Titolo originale | Docteur? |
Anno | 2019 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Francia |
Durata | 90 minuti |
Regia di | Tristan Séguéla |
Attori | Michel Blanc, Hakim Jemili, Solène Rigot, Franck Gastambide, Fadily Camara Jacques Boudet, Ophélia Kolb, Maxence Tual, Nicolas Vaude, Marie-Christine Adam, Chantal Lauby. |
Uscita | giovedì 10 settembre 2020 |
Distribuzione | Medusa |
MYmonetro | 2,82 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 7 settembre 2020
Alla vigilia di Natale, Serge è l'unico medico di emergenza disponibile. Colpito da un mal di schiena paralizzante, viene aiutato da un ragazzo che consegna le pizze. In Italia al Box Office Chiamate un dottore! ha incassato 118 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Serge Manou Mani è un medico di base che, proprio a Natale, si ritrova a fare il turno notturno di guardia medica, anche perché non ha più una famiglia con cui trascorrere le feste: suo figlio David è morto qualche anno prima, e lui sopravvive lavorando senza convinzione, bevendo forte, addormentandosi mentre visita i pazienti, e almeno in una occasione addirittura vomitando loro addosso. Ma qui non siamo in clima di tragedia, perché Chiamate un dottore! è una commedia lieve e garbata basata sulla grande simpatia e umanità dei suoi due interpreti principali: il grande Michel Blanc nel ruolo del quasi settantenne dottor Manou Mani, e il comico trentenne rivelazione Hakim Jemili.
Jemili ha il ruolo di Malek, un fattorino freelance in cui il dottor Manou Mani si imbatte per caso, e che per una serie di rocambolesche (dis)avventure si ritrova a fargli da improvvisato alter ego.
Dapprima il dottore lo descrive ai pazienti come uno suo tirocinante, poi addirittura lo manda a fare le visite al suo posto, pilotandolo da remoto grazie ad un auricolare. Terzo lato del triangolo è Rose, la fidanzata del figlio morto di Serge, anche lei incapace di incorporare quel lutto terribile - avvenuto proprio il giorno di Natale - nella propria vita quotidiana.
È uno spasso vedere come Malek si cali a poco a poco nel "personaggio" del medico della mutua, formulando diagnosi sempre più creative, intervenendo a gamba tesa in circostanze sempre più paradossali, e mettendo a nudo quella passione per la medicina che aveva sempre segretamente coltivato, anche se le sue condizioni economiche e sociali l'avevano tenuto lontano dall'istruzione necessaria. Ovviamente la maggior parte delle situazioni è del tutto improbabile, anche se una scritta iniziale afferma che la storia di Chiamate un dottore! sia basata su una vicenda reale (ma "gli autori tengono a precisare che hanno ancora fiducia nei medici").
Il contrasto fra il ruvido Serge e l'irresistibile Malek funziona benissimo, sia a livello di interazione comica sia nel sostenere quella sottotrama che riguarda il bisogno del (vero) medico cendotto di ricominciare a vivere, e di ritrovare l'entusiasmo per quella professione che succhia le energie di chi la pratica con coscienza e senza risparmiarsi, come intuiamo abbia fatto Serge prima del suo lutto famigliare. I due (anzi, i tre, compresa Rose) imparano a sostenersi a vicenda, a trovare reciproca consolazione e la voglia di (sor)ridere. E i pasticci che combina il volonteroso Malek, insieme ai bonari brontolii del disincantato Serge, metteranno di buonumore anche il pubblico.
Un dottore alquanto logoro per l'età e l'alcol, affiliato a visite d'emergenza notturne nella Parigi natalizia, un ciclista di consegne a domicilio che casualmente si ritrova a fargli da aiutante nelle visite poi i vari personaggi che nelle loro abitazioni vengono assistiti. Detto così sembrerebbe interessante ma una volta visto il film la mente potrebbe volare al film "Locke& [...] Vai alla recensione »
Commedia francese che strizza l’occhio ai buoni sentimenti, e che, coincidenza vuole, esce durante un periodo di lenta ripresa dal lockdown, Chiamate un dottore, nelle sale da qualche giorno, è una frizzante pellicola capace di coniugare la risata e i buoni sentimenti al “classico” retrogusto amaro di cinismo. Tale caratteristica è ben incarnata in Serge, il protagonista [...] Vai alla recensione »
Chiamate un dottore! è stato realizzato l' anno scorso, quando il terrore suscitato dalla pandemia non era nemmeno immaginabile. Eppure, la sua "ricetta" potrebbe essere una delle più valide per cominciare a reagire alla paura. E per tornare, finalmente!, al cinema. Commedia, questo il nome della ricetta (con l' aggiunta, fondamentale, dell' aggettivo "intelligente").
Oggi, ai tempi del Covid, sarebbe impensabile vedere un medico, per giunta di una certa età, che va di casa in casa visitando bambini con sintomi febbrili. Anche se allo stesso tempo guardarlo impazzire per capire come funziona un termoscanner è scena ormai (poveri noi) di ordinaria quotidianità. Tra nostalgia e attualità si snoda dunque la commedia di Tristan Séguéla, Chiamate un dottore!, che vede [...] Vai alla recensione »
È la vigilia di Natale e Serge, medico di guardia parigino dai metodi bruschi, è l'unico in servizio. Quando risponde alla chiamata di Rose, ex di suo figlio, trova, nel palazzo, Malek, fattorino di Uber Eats. Colpito da un forte mal di schiena, il dottore chiederà aiuto, al ragazzo che consegna cibo, per farsi sostituire nelle visite. Nonostante gli auricolari, non tutto filerà liscio.
C'è poco da fare: l'inaffondabile tradizione del cinema francese fa sì che perfino una commediola dallo spunto non freschissimo e dal ritmo altalenante risulti un prodotto agilmente sopra la sufficienza, che dosa a dovere i propri ingredienti. Ovvero: la notte di Natale, in una Parigi piena di luci e di malori; un attempato e acciaccato medico dedito alla bottiglia; un giovane rider che stava solo [...] Vai alla recensione »