La ruota del tempo

Film 2021 | Avventura, Fantasy

Regia di Uta Briesewitz, Salli Richardson-Whitfield, Wayne Yip. Una serie con Rosamund Pike, Hammed Animashaun, Barney Harris, Daniel Henney, Madeleine Madden. Cast completo Titolo originale: The Wheel of Time. Genere Avventura, Fantasy - USA, 2021, STAGIONI: 2 - EPISODI: 16

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Ultimo aggiornamento mercoledì 11 ottobre 2023

La serie tv basata sull'omonima serie di romanzi best seller di Robert Jordan che ha venduto più di 90 milioni di copie.

Consigliato assolutamente no!
n.d.
MYMOVIES
CRITICA
PUBBLICO 2,88
CONSIGLIATO N.D.
Serie fantasy basata sulla straordinaria saga ideata dal compianto Robert Jordan.
Gabriele Prosperi
mercoledì 3 ottobre 2018
Gabriele Prosperi
mercoledì 3 ottobre 2018

Ambientata in un mondo epico e tentacolare in cui la magia esiste e solo alcune donne possono utilizzarla, la storia segue Moiraine, componente di una organizzazione tutta al femminile incredibilmente potente chiamata Aes Sedai, al suo arrivo a Two Rivers. Lì inizia un pericoloso viaggio intorno al mondo insieme a cinque giovani uomini e donne, uno dei quali si profetizza sia il Drago Rinato, destinato a salvare o a distruggere l'umanità.
Basato sui best-seller fantasy di Robert Jordan, La Ruota del Tempo è stata adattata per la televisione dall'executive producer/showrunner Rafe Judkins. Rosamund Pike dà il volto alla carismatica Moiraine, da notare la presenza nel cast di Alvaro Morte, il professore de La Casa di Carta.

Sei d'accordo con Gabriele Prosperi?
Episodi: 8
Regia di Uta Briesewitz, Salli Richardson-Whitfield, Wayne Yip.

Un raro esempio di miglioramento: la seconda stagione ci catapulta dentro il racconto. Ottime le scenografie

Recensione di Gabriele Prosperi

Dopo aver scoperto di essere il Drago rinato, Rand (Josh Stradowski) si separa dai suoi amici. Nel corso della stagione, lui e i 4 potenziali draghi si dividono, perseguendo quella che sembra essere la volontà del Tenebroso. Ognuno dovrà affrontare la propria paura più recondita, ognuno messo in condizioni estreme di sopravvivenza o di fronte a scelte irreversibili. Dalla predestinazione di Rand, alla condizione di schiavitù di Egwene (Madeleine Madden); dalla scelta per il bene o per il male di Mat (Barney Harris) alla natura animalesca di Perrin (Marcus Rutherford). La lotta è, anche e soprattutto, una battaglia di strategia tra un bene che fatica a trovare compromessi - immortalato dalle scelte della Aes Sedai Moraine (Rosamund Pike) - e un male che appare talvolta giustificabile - del reietto Ishamael (Fares Fares) - o, come nel caso di Lanfear (Natasha O'Keeffe), redimibile.

La seconda stagione di La ruota del tempo conferma la complessità narrativa che caratterizzava la prima stagione, anzi la articola maggiormente.

I nuovi 8 episodi sono un raro esempio di miglioramento: se nella prima stagione la serie faticava a introdurci all'interno di un mondo fiabesco e cupo - dove sesso, morte e predestinazione sembravano strumenti narrativi talvolta gratuiti per giustificare relazioni e forzare un'immedesimazione mai del tutto raggiunta - la seconda è in grado, seppur aumentando vertiginosamente gli archi narrativi individuali, di catapultarci nel racconto. Finalmente conclusa la fase di introduzione, sganciata grazie alla falsa conclusione del finale della prima stagione, siamo ora nel pieno delle vicende e, soprattutto, le linee narrative, complesse, autonome, sono ben posizionate sia a livello episodico che nella lunga narrazione. A favorire l'articolazione sono le ottime scenografie e la definizione di luoghi narrativi che, ancor più dei personaggi e delle loro vicende, permettono alla narrazione di scorrere e soprattutto di convergere nel luogo dell'ultima battaglia. O così sembrerebbe.

I pro e contro della serie convergono però anch'essi nello stesso punto, confermando quindi la principale debolezza della serie di Rafe Judkins, che è d'altronde presente nella serie letteraria fantasy di Robert Jordan: l'indagine del e sul femminismo. In un mondo in cui le sole donne sono in grado di possedere e sfruttare l'Unico potere, la forza magica che presiede questo universo e che porta ogni uomo alla follia se da loro utilizzato, la dicotomia tra una casta femminile (le Aes Sedai) e le forze del male "maschili" - in cui anche le scagnozze appaiono androgine - non fa che replicare un sistema. E questo è l'irrimediabile paradosso di un sistema che è, infine, fortemente patriarcale, nel quale, non a caso, l'happy ending è possibile se e solo se l'uomo predestinato a usare il potere salirà al trono.

Le invidie e le ambizioni (ad esempio della Aes Sedai rossa) dei personaggi femminili, le crisi d'amore (tra Egwain e Rand, tra Moraine e Lan) e i rapporti non sentimentali stessi tra uomo e donna sono, purtroppo, dettati da una pre-esistente condizione, quella della nostra realtà, che cozza e male si applica in un mondo dove, da tremila anni, le donne sono al potere e gli uomini ne sono assoggettati. Ci troviamo così di fronte a una rappresentazione pari e contraria alla nostra, dove spesso - malgrado le ottime interpretazioni e l'efficiente articolazione narrativa della seconda stagione - il potenziale femminile diviene maschile e l'appropriazione del potere da parte del maschile (ahinoi) diviene del femminile (ahiloro).

La seconda stagione di La ruota del tempo è così, al contempo, un'interessante interpretazione della nostra realtà, molto più articolata e meglio strutturata, e un fallace - ed ennesimo - tentativo di mettere al centro del racconto personaggi femminili la cui forza non è mai del tutto intima, personale, "del soggetto", ma predefinita, pregiudicata dovremmo dire, dal genere di appartenenza.

Episodi: 8 (55 min.)
Regia di Uta Briesewitz, Salli Richardson-Whitfield, Wayne Yip.

Effetti speciali discutibili e una trama complessa non ben gestita

Recensione di Gabriele Prosperi

In un mondo in cui la magia è posseduta prevalentemente dalle donne, definite per tale motivo Aes Sedai, l'equilibrio e la stabilità sono messe a repentaglio dalla ricomparsa del Dragone, una figura maschile che, nella sua ultima reincarnazione, ha quasi distrutto l'esistenza. La Ruota del Tempo, potere mistico che garantisce l'equilibrio e la reincarnazione degli esseri viventi, rischia così di essere nuovamente messa sotto scacco. L'Aes Sedai Moiraine (Rosamund Pike) dovrà viaggiare per tutte le terre insieme al suo custode, Lan Mandragoran (Daniel Henney) alla ricerca della nuova reincarnazione, per scoprire se si tratta di un uomo dal grande potere su cui fare affidamento oppure un nemico da combattere.

La serie Amazon è il classico esempio di una serie-evento: adattata dalla copiosa saga bestseller di Robert Jordan, La ruota del tempo si sviluppa come una narrazione a se stante, spesso allontanandosi dai libri originali non tanto per quanto riguarda l'intreccio, quanto per la percezione degli eventi narrati.

Un problema già mostratosi sia in ambito seriale con Il trono di spade - per la quale molti furono i e le fan scontenti delle riduzioni e dei cambi di rotta narrativi attuati da David Benioff e D. B. Weiss sui testi di George R. R. Martin - sia in ambito cinematografico - in questo caso il paragone è con la trilogia cinematografica de Il signore degli anelli (Peter Jackson) tratta dai testi di J. R. R. Tolkien.

Il paragone è d'obbligo: i riferimenti, anche a livello testuale nella saga letteraria, sono molteplici, ma il problema di fondo non risiede tanto nell'incoerenza con il testo originale, quanto nella capacità del prodotto di appassionare. La ruota del tempo sembra non riuscire mai a individuare una strada, dapprima approntando un genere, quello del racconto formativo, basato sul ritrovamento, da parte di Moiraine, dei cinque candidati che potrebbero essere il nuovo Dragone.

Segue quindi un racconto fantasy-horror, dove esseri spaventosi chiamati Trolloc, che ricordano gli orchi tolkieniani, deludono sia dal punto di vista grafico sia per la loro poca originalità, a tratti facendo pensare di essere in un nuovo capitolo della trilogia di Peter Jackson, altre volte in un episodio di Buffy, l'ammazzavampiri. E ancora, il romance tra uno dei cinque candidati e una giovane novizia, che stenta costantemente ad avviarsi.

Non solo il difficile incastro di generi. Anche a livello produttivo possiamo riscontrare varie difficoltà: la trama dei romanzi di Jordan permette effettivamente una serie di integrazioni culturali, in primis il rapporto di genere. "L'unico potere" è infatti in mano alle donne, detentrici della stabilità del mondo e principali protagoniste del racconto, un potere che - e viene spesso ribadito - ha permesso alle donne di essere alla pari, capovolgendo alcune relazioni stereotipate.

Nello specifico, sono le donne, spesso, a essere spietate, fredde, algide nell'affrontare la missione prefissata, mentre gli uomini appaiono succubi del potere, emotivi, in preda alla paura; emozioni che però derivano non tanto dal potere femminile, dovuto al suddetto capovolgimento, quanto invece dalla possibilità che uno dei cinque ragazzi rintracciati da Moiraine sia il Dragone. La serie si concentra poco sulla struttura di questo mondo di finzione - non introducendo il tema principale dei testi originali, ovvero la percezione del tempo - e troppo su questo "talent fantasy".

La paradossale centralità della figura maschile non passa solo per la riproposizione di una Daenerys Targaryen in salsa maschile, ma anche per la presenza di una guest star d'eccellenza, Álvaro Morte (La casa di carta), nelle vesti di un uomo folle e oscuro che, per via del potere da lui accumulato, sarà un pericolo per il mondo. Troppo evidentemente lo scopo produttivo di Amazon è quello di avviare un nuovo Trono di spade, pescando elementi narrativi a destra e a manca ma mai integrandoli in maniera efficace.

Effetti speciali scadenti, una riduzione eccessiva dei testi originali, generi che non riescono a mescolarsi e a trovare una direzione, nonché il decentramento narrativo che impedisce di empatizzare e immedesimarsi con una o l'altro personaggio, rendono La ruota del tempo un prodotto non scadente ma davvero deludente, con grandi difficoltà per lo spettatore e la spettatrice di proseguire dopo il primo o il secondo episodio.

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RECENSIONI DELLA CRITICA
martedì 11 gennaio 2022
Andrea Fornasiero
Film TV

Il ciclo si sta ripetendo: il Drago è rinato e il Tenebroso lo cerca per portarlo dalla propria parte. Moiraine, delle incantatrici Aes Sedai, crede sia uno tra cinque ragazzi del remoto villaggio dei Fiumi gemelli, che viene attaccato dai mostruosi Trolloc obbligando i giovani a seguire la misteriosa donna e il suo compagno. Adattamento della omonima serie di romanzi di Robert Jordan (ultimata poi [...] Vai alla recensione »

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PRIME VIDEO
giovedì 20 luglio 2023
 

Regia di Uta Briesewitz, Salli Richardson-Whitfield, Wayne Yip. Una serie con Rosamund Pike. Dal 1° settembre su Prime Video. Guarda il trailer »

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giovedì 30 dicembre 2021
Gabriele Prosperi

Tratto dai romanzi di Robert Jordan che hanno venduto più di 90 milioni di copie. Ora su Prime Video. Vai all'articolo »

TRAILER
giovedì 28 ottobre 2021
 

Regia di Uta Briesewitz, Salli Richardson-Whitfield, Wayne Yip. Una serie con Rosamund Pike, Hammed Animashaun, Barney Harris, Daniel Henney, Madeleine Madden. Dal 19 novembre su Amazon Prime Video.  Guarda il trailer »

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venerdì 3 settembre 2021
 

Regia di Uta Briesewitz, Salli Richardson-Whitfield, Wayne Yip. Una serie con Rosamund Pike, Hammed Animashaun, Barney Harris, Daniel Henney, Madeleine Madden. Dal 19 novembre su Amazon Prime Video.  Guarda il trailer »

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