Derrick Borte si serve dell'imponente massa fisica di Russell Crowe per mettere in scena la violenza in un crescendo da horror quotidiano. Presentato al Bif&st 2020 e da giovedì 24 settembre al cinema.
di Giancarlo Zappoli
Una giovane madre impegnata in una difficile causa di divorzio mentre porta, in grande ritardo, il figlio a scuola suona con una certa veemenza il clacson a un pickup che non parte al verde del semaforo. Alla guida c'è Tom Cooper che nella notte ha appena massacrato l'ex moglie e il suo nuovo compagno e non apprezza la sollecitazione.
Correva l'anno 1971 quando un enorme camion invase il piccolo e, successivamente, il grande schermo inseguendo un anonimo commesso viaggiatore. Il film era Duel ed il regista Steven Spielberg. Alla guida di quel camion lo spettatore non avrebbe mai visto nessuno lasciando così a quell'inseguimento un valore simbolico. I tempi sono cambiati ed ora dietro il parabrezza c'è l'imponente massa fisica di un Russell Crowe a cui i primi minuti del film hanno già attribuito tutta la pericolosità necessaria a far sì che lo spettatore si trovi astutamente avvantaggiato rispetto all'ignara e più che stressata Rachel che 'osa' chiedergli di partire al verde del semaforo.
Non può non tornare alla memoria l'ingorgo iniziale di Un giorno di ordinaria follia. Il D-Fens di Michael Douglas come il Tom Cooper di Crowe era convinto di avere ragione.