Titolo originale | La nuit où j'ai nagé |
Titolo internazionale | The Night I Swam |
Anno | 2017 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Francia, Giappone |
Durata | 79 minuti |
Regia di | Damien Manivel, Kohei Igarashi |
Attori | Takara Kogawa, Keiki Kogawa, Chisato Kogawa, Takashi Kogawa, Yûji Kudô Hana. |
Uscita | giovedì 23 maggio 2019 |
Tag | Da vedere 2017 |
Distribuzione | Tycoon Distribution |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,10 su 14 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 13 giugno 2019
Come ogni mattina, un uomo esce presto per andare al lavoro. Lascia in casa il figlio, di 6 anni. In Italia al Box Office Takara - La Notte che ho Nuotato ha incassato 23,2 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Sulle montagne del Giappone, un nucleo familiare di quattro persone vive in una piccola abitazione circondata dalla neve. Una notte, mentre padre esce come sempre nel buio per andare a lavorare al locale mercato del pesce, il figlio piccolo resta insonne e occupa come può il suo tempo tra i giochi. La mattina dopo, molto assonnato e con un disegno che ritrae nello zaino il mondo acquatico, non si avvia a scuola come la sorella, ma a una giornata di scoperta.
Un racconto incantevole e minimale di affetti e di avventura, reso ancora più affascinante dalla completa assenza di dialoghi. Una favola senza tempo che si articola in tre atti: Il disegno, Il mercato del pesce, Un lungo sonno.
Tra l'essenzialità di Chaplin e il rigore di una storia illustrata per bambini, un attore bambino non professionista calamita l'attenzione con una semplice successione di azioni banali: il cinema puro è in azione, mentre il piccolo si muove tra spazi domestici, strade ghiacciate, una piccola stazione ferroviaria, un centro commerciale, un parcheggio. Contempliamo con lui il silenzio notturno e lo stupore durante una nevicata, il senso di libertà mentre si aggira, senza mai interagire con nessuno, per le strade bianche alla ricerca di un contatto con il padre, il cui ritmo di vita è opposto al proprio.
Firmato a quattro mani dal francese Damien Manivel (classe 1981, già autore di Un jeune poète, menzione speciale nel 2014 a Locarno, e di Le parc, nella sezione Onde al Torino Film Festival 2016) e dal giapponese Kihei Igarashi (1983), a Locarno anche lui con Hold Your Breath Like a Lover nel 2014. Con La nuit où j'ai nagé ("la notte in cui ho nuotato"), a Venezia 74 in Orizzonti accostano mirabilmente due mondi opposti e ci fanno precipitare nell'immaginazione di un bambino di sei anni per rappresentare l'amore a distanza tra padre e figlio. Speriamo di risentire presto parlare di questa coppia dal tocco molto lieve, con idee di regia semplici, come la scelta della Primavera di Vivaldi, ma molto efficaci.
TAKARA - LA NOTTE CHE HO NUOTATO disponibile in DVD o BluRay |
DVD |
BLU-RAY |
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€10,99 | – | |||
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Un autentico gioiello, un piccolo film nel significato migliore della definizione: per durata (poco più di un'ora e quindici minuti), per l'età del suo protagonista, per il minimalismo e la semplicità dello sguardo della coppia di registi, il francese Damien Manivel (classe 1981, già un nome di culto dei festival più cinefili, premiato a Pesaro con l'esordio Un jeune poète e applaudito a Torino con [...] Vai alla recensione »
Attenti a quel bimbo, vi farà innamorare. Infagottato all'inverosimile, vaga per ore e ore nella neve, senza un'apparente meta precisa. Errore: lui sa bene dove vuole arrivare. Dal padre, che lavora al mercato del pesce, in città. E così il piccolo e intraprendente Takara, che durante la notte è stato sveglio per molto tempo, dopo aver sentito papà partire con la sua auto, decide all'ultimo momento [...] Vai alla recensione »
È notte in un paesino tra le montagne giapponesi della regione Aomori e fuori nevica. Un pescatore compie il suo rituale domestico quotidiano prima di uscire per recarsi al lavoro al mercato del pesce. Nel tepore di casa rimangono la moglie e i due figli. Il più piccolo, Takara, beniamino seienne della famiglia, destato dai rumori del padre, non riesce più a riaddormentarsi e, mentre mamma e sorella [...] Vai alla recensione »
Dopo i piccoli e curiosi Un jeune poete e Le parc (quest'ulitmo presentato due anni fa al Torino Film Festival), il trentenne francese Damien Manivel (in collaborazione con l'altrettanto giovane regista giapponese Igarash Koheii) prosegue sulla strada di un cinema minimale e gentile, infantile nelle trame (con l'età dei protagonisti che si abbassa si film in film, dai vent'anni all'adolescenza all'età [...] Vai alla recensione »
Riuscirà Takara, tre anni per gamba, a trovare la pescheria dove papà lavora e mostrargli il nuovo disegno con un bel pescione? Piccolo film, grande scommessa: lasciare alla cinepresa il protagonismo pressoché totale di un bambino errante da casa in città e "ascoltare" col montaggio i tempi di scelte incerte, paure, scoperte, perdite di orientamento, stanchezza, incontri.
Il piccolo Takara incrocia a malapena il padre, che lavora di notte in un mercato del pesce. Una mattina, invece di andare a scuola, decide di raggiungerlo al lavoro, per dargli un disegno che ha fatto durante una notte insonne. La somma delle azioni concrete, dei piccoli avvenimenti e anche delle prove fisiche compiute dal bambino durante il suo cammino dalla campagna alla città in un paesaggio innevato [...] Vai alla recensione »
In una notte di inverno innevato, il piccolo Takara si sveglia mentre il padre esce di casa per recarsi a lavorare al mercato del pesce e, per passare il tempo, disegna e scatta delle foto ai suoi giocattoli. Il mattino dopo si perde lungo la strada per andare a scuola e decide di farsi guidare dagli stimoli del mondo per andare a trovare il padre a lavoro.
Giappone, nella periferia di una città sotto una neve battente. Il piccolo Takara assiste sonnacchioso durante la notte alla partenza del padre per andare al lavoro. Quando si sveglia invece che entrare a scuola, devia verso il mercato del pesce dove lavora papà per consegnargli un disegnino che ha appena composto. Ma il bimbo si perde e comincia il suo estemporaneo viaggio.
Difficile decidere se sia più insolito il film o la sua genesi. L'idea nasce dall'incontro, a Locarno, tra il giapponese Kohei Igarashi e il francese Damien Manivel, che decidono di raccontare insieme la giornata di un bambino in un villaggio della provincia nipponica. Bizzarro? Lo sembrerà di più sapendo che Takara - La notte che ho nuotato è un film senza parole, tutto affidato alle immagini e alla [...] Vai alla recensione »
Takara ha 6 anni. Ha il padre che lavora al mercato del pesce e che vede poco. Per questo, una mattina, devia il percorso verso scuola e decide di andare a trovare il genitore, prendendo treni, facendosi distrarre dalla neve, finendo la giornata sfiancato. Un film perfetto per i festival (è passato a Venezia), tenendo conto che vedrete 78 minuti senza un solo dialogo.
Dopo aver bussato alla 74esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia, ospite della sezione Orizzonti, Takara - La notte che ho nuotato arriva nelle sale italiane grazie a Taycoon, distribuzione indipendente. Figlio franco-giapponese di Damine Manivel e Kohei Igarashi, il film è la versione nipponica de I 400 colpi, dove l'infantile frenesia del bambino viene arginata dall'atmosfera ovattata delle [...] Vai alla recensione »
Un film asciutto e silenzioso come un haiku. Invece dei tre versi, tre parti (il disegno, il mercato del pesce, il lungo sonno) completamente prive di dialoghi ma dense di rumori, di suoni, di gesti ostinati e impacciati, di partenze e ritorni. La poesia delle piccole cose di semplice gusto accompagnata dalle note della Primavera di Vivaldi per mitigare il grande freddo dell'inverno giapponese nella [...] Vai alla recensione »
Un bambino e la neve. Quella di Aomori, la più nevosa città del Giappone. Un papà pescatore, ombra dolce, sognata, attesa dal figlio in una notte insonne. Un viaggio che sembra una fuga improvvisa(ta), un inconsapevole imprevisto. Accade, e basta. È Takara, un «tesoro». È il nome (vero) del bambino. Qualcosa di prezioso. Come questo film di Manivel & Igarashi, successione silenziosa e leggiadra di [...] Vai alla recensione »