Anno | 2020 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Francia, Marocco, Belgio |
Durata | 125 minuti |
Regia di | Ismael El Iraki |
Attori | Fatima Attif, Khansa Batma, Said Bey, Ahmed Hammoud, Abderrahmane Oubihem Mourad Zaoui. |
Tag | Da vedere 2020 |
MYmonetro | 3,09 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento domenica 6 settembre 2020
Una coppia in fuga cerca di esprimersi attraverso la musica. Il film è stato premiato al Festival di Venezia,
CONSIGLIATO SÌ
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Larsen Snake è stato un musicista rock di successo. Ora tutti lo ritengono morto ma in realtà è sparito a causa dell'uso di eroina ed ora deve ulteriormente tenersi lontano da qualsiasi scena a causa di un creditore molto esigente. Incontra però Rajae, prostituta dal corpo generoso, dal passato tragico e dalla voce straordinaria.
"É una giacca di pelle di serpente. Per me è il simbolo della mia individualità, della mia fede, della libertà personale". Chi ama il cinema ricorda, se non per intero questa battuta, il film in cui viene pronunciata. Si tratta di Cuore selvaggio di David Lynch e ad enunciare il concetto era un giovane Nicolas Cage.
Nelle prime fasi di questo film di Ismael El Iraki si può avere il timore che l'omaggio rischi di trasformarsi in imitazione portata all'eccesso (qui non c'è solo la giacca ma anche la chitarra e gli stivali, oltre al nome).
Di fatto poi si scopre che siamo di fronte a un mélo (il musicista dipendente dalla droga e dalla prostituta di cui si comprende fin dall'inizio che finirà per innamorarsi) che si trasforma progressivamente in un on the road made in Marocco che ha inizialmente come location un altro elemento dell'immaginario cinematografico: Casablanca.
Si parla di prevaricazione dettata da un denaro che si trasforma in mezzo per umiliare chi si è pagata, di violenza di strada (lo zanka contact) ma anche di perverso sadismo, in questo film che ruota attorno alla musica (vinili e audiocassette sono ovunque) ma che non se ne fa fagocitare. Si riflette anche su quanto il binomio droga/creatività sia un mito distruttivo più che un effettiva componente dell'espressione artistica. Il tutto all'interno di una storia d'amore che più classica non si può e questo può rappresentare un rischio che El Iraki riesce, non senza qualche difficoltà, ad aggirare grazie a due protagonisti credibili nei ruoli loro affidati.
Da Casablanca al Marocco, la fuga impossibile di Larsen, ex musicista rock e tossicodipendente, e Rajae, una bellissima prostituta con una voce formidabile.Lui compone i testi e lei dà loro vita con il suo canto. Una coppia affiatata e passionale che ha un solo obiettivo:esprimersi attraverso la musica.
«La via dell'eccesso conduce al palazzo della saggezza», consigliava William Blake a Jim Morrison: testa i confini e sottraiti a limiti e leggi. Ma è meglio in due. Il rock così aiuta Larsen, chitarra ricoperta di pelle di serpente, e Rajae, voce che, come quella di Nina Hagen, regala orgasmi all'inaudito, a fuggire dall'arabesque della musica tradizionale, dai traumi infantili e dall'inferno anche [...] Vai alla recensione »
Una corsa a perdifiato che diventa una fuga d'amore a suon di rock'n'roll. L'esordio del regista marocchino Ismaël el Iraki, Zanka Contact (presentato nel concorso veneziano di Orizzonti), è innanzitutto l'affermazione decisa di una libertà espressiva esplosiva fino al parossismo. "Da regista africano rivendico il diritto alla finzione, all'immaginazione, a un territorio di rado occupato da film girati [...] Vai alla recensione »
Marock'n roll, un luogo che non ti aspetti, un locale nel cuore di Casablanca -con annesso bordello - dedicato dal proprietario alla musica rock. L'uomo, un meccanico e pappone, è titolare anche dell'officina "Mecanica" (scritto come il logo dei "Metallica"). In questo luogo sopra le righe approda dopo un incidente d'auto Larsen, rockstar in fuga dai debiti che ha contratto in Europa e dalla sua storia [...] Vai alla recensione »