fidata, di numerosi reportages per la tv pubblica, dagli anni ’60 fino alla fine dei ’90 circa. Contemporaneamente collaboratore di molte testate cartacee, anche straniere.
Il documentario di Loredana Macchietti parte dalla stessa immagine di copertina di quell’autobiografia: il ritratto appeso sopra la scrivania da cui Minà stesso risponde scettico all’invito di realizzare un documentario su sé stesso.
I suoi strumenti narrativi si posizionano nell’ambito di una piena, rilassata classicità.
Più manifestazione di riconoscenza in presenza del protagonista, che narrazione eccitante delle sue avventurose imprese conoscitive, il film non si addentra nelle dinamiche del mestiere e si perde un po’ nell’aneddotica. Recensione ❯
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Una giovane ragazza dotata di un superpotere deve fare i conti con numerosi casi di omicidi. E non solo. Espandi ▽
Viola Vitale (Francesca Chillemi) ha trent'anni, una bellezza prorompente e un superpotere particolare. Sente o meglio vede i sentimenti degli altri attraverso i colori. Si chiama sinestesia, è la sovrapposizione spontanea e incontrollata di più sensi, che nel caso di Viola le permette di associare colori specifici alle emozioni delle persone. La sinestesia sarà per lei un valore aggiunto. Perché il colore della persona che ha di fronte le racconta qual è il suo sentimento dominante in quel momento, la sua attitudine verso la vita. Recensione ❯
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L'orrore della guerra raccontata con gli stilemi dell'horror: un'opera che rimane impressa. Drammatico, Serbia, Danimarca, Bulgaria, Grecia, Italia2022. Durata 104 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una dodicenne e la sua famiglia vivono nella paura che nella notte il male arrivi dalla foresta. Espandi ▽
È il marzo del 2004 e siamo nell'entroterra del Kosovo. La piccola Milica vive in una casa diroccata, circondata da una foresta che, al calar delle tenebre, sembra nascondere oscure presenze. Vive con la madre Vukica e il nonno Milutin: il padre e lo zio, usciti di casa un giorno, non vi hanno più fatto ritorno. È da quel momento che il nonno per aspettarli si rifiuta di lasciare la casa, nonostante lui, la figlia e la nipotina, la notte siano costretti a barricarsi in casa, rischiando la vita ogni momento. Intorno a loro i vicini intanto si arrendono pian piano agli attacchi subiti, e più passa il tempo più Milica, scortata nei carri armati dai funzionari della KFOR, vede la sua scuola svuotarsi gradualmente.
Milic è abile nella regia e nell'utilizzo di certi stilemi dell'horror, come l'invisibilità del fuoricampo e la potenza del sonoro, delegando così al genere il compito di mettere in scena l'orrore della guerra.
Darkling rimane impresso, rivelandosi anche, volente o no, un'opera legata a due temi che hanno e stanno tutt'ora stravolgendo certi aspetti del mondo come lo conoscevamo: la questione di un nemico invisibile che ci costringe chiusi in casa e quella della guerra, che di certo non è mai scomparsa dal Pianeta ma che oggi, come fu quella del Kosovo, è a noi molto più vicina. Recensione ❯
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Una commedia dal retrogusto acidulo che delinea il vuoto di 'una storia inutile'. Commedia, Italia2022. Durata 87 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un principe azzurro che non viaggia sul canonico cavallo bianco, ma in fondo a un autobus nella Milano del 1998. Espandi ▽
Il Principe, un perdigiorno che si aggira con addosso una finta pelliccia, frequenta assiduamente l'area che gravita attorno a via Melchiorre Gioia a Milano, una strada che collega il centro con la periferia. Siamo alla fine degli anni '90 e la vita notturna da quelle parti vede in attività strani personaggi con cui lui entra in contatto. La sua vita domestica però non garantisce emozioni: il Principe abita con la nonna. Oggi è diventato un cinquantenne che per vivere distribuisce volantini.
Andrea Castoldi cambia registro narrativo e torna a misurarsi con la commedia dal retrogusto acidulo.
Il problema sta però nel fatto che, progressivamente, si raggiunge un certo senso di saturazione. La causa sta, in parte, nella prestazione di Silvio Cavallo che porta sulle sue spalle tutto il film con professionalità consentendosi però un po' troppo spesso gesti ed espressioni facciali ripetitivi che finiscono con il dare la sensazione di un inarrestabile deja vu. Recensione ❯
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Un film composto da sette corti diretti da sette registe da tutto il mondo che utilizzano stili differenti per esprimere la lodo idea di femminilità. Espandi ▽
Sette donne nel mondo, di età e provenienza diverse, si trovano a dover affrontare sfide altrettanto differenti per affermare principi fondamentali come parità di genere, autodeterminazione femminile e sorellanza. Un film corale, tutto al femminile, episodico e plurale, sia a livello di punti di vista che di narrazione. Il miglior pregio del film e dell'operazione è anche il suo imperdonabile difetto: l'assoluta eterogeneità. L'alternarsi delle storie nelle loro profonde diversità è interessante e arricchente, tuttavia sembra mancare una vera linea che le tenga coese in una qualche coerenza narrativa più delineata del solo "storie al femminile". Resta il tentativo, riuscito, di dare voce e spazio a registe e interpreti di talento e spessore. Come resta l'Oscar alla miglior Canzone Originale per con “Applause”, scritta da Diane Warren e interpretata da Sofia Carson. Recensione ❯
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Claudio Giovannesi porta sullo schermo il romanzo sull'immigrazione di Melania Mazzucco. Espandi ▽
Claudio Giovannesi prepara il suo nuovo film, dal titolo "Vita", tratto dall'omonimo romanzo di Melania Mazzucco, vincitore del prestigioso Premio Strega.
"Vita" è ambientato nel 1903 quando due bambini, una ragazza di nome Vita e un ragazzo di nome Diamante, sbarcano da soli a New York. Recensione ❯
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Pregevole documentario che ripercorre le complesse modificazioni sociali degli USA durante il 2020, catturando il senso di disagio di una nazione. Documentario, USA, Italia2022. Durata 70 Minuti.
Oggettiva cronaca dei complessi fenomeni sociali verificatisi nel 2020 negli Stati Uniti. Espandi ▽
A partire dal discorso del 4 luglio dell’allora presidente Donald Trump, i registi ci sballottano di qua e di là per i cinquanta stati della vecchia gloria per cercare di capire le ragioni seminali del movimento black lives matter, della furia iconoclasta verso le statue di Colombo e l’annosa questione dello sterminio della comunità indiana d’America. Ciriaci e Liptzin cercano di guidarci, attraverso le voci e le testimonianze delle persone, alla comprensione delle ragioni seminali di questi sconvolgimenti sociali: la loro operazione è chiaramente animata dalla convinzione di poter comprendere meglio la realtà nel momento in cui la si esamina tassello per tassello, con una regia senza sbavature illuminata da una fotografia chirurgica. Stonebreakers è un lavoro pregevole, che pur esplorando tematiche già ampiamente trattate riesce a lasciare qualcosa dietro di sé: instilla nello spettatore una sensazione impalpabile di disagio e di impermanenza, catturando magistralmente l’anima dell’America contemporanea. Recensione ❯
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Uno spettacolo teatrale in cui Argentero parla di Luisin Malabrocca, Walter Bonatti e Alberto Tomba, tre sportivi italiani che hanno fatto sognare, tifare, ridere e commuovere varie generazioni di italiani. Espandi ▽
Luisin Malabrocca, "l'inventore" della Maglia Nera, il ciclista che nel primo Giro d'Italia dopo la guerra si accorse per caso che arrivare ultimo faceva simpatia alla gente. Walter Bonatti, l'alpinista che dopo aver superato incredibili sfide con la roccia, il clima e la montagna, arrivato a oltre ottomila metri d'altezza, scoprì a sue spese che la minaccia più grande per l'uomo, è l'uomo stesso. Alberto Tomba, il campione olimpico che ha fermato il Festival di Sanremo con le sue vittorie. L'insolito sciatore bolognese che con la sua leggerezza nella vita e aggressività sulla pista è arrivato a essere conosciuto in tutto il mondo come "Tomba la bomba". Luca Argentero racconta le loro gesta. Recensione ❯
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Una commedia semplice e gentile sul tema drammatico dell'elaborazione del lutto. Commedia, Italia2022. Durata 80 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La storia di Claudia e di sua figlia. La storia delle loro vite dopo la perdita del marito e padre. Espandi ▽
Marco è stato un padre e un marito eccezionale, ma ha perso la vita in un drammatico incidente che ha fatto notizia. Dopo tre anni sua moglie Claudia e sua figlia Nina non riescono ancora a superare la tragedia, e in particolare Claudia continua a “vedere” Marco accanto a lei, a parlare con lui. Questo fa sì che nessun uomo possa avvicinarla e che il suo lutto non abbia fine. Nina invece comincia a frequentare un ragazzo che “sarebbe piaciuto a papà”, dando spazio al suo istinto vitale e al desiderio di ricominciare. Riuscirà Claudia a voltare pagina e a dare un futuro alla propria vita, come ha cominciato a fare Nina? Diretto dall’attore Riccardo Camilli, che ne è anche interprete nel ruolo di Marco, sceneggiatore, montatore e produttore, il film è “dedicato a chi rimane” ed è un tentativo di trattare con delicata leggerezza (ma sempre con rispetto) il tema della perdita di una persona amata. Nella sua semplicità e nel suo evidente basso budget (frutto anche di un piccolo crowdfunding) Guarda chi si vede è una commedia gentile su un argomento drammatico, che lascia spazio più al sorriso che alla risata, più al dolce che all’amaro. Recensione ❯
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Un uomo riceve una sconvolgente notizia sulla figlia. Parte così in cerca di verità. Espandi ▽
Artemio è un anziano contadino che coltiva il grano in un angolo sperduto e montuoso del Messico. Solitario e silenzioso, riceve un giorno una comunicazione dal villaggio che riguarda sua figlia, con la quale da tempo non ha più rapporti. La notizia che l'uomo riceve è abbastanza grave da fargli racimolare dei soldi come può e partire alla volta di Città del Messico, meditando sul passato e sulle colpe. Recensione ❯
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Una sfida fra dieci comici professionisti che dovranno restare seri per sei ore consecutive provando, contemporaneamente a far ridere i loro avversari. Espandi ▽
Dieci concorrenti, tutti comici professionisti, si sfidano a restare seri per sei ore consecutive, tentando di far ridere i loro avversari per riuscire a portarsi a casa il premio finale di 100.000 euro, da devolvere in beneficenza a un ente scelto dal comico vincitore. Recensione ❯
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