Carey Mulligan e Ralph Fiennes nella trasposizione dell'omonimo romanzo di John Preston. Disponibile su Netflix.
di Marzia Gandolfi
Edith Pretty, giovane vedova con un figlio, assolda Basil Brown, archeologo autodidatta, per scoprire cosa nascondono i tumuli di terra della sua proprietà. Contro ogni attesa, questo ‘scavatore’ laconico e pragmatico, che ha passato la sua vita con le mani nella terra, rinviene un imponente vascello funerario anglosassone del VII secolo, destando l’interesse dei musei inglesi. Specialmente del British Museum, che vorrebbe attribuirsi, costi quel che costi, quel tesoro di storia senza eguali. All’ambizione dell’archeologia ufficiale fa eco la modestia di Edith e di Basil, ricercatori insondabili del passato, che si osservano in silenzio. Un silenzio minacciato dal fragore di una guerra mondiale.
I film incentrati sull’archeologia deviano sovente verso la science-fiction, il thriller o l’horror. La piramide, Lara Croft o le avventure di Indiana Jones sono le declinazioni più celebri. Diversamente, La nave sepolta è basato su una storia vera e nel film l’archeologia smette di essere un pretesto suggestivo.