Titolo originale | La Trinchera Infinita |
Anno | 2019 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Spagna, Francia |
Durata | 147 minuti |
Regia di | Aitor Arregi, Jon Garaño, José Mari Goenaga |
Attori | Antonio de la Torre, Belén Cuesta, Vicente Vergara, José Manuel Poga, Emilio Palacios . |
MYmonetro |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 1 aprile 2020
Un lungometraggio sulle conseguenza della violenza che rimasero per decenni radicate nelle persone. Il film è stato premiato agli European Film Awards, ha ottenuto 14 candidature e vinto 2 Goya,
CONSIGLIATO N.D.
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Higinio abita in una cittadina spagnola durante i turbolenti anni 30 e si è sposato da pochi mesi con la bella Rosa, l'amore della sua vita. Un giorno, dopo mesi di tensione e di timore che arrivasse effettivamente la notizia dello scoppio della guerra civile, anche nel comune di Higinio si viene a sapere che il peggio è accaduto e che è cominciato il conflitto interno più acre della storia di Spagna. Assistito da sua moglie Rosa, sempre al suo fianco, l'uomo decide di chiudersi in casa, in un piccolo loculo scavato vicino a dove viene conservato l'olio da cucina, e vivere autonomamente da recluso per timore delle rappresaglie franchiste e di finire fucilato, visto il suo credo politico di sinistra e la sua militanza politica in favore della Repubblica. Ben presto, quello che doveva solo essere un nascondiglio momentaneo diventa la vera e propria abitazione di Higinio che, per trent'anni, aspetterà che il tempo scorra inesorabile verso un momento in cui possa uscire nuovamente alla luce del sole.
Produzione di Netflix ispirata alla vera storia di Manuel Cortés, sindaco di una piccola località del sud della Spagna chiamata Mijas, vicino a Málaga, durante l'epoca della Seconda Repubblica spagnola (il regime iberico che ha retto la nazione negli anni 30 e che si è concluso con la fine della guerra civile e il conseguente insediamento di Francisco Franco al vertice dell'autorità politica statale).
Cortés ha vissuto nascosto in casa sua per trent'anni e la sua vicenda personale ha anche ispirato un documentario, realizzato nel 2011 e intitolato 30 años de oscuridad. L'uomo ha lasciato il suo rifugio domestico solo nel 1969, quando il governo Franco ha concesso la prescrizione a tutti i delitti commessi prima del primo aprile del 1939. Dopo aver sentito la notizia alla radio, Cortés - da lì in poi famoso anche col soprannome di "topo di Mijas" - è uscito in strada per la prima volta dopo tre decenni. Lo accolse il sindaco di Mijas in carica in quel momento, Miguel González Berral, che lo accompagnò al comando della Guardia Civil dove il recluso poté finalmente sentire le agognatissime parole: «Ora lei è un uomo libero». Dopodiché fu tra i fondatori del locale partito socialista (PSOE) e lo presiedette fino alla morte, sopraggiunta nel 1991. Il film ha ben tre registi: si tratta di Jon Garaño, Aitor Arregi e José Mari Goenaga, già noti per aver diretto anche Handia e Loreak. In realtà, più che una storia di dissenso politico e un dramma esistenziale, i tre cineasti hanno voluto raccontare una storia familiare, per quanto peculiare, in cui il matrimonio tra i due protagonisti è il vero protagonista. Per quanto riguarda il cast, troviamo Antonio de la Torre, Belén Cuesta, Vicente Vergara, José Manuel Poga, Emilio Palacios.
Il film è basato sulla storia vera di un repubblicano spagnolo (denunciato da un vicino) che per trent' anni, durante il periodo di Francisco Franco, per paura di essere arrestato e ucciso dai soldati è stato costretto a nascondersi in casa, dietro una falsa parete, senza mai uscire. La pellicola racconta questo esilio al di là di un muro e, in particolare, il rapporto con la moglie, stoica e sempre [...] Vai alla recensione »
Somiglia un po' a "Undeground", il film che nel 1995 fece vincere a Emir Kusturica il Festival di Cannes (ricuperare su Tim Vision se manca all' appello, magari quando condurremo vite meno prigioniere). "La trincea infinita" inizia nel 1936, in Andalusia, quando un giovanotto repubblicano si nasconde per sfuggire all' arresto e alla fucilazione, i franchisti battono casa per casa.