Anno | 2019 |
Genere | Horror, |
Produzione | Gran Bretagna |
Durata | 87 minuti |
Regia di | Lawrence Fowler |
Attori | Ethan Taylor, Philip Ridout, Lucy-Jane Quinlan, Robert Nairne, Darrie Gardner . |
Uscita | giovedì 17 settembre 2020 |
Distribuzione | Adler Entertainment |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 1,33 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 11 settembre 2020
Jack in the Box contiene una presenza demoniaca, nascosta sotto le sembianze della celebre scatola per bambini dalla quale sbuca il pagliaccio a molla. In Italia al Box Office Jack in the Box ha incassato nelle prime 5 settimane di programmazione 322 mila euro e 117 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO NO
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Il giovane americano Casey prende servizio nel museo della cittadina inglese di Hawthorne. Nell’occasione, simpatizza con la giovane collega Lisa, che gli spiega che si tratta di un museo piccolo e con pochi visitatori: la vita lì sarà tranquilla. O almeno dovrebbe esserlo, se non fosse che tra gli oggetti in deposito prossimi all’esposizione c’è una vecchia scatola che, come Casey scopre aprendola, contiene un classico pupazzo: un Jack in the box, appunto. Casey è incuriosito dalla storia di quel genere di scatole, che l’esperto David gli racconta: l’origine risale a secoli prima in Francia e secondo la tradizione le scatole erano fatte per contenere entità malvagie. Di fatto, le cose stanno proprio così, come Casey si accorge ben presto mentre la gente al museo comincia a morire.
Piccolo horror britannico a basso budget, crea un discreto background storico e motivazionale per la creatura mostruosa, ma non lo sviluppa in modo adeguatamente originale.
Il pupazzo è realizzato in modo efficace e anche la sua incarnazione in creatura mostruosa, pur risentendo dell’abusata iconografia clownesca, gode di effetti speciali di buona qualità. La vicenda si snoda però in modo lento, prevedibile e programmatico, con un accumulo di episodi senza particolari sorprese. Le sequenze degli attacchi del Jack mostruoso sono messe in scena con una certa cura, ma senza molta fantasia, in modo sin troppo scolastico: spesso il clou avviene fuori scena e non si sa se sia una scelta stilistica o di budget. A questo proposito, va sottolineato come il film risenta talvolta di valori di produzione un po’ spartani anche a livello di scenografie (il museo è davvero poca cosa).
Il film costruisce anche un pregresso di traumi per dare spessore psicologico ai due protagonisti, ma lo fa in modo un po’ facile e non troppo credibile (se anche Casey avesse risposto alla telefonata della fidanzata, a quel punto cosa avrebbe potuto fare per cambiarne il destino?). È comunque interessante, a livello di trovata un po’ diversa dal solito, il risvolto che riguarda il particolare rapporto tra il Jack e colui che apre la sua scatola.
Nel finale, com’è ovvio, il film si rianima un po’ e prende velocità affidandosi all’azione sino a un risvolto finale piuttosto telefonato, ma accettabile. In definitiva, un film poco ispirato con qualche sprazzo interessante. Il prologo, che ci presenta subito la natura malevola e soprannaturale del Jack, è raccontato in modo rapido ed efficiente con una concisione che il resto del film purtroppo non persegue.
Il cast è modesto. La miglior impressione la desta, in un ruolo minore reso in modo intenso e convincente, Philip Ridout, ma anche la disinvolta Lucy-Jane Quinlan è perlopiù all’altezza della situazione. Il trentenne Lawrence Fowler scrive, produce e dirige mostrando buona volontà e un certo rigore nella messa in scena, ma non brilla per inventiva e senso del ritmo.
JACK IN THE BOX disponibile in DVD o BluRay |
DVD |
BLU-RAY |
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Abbiamo riso per quasi 100 minuti filati Questo film, senza eccezion di dubbio, risulta sorprendente in ogni suo aspetto. Indescrivibile. O meglio se ne potrebbe scrivere di ogni. Dalle scene senza senso buttate qua e là, alla banalità di dialoghi e trama. Talmente brutto da risultare divertente ed esilarante.
Film imbarazzante. Carente in tutto: trama, suspanse, dialoghi, scenografia (e molto altro). Si vedeva persino il trucco finto sul volto dell' "attore". La noia è stata protagonista per tutta la durata della rappresentazione teatrale.
Un film così brutto raramente l'ho visto ,ma quale sprazzo di punti interessanti ?e'stato sofferenza allo stato puro per 100 minuti !Demente e ridicolo .0 stelle se si potesse mettere
In un museo inglese viene recapitata una "Jack in the box" ovvero un giocattolo vintage dove da una scatola di legno fuoriesce un pupazzo clown dopo aver girato una manovella ed attivato un carillon. Il giovane Casey, appena assunto a lavoro nel museo, non tarderà ad accorgersi che quella scatola vintage non è soltanto un innocente giocattolo per bambini.
Il Jack in the Box, il pupazzo a molla che sbuca fuori dalla scatola e fa prendere un coccolone, è una buona metafora del jump scare, lo spavento ormai meccanico dell'horror contemporaneo. Lettura probabilmente troppo sottile per un film che campa sul fascino del clown assassino, tra It e i Killer Klowns from Outer Space (!?), in realtà un demone bramoso di vittime costretto dentro una scatola modello [...] Vai alla recensione »
La coulrofobia (paura dei clown) è una patologia più comune di quanto si pensi e il cinema horror ha sempre banchettato con tale paura, riempiendo gli schermi di pagliacci cattivi, demoniaci, psicopatici o persino alieni ("Clown house", "Killer Klown from Outer Space", solo per citarne un paio). "Jack in the Box", filmetto esile esile di marca britannica, ha il merito di aver introdotto una nuova icona [...] Vai alla recensione »
Avete presente il pagliaccio a molla che salta fuori dalla scatola per i bambini? In questo horror (si fa per dire) lo trasformano in una entità diabolica che necessita di sei vittime per soddisfare la sua sete. Quando il gioco viene donato a un museo, la gente inizia a sparire. Che è quello che vorrebbe fare lo spettatore dalla sala dopo aver capito la solfa.