Takara - La Notte che ho Nuotato

L'avventura di un bambino tra la neve

Difficile decidere se sia più insolito il film o la sua genesi. L'idea nasce dall'incontro, a Locarno, tra il giapponese Kohei Igarashi e il francese Damien Manivel, che decidono di raccontare insieme la giornata di un bambino in un villaggio della provincia nipponica. Bizzarro? Lo sembrerà di più sapendo che Takara - La notte che ho nuotato è un film senza parole, tutto affidato alle immagini e alla musica. Una notte Takara, scolaretto di sei anni, non dorme: spia il papà che esce per andare al lavoro in una fabbrica ittica e disegna fauna sottomarina. Il mattino dopo decide di marinare la scuola. Sale su un treno, visita un centro commerciale poi è colto da una tempesta di neve e trova rifugio in un'auto, dove prende sonno. Sulle note di Vivaldi seguiamo il piccolo eroe che si avventura in un mondo sconosciuto intanto riscopriamo il valore di immagini minimaliste, ma dove tutto significa qualcosa.
Da La Repubblica, 23 maggio 2019


di Roberto Nepoti, 23 maggio 2019