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La mummia e il Dark Universe: quale futuro e quali prospettive?

Alcune decisioni prese dalla Universal per il film ci forniscono una prima idea della filosofia che sta dietro il franchise.
di Jacopo Barbero, vincitore del Premio Scrivere di Cinema

La mummia

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Sofia Boutella (42 anni) 6 aprile 1982, Algeri (Algeria) - Ariete. Interpreta La mummia nel film di Alex Kurtzman La mummia.
martedì 13 giugno 2017 - Scrivere di Cinema

Una delle caratteristiche più interessanti del cinema degli ultimi anni è il continuo tentativo di creare universi narrativi. Universo Marvel, universo DC, MonsterVerse e ora Dark Universe, con la Universal che ha intenzione di riportare sullo schermo tutti i più famosi mostri della storia: il prossimo film in uscita dovrebbe essere La moglie di Frankenstein, per la regia del premio Oscar Bill Condon. Risulta dunque particolarmente interessante comparare i due ultimi universi narrativi sopracitati, in quanto entrambi i progetti consistono nel ridare vita a personaggi e storie già molto famose, che negli anni hanno trovato una collocazione ben precisa nell'immaginario cinematografico popolare. La sfida che la Warner Bros. da una parte e la Universal dall'altra si ritrovano a fronteggiare è dunque quella di adottare un nuovo sguardo, per realizzare dei remake originali, che vedano i rispettivi protagonisti sotto una nuova ottica.

È presto per esprimere un giudizio sull'intero Dark Universe, ma determinate decisioni della Universal per La mummia possono già darci un'idea sulla filosofia che sta dietro il franchise, a partire dalla scelta del regista, Alex Kurtzman, sceneggiatore di lunga data, ma con soltanto un'altra esperienza dietro la macchina da presa.
Jacopo Barbero

La mummia, pur interpretata con veemenza da Sofia Boutella, non riesce a farci rabbrividire nemmeno per un secondo, complice anche il design dozzinale e la natura stessa del film che, non sfociando mai nel genere horror, si rivela essere solo un action movie ben confezionato, come appare evidente dall'impressionante scena a gravità zero sull'aereo.

Siamo dunque anni luce dalla qualità, dalle intenzioni e dall'originalità del MonsterVerse targato Warner Bros., che può vantare l'operato di due registi interessanti come Gareth Edwards e Jordan Vogt-Roberts, che hanno dato vita, rispettivamente, a Godzilla e Kong: Skull Island. Inoltre, pare piuttosto pretestuosa la scelta come protagonista di Tom Cruise che, totalmente inadatto per un ruolo che avrebbe richiesto carne decisamente più fresca, finisce solo per ricordare, specie nelle sequenze action, l'Ethan Hunt di Mission: Impossible. Il botteghino però ringrazia.


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