Un continuo ribaltamento di generi e punti di vista, che regge fin quasi all'epilogo grazie al duo di protagonisti. Recensione di Emanuele Sacchi, legge Veronica Bitto.
di A cura della redazione
Roy e Betty, ottuagenari, si incontrano grazie a un sito di incontri per la terza età. Tra i due scatta subito un'intesa, che li porta a confessare di aver fatto ricorso a qualche bugia. Ma ad essere svelata è solo la punta di un iceberg: Roy vive infatti di truffe ai danni di facoltosi e sprovveduti investitori.
Un duetto tra due interpreti straordinari: prima di tutto L'inganno perfetto è questo. Il regista Bill Condon torna sui temi che caratterizzarono il suo film migliore, Demoni e dei: un passato inquietante impossibile da cancellare e il confronto tra generazioni.
Al di là di un epilogo frettoloso, calato astutamente in un presente fatto di rivendicazioni di genere, L'inganno perfetto resta un interessante tentativo di uscire dagli schemi consolidati del film rivolto a un pubblico maturo.
In occasione dell'uscita al cinema de L'inganno perfetto, Veronica Bitto interpreta la recensione di Emanuele Sacchi.