Una protagonista anticonvenzionale che invita gli spettatori a mettersi alla prova. Al FEFF22.
di Lucrezia Ceglie
"Questo è il mio diario, nessuno lo leggerà, neanche io lo rileggerò" pensa la protagonista Yoshiko Kawashima e lo spettatore accede ai suoi pensieri, in punta di piedi, grazie alla regista Akiko Ohku che li lascia fluire nel tempo della vita della stravagante Yoshiko, una donna di mezza età che non per questo smette di evolvere e porsi interrogativi essenziali su se stessa, sulla sua identità prendendo spunto da ciò che osserva con una sensibilità quasi paranormale e immaginando le vite degli altri a partire da dettagli impercettibili che la commuovono fino alle lacrime. Yoshiko non smette così di verificare il suo legame con la vita.
Una vita, all'inizio più pensata che vissuta e poi, gradualmente, con il fondamentale aiuto della collega e amica Wakabayashi Yoshiko riesce a trovare un equilibrio stabile tra il pensare ed il vivere proprio nella consapevolezza del divenire tra il mondo degli oggetti e il mondo delle persone.