Il regista Icíar Bollaín racconta l'incredibile parabola del ballerino cubano. Da giovedì 17 ottobre al cinema.
Yuli è il soprannome di Carlos Acosta. Suo padre Pedro lo ha chiamato così perché lo considera il figlio di Ogun, un dio africano, un combattente. Tuttavia, fin dall'infanzia, Yuli ha sempre rifuggito qualsiasi forma di disciplina e istruzione. Le strade di un'Havana impoverita e abbandonata gli fanno da scuola. Il padre, apprezzando il suo talento per la danza, lo costringe però a frequentare la Scuola nazionale di Cuba. Grazie a lui, Yuli inizia a interessarsi alla danza e a muovere i primi passi che lo porteranno a diventare una leggenda del mondo del balletto internazionale.
Grazie alla maestria dello sceneggiatore Paul Laverty - sodale collaboratore di Ken Loach da La canzone di Carla in poi - e all'accurata regia di Icíar Bollaín - di suo ricordiamo i potenti Ti do i miei occhi, También la lluvia e El olivo - l'opera narra l'incredibile parabola del ballerino cubano Carlos Acosta, che da piccolo rifiutava la disciplina della danza.
Diretto da Icíar Bollaín, il film Yuli - Danza e libertà - di cui presentiamo in anteprima il poster ufficiale italiano - sarà al cinema da giovedì 17 ottobre, distribuito da ExitMedia.